Culture

3 podcast imperdibili per comprendere il cambiamento climatico

La condizione del Pianeta è sempre più preoccupante e invertire la rotta è urgente, Per capire come farlo anche gli ascolti giusti sono importanti
Tempo di lettura 5 min lettura
25 febbraio 2024 Aggiornato alle 13:00
  • Indice dei contenuti
  • Il decalogo della comunicazione ambientale, Amapola
  • On thin ice, Bally Peak Outlook Foundation, Ice Warm Media
  • Capirci un tubo, Gruppo Cap

Arrivati ormai quasi alla fine di febbraio possiamo dirlo: l’inverno quest’anno non è mai arrivato. Seppur in alcune occasioni le temperature siano scese, non hanno mai raggiunto una minima tale da definire la stagione. Un fenomeno che continuiamo a chiamare caldo anomalo o primavera anticipata, mentre in realtà dovremmo iniziare a definirlo con il suo nome: crisi climatica. Una condizione a dir poco allarmante, soprattutto se ci fermiamo a riflettere sul fatto che ci troviamo, teoricamente, in quella che i geologi battezzano Era Glaciale.

Il paradosso dunque è proprio qui: mentre il Pianeta vive il periodo di maggior espansione dei ghiacciai, questi non si sono mai sciolti così velocemente. E se non iniziamo davvero a comprendere ciò che sta accadendo, sarà troppo tardi per tornare indietro. Secondo gli scienziati, infatti, un cambio di rotta immediato è l’unica soluzione possibile per evitare che i picchi di calore siano sempre più frequenti, tanto da diventare insostenibili.

Ma perché molte persone fanno finta di niente o, ancora peggio, non credono al cambiamento climatico? Eppure non serve una conoscenza approfondita per comprendere che se il termometro segna 20 gradi all’inizio dell’anno qualcosa non va. Forse il nodo della questione possiamo riscontrarlo nel modo in cui la comunicazione si sta occupando del fenomeno. Funziona esattamente come a scuola, una persona esposta ripetutamente a un’informazione superficiale può diventare meno sensibile o reattiva alla causa. In psicologia si chiama effetto di saturazione ed è la risposta del cervello all’eccessiva ripetizione.

Questo non significa che la soluzione sia smettere di porre in risalto il problema, anzi, dovremmo parlarne molto di più, ma cominciando a fornire gli strumenti da utilizzare per agire. È essenziale, dunque, cambiare il paradigma informativo.

Ecco perché adesso lasciamo la parola a chi, tramite podcast a tema, sta cercando di farlo.

Il decalogo della comunicazione ambientale, Amapola

In un mondo sospeso tra allarmismo e informazioni superficiali, c’è chi sottolinea l’importanza vitale della comunicazione precisa e puntuale. Non basta più gridare all’emergenza, occorre fornire strumenti e soluzioni per affrontare la crisi climatica, ma prima di tutto è necessario comprenderla.

Il decalogo della comunicazione ambientale, disponibile su tutte le piattaforme streaming, si pone come guida per arrivare proprio a questo traguardo. Lo fa con semplicità e naturalezza, con puntate dai titoli accattivanti come “Se non parli ti cancello” o “Trasparenza is the new black” e con il coraggio di svelare il lato oscuro del greenwashing, fino al motivo dei conflitti che gravitano intorno alle tematiche ambientali.

Più di un podcast, è un invito a esplorare le sfumature, a superare la semplice retorica e a cogliere l’opportunità di essere parte attiva nella lotta contro la crisi climatica. Un’avventura avvincente che trasforma il timore dell’ignoto in azione consapevole.

On thin ice, Bally Peak Outlook Foundation, Ice Warm Media

Una serie che getta uno sguardo audace sul cambiamento climatico attraverso gli occhi di coloro che stanno plasmando soluzioni concrete, sia nel presente che nel futuro.

Con la maestria del pluripremiato giornalista Paolo Bosonin, ex produttore esecutivo del Wall Street Journal, On Thin Ice si propone di sfidare le contraddizioni del dibattito sul clima, riunendo ospiti di spicco, esploratori e innovatori per costruire conversazioni profonde sulle ampie implicazioni del riscaldamento globale.

Lo scopo è stato nitido fin dal primo episodio in cui ospiti come l’arrampicatrice di free solo Alex Honnold e l’imprenditrice energetica islandese Nanna Baldvinsdottir si sono scambiate prospettive uniche su come affrontare la sfida del clima. Ed era solo l’inizio.

Il podcast rivela il lavoro pionieristico di persone e organizzazioni, tra le quali la stessa Bally Peak Outlook Foundation, impegnate a collaborare con le comunità al fine di contrastare gli effetti devastanti e preservare i paesaggi naturali.

Disponibile su tutte le piattaforme streaming, offre uno sguardo approfondito sulle azioni concrete che plasmeranno un’economia e uno stile di vita più sostenibili. A conferma del fatto che la strada verso un Pianeta migliore inizia con l’ascolto.

Capirci un tubo, Gruppo Cap

Un viaggio emozionante attraverso la lente affascinante della scienza. La seconda stagione di Capirci un tubo conduce l’ascoltatore in un’esplorazione tanto semplice quanto approfondita delle risorse idriche, degli sprechi e del cruciale ruolo dell’acqua nella vita.

Dai significati degli impatti dello scioglimento dei ghiacciai sull’ambiente, sulla biodiversità e sulla nostra società, fino a un’analisi su ciò che potrebbero e dovrebbero fare le istituzioni, le associazioni e le aziende per affrontare e, forse, ribaltare questa tendenza che inesorabile avanza.

La green utility del Gruppo Cap, ci guida in questo percorso verso la scoperta scientifica, offrendo risposte alle domande sulla crisi climatica. Il risultato è un podcast che sfida il nostro modo di percepire e affrontare la realtà che abbiamo di fronte, ma che spesso non riusciamo a vedere. Ed ecco che la scienza diventa narrativa, il cambiamento climatico comprensibile e l’azione possibile.

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