Diritti

Oggi è la Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale

Ogni anno il 21 marzo si celebra l’International Day for the Elimination of Racial Discrimination per ricordare il massacro di Sharpeville in Sudafrica nel 1960, quando la polizia uccise quasi 70 persone durante una protesta pacifica
Credit: ROCKETMANN TEAM 

Che nel 2024 si parli ancora di discriminazione di genere, razza e sesso sembra paradossale ma è la realtà dei fatti. La cronaca ci racconta ancora di situazioni complicate dove il rispetto civile non esiste e dove si guarda ancora al colore della pelle, differente dalla propria.

Vedere la diversità come qualcosa che spaventa o crea fastidio, invece di vederla per quello che è, un mondo di ricchezza da scoprire, è ciò che troppo spesso accade.

Per questo la Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale, ogni anno il 21 marzo, è così importante: un momento cruciale per affrontare le sfide dell’ingiustizia e per promuovere l’uguaglianza in tutte le sue forme.

Discriminazione razziale: le origini

Il razzismo è la negazione dei diritti umani utilizzando il pretesto della “diversità”, che può riguardare il colore della pelle, il proprio status sociale, le origini geografiche o etniche.

La discriminazione razziale avviene quando le persone sono trattate in modo diseguale, svantaggiate e vengono sminuite e/o attaccate verbalmente o fisicamente a causa del loro aspetto, colore della pelle, origine, etnia o nazionalità.

Un pericolo per la libertà e la dignità di ogni persona; comportamenti che vanno contro il rispetto dei diritti umani universali e, quindi, anche contro uno dei principi della Dichiarazione universale dei diritti umani, ossia che “tutti gli esseri umani nascono liberi e uguali in dignità e diritti”.

Più di 50 anni fa la Corte internazionale di Giustizia ha affermato che la protezione contro la discriminazione razziale è uno degli obblighi dello Stato. Nel 1965 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato all’unanimità la Convenzione internazionale sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione, definendo il reato di discriminazione razziale come: “Ogni distinzione, esclusione, restrizione o preferenza basata sulla razza, il colore, l’ascendenza o l’origine nazionale o etnica, che abbia lo scopo o l’effetto di distruggere o di compromettere il riconoscimento, il godimento o l’esercizio, in condizioni di parità, dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali in campo politico, economico, sociale e culturale o in ogni altro settore della vita pubblica”.

Come nasce la Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale

La data del 21 marzo per la Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale non è stata scelta a caso. L’istituzione è avvenuta per ricordare ciò che avvenne il 21 marzo del 1960, quando in Sudafrica ci fu quello che passò alla storia come il massacro di Sharpeville.

Durante una protesta pacifica in pieno regime di apartheid, la polizia aprì il fuoco sui manifestanti, uccidendo 69 persone e ferendone 180. Questo tragico episodio suscitò diverse reazioni, dall’adozione della Dichiarazione delle Nazioni Unite sulla razza e i pregiudizi razziali alla proclamazione del 21 marzo come la Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale, avvenuta nel 1966, con la Risoluzione 2142 (XXI), da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite.

Dal 1979 l’Assemblea Generale decise che ogni anno i Paesi avrebbero dedicato una settimana alla solidarietà con i popoli che combattono contro il razzismo e le discriminazioni.

Obiettivi della Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale

Dai seminari ai corsi di formazione, passando dalle conferenze tenute da organizzazioni e istituzioni agli spettacoli e performance culturali, ma anche marce e proteste pacifiche: sono tanti gli eventi internazionali organizzati per dimostrare solidarietà e chiedere l’eliminazione della discriminazione razziale.

Sempre più popolari ed efficaci sono le campagne di sensibilizzazione sui social media, per diffondere messaggi e informazioni su questa giornata; tra gli obiettivi di queste iniziative: promuovere l’uguaglianza tra le persone, combattendo stereotipi e pregiudizi; difendere i diritti umani di tutte le persone, senza distinzioni (libertà di espressione, accesso all’istruzione e all’occupazione, solo per fare alcuni esempi); sensibilizzare sulla lotta alla discriminazione in tutte le sue forme, compreso il razzismo istituzionale (che si manifesta attraverso politiche, leggi e pratiche discriminatorie).

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