Bambini

Gli adolescenti italiani sono sempre più a rischio di sviluppare ansia e astinenza da social

È la preoccupante situazione rivelata dai report dell’Istituto Superiore di Sanità sulle tecnologie digitali e sulle potenziali conseguenze negative del loro uso da parte dei giovanissimi
Credit: Mktomasik 
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16 marzo 2024 Aggiornato alle 08:00

Controllo quasi ossessivo del feed dei social network o dei messaggi sulle app di messaggistica istantanea, voglia sempre maggiore di passare le ore online e di pubblicare continuamente aggiornamenti trascurando altre attività, mancanza di controllo del tempo.

Sono questi alcuni dei sintomi allarmanti legati all’uso dei social network che emergono tra gli adolescenti italiani.

A denunciarlo sono due report pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità, realizzati nell’ambito dello studio multicentrico internazionale HBSC (Health Behaviour in School-aged Children), svolto in collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Secondo lo studio un adolescente su dieci è a rischio di sviluppare forme di astinenza da social network e ansia legata al loro uso. Migliaia di ragazze e ragazzi stanno piombando in un vortice pericoloso da cui è difficile uscire, caratterizzato anche da litigi con i genitori, tendenza alla bugia, e uso dei social come strumenti per evadere dai problemi della quotidianità e delle relazioni con gli altri.

La ricerca ha coinvolto circa 89.321 adolescenti provenienti da tutta Italia di età compresa tra gli 11 e i 17 anni, appartenenti alle classi prima e terza della scuola secondaria inferiore e seconda e quarta della scuola secondaria superiore.

Dal documento dedicato all’uso delle tecnologie digitali e alle problematiche legate a esso sono emersi dati particolarmente significativi: circa 4 adolescenti su 5 utilizzano quotidianamente i social media e il 25% i videogiochi, con una maggiore prevalenza nella popolazione maschile. Una tendenza che espone i ragazzi al rischio di sviluppare comportamenti dannosi cercando di emulare azioni pericolose.

Ma la categoria più a rischio di incorrere in problemi legati ai social è quella delle ragazze, che tendono infatti a riportare maggiori livelli di sintomaticità. Un trend negativo che interessa in particolare quelle dai 13 ai 17 anni, età nella quale le adolescenti mostrano un uso problematico doppio rispetto ai ragazzi.

La ricerca ha analizzato anche il decorso temporale del fenomeno: per quanto riguarda i ragazzi raggiungono il picco di criticità intorno agli 11 anni, per poi diminuire progressivamente fino ai 17. Dati diversi per quanto riguarda le ragazze, che evidenziano invece un aumento tra gli 11 e i 13 anni.

Confrontando i report HBSC Italia 2022 con quelli redatti nel 2018, è emerso che la prevalenza dell’uso problematico dei social media sembra in aumento sia per quanto riguarda la popolazione maschile sia per quella femminile e che la percentuale di adolescenti che ha contatti giornalieri online con amici conosciuti tramite Internet sta aumentando.

I dati si inseriscono in un momento poco favorevole per le grandi aziende dei social network come Meta, accusata qualche mese fa da 33 procuratori generali statunitensi di progettare deliberatamente le sue piattaforme per rendere i ragazzi dipendenti dai social, sfruttando i loro lati più sensibili e le loro vulnerabilità psicologiche. Accuse che si affiancano a quelle relative all’utilizzo dei dati personali per trarre profitto.

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