Diritti

Russia: 400 arresti durante le proteste per la morte di Navalny

In tutto il Paese centinaia di persone si sono radunate per commemorare l’ex oppositore politico che aveva denunciato i soprusi del Governo russo
Credit: Christoph Schmidt/dpa
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19 febbraio 2024 Aggiornato alle 17:00

La morte Alexei Navalny, ex politico e oppositore di Putin, ha riacceso le proteste in Russia. Oltre 400 persone sono state arrestate nel corso delle manifestazioni tenutesi in 36 città del Paese, secondo il progetto mediatico russo per i diritti umani Ovd-Info. Si tratta della più grande ondata da settembre 2022, quando più di 1.300 cittadini sono stati arrestati per aver espresso il proprio dissenso nei confronti della mobilitazione parziale dei riservisti voluta dal Cremlino per supportare la campagna militare in Ucraina.

L’annuncio della morte di Navalny è arrivato venerdì 16 febbraio tramite la sua portavoce ufficiale, Kira Yarmysh, che ha citato un messaggio della madre di Navalny e ha contestato la spiegazione ufficiale della Russia secondo cui l’uomo sarebbe morto dopo una caduta nel carcere di massima sicurezza in cui era rinchiuso. In prigione dal 2021, il politico era stato condannato per “estremismo” e frode, ma la Corte europea dei diritti umani e diverse organizzazioni internazionali per i diritti umani sostengono che la sua reclusione fosse dovuta a motivi politici e alcune ne avevano chiesto la liberazione.

Nelle ore successive all’annuncio della sua scomparsa, i sostenitori di Navalny e i cittadini sono scesi in strada radunandosi in modo spontaneo per commemorarlo e protestare contro la repressione del dissenso. Le forze dell’ordine, tuttavia, sono intervenute rapidamente per disperdere i manifestanti avvertendo che qualsiasi manifestazione non sarebbe stata autorizzata e che chiunque vi avesse preso parte sarebbe potuto finire in carcere.

La maggior parte degli arresti finora è avvenuta a San Pietroburgo. Qui, come riportato dal comunicato del servizio stampa del tribunale di San Pietroburgo, sono state arrestate 42 persone e condannate a pene da 1 a 6 giorni di reclusione. Altri 9 manifestanti sono stati multati per importi compresi tra 10.000 e 15.000 rubli; anche i tribunali di Mosca hanno iniziato a emettere condanne: alcune persone arrestate il 16 febbraio sono accusate di aver disobbedito agli ordini della polizia e sono state condannate a 15 giorni di carcere.

Le fonti locali riferiscono che durante le manifestazioni le persone hanno lasciato fiori e candele vicino ai monumenti di alcune città, come accaduto sul ponte accanto al Cremlino a Mosca, dove il leader dell’opposizione al Governo ed ex primo ministro Boris Nemtsov è stato ucciso a colpi di arma da fuoco nel febbraio 2015. Se fiori e candele sono stati rimossi dalla polizia, in alcuni luoghi della città continuano a comparire ancora in queste ore, dice Reuters.

Intanto, centinaia di persone si sono radunate anche in Europa e negli Stati Uniti protestando contro il Governo di Putin, accusato di essere il responsabile della morte di Navalny. Secondo Ovd-Info: “La morte di Navalny è stata un omicidio: un omicidio pianificato, un omicidio metodicamente eseguito, un omicidio di cui lo Stato russo è colpevole”.

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