Culture

Il mondo fluttuante del Giappone arriva a Roma

La mostra Ukiyoe. Il mondo fluttuante. Visioni dal Giappone è un viaggio nell’arte giapponese di epoca Edo, che con oltre 150 capolavori testimonia un profondo scambio artistico tra l’Italia e il Paese del Sol Levante
La [Grande] Onda presso la costa di Kanagawa&nbsp;dalla serie Trentasei vedute del monte Fuji&nbsp;&nbsp;</p>
<p>1830-1832Silografia policroma</p>
La [Grande] Onda presso la costa di Kanagawa dalla serie Trentasei vedute del monte Fuji  

1830-1832Silografia policroma

Credit: Courtesy of Museo d’Arte Orientale E. Chiossone
Tempo di lettura 4 min lettura
18 febbraio 2024 Aggiornato alle 17:00

Più di 150 capolavori d’arte giapponese risalenti a un periodo compreso tra il XVII e il XIX secolo compongono la mostra Ukiyoe. Il mondo fluttuante. Visioni dal Giappone , visitabile al Museo di Roma fino al 23 giugno 2024. Una produzione variegata proveniente dal Museo d’Arte Orientale E. Chiossone di Genova e dal Museo delle Civiltà di Roma, e che include dipinti, rotoli, ventagli e stampe, e oggetti della tradizione giapponese, come kimono e strumenti musicali.

Tra i maestri del periodo Edo esposti ci sono Kitagawa Utamaro e Katsushika Hokusai, di cui verrà presentata anche la celebre Grande Onda di Kanagawa, Keisai Eisen e la grande scuola Utagawa con Toyokuni, Toyoharu, Hiroshige, Kuniyoshi, Kunisada.

Fil rouge del percorso espositivo è la corrente artistica ukiyoe, parola giapponese che letteralmente significa “immagini del mondo fluttuante”. Affermatosi a partire dalla metà del Seicento, l’ukiyoe vuole immortalare il mondo contemporaneo giapponese del tempo, attraversato da profondi cambiamenti, dalla nascita di nuove città e classi sociali, ma anche di gusti e mode diverse.

La forte influenza esercitata dall’arte giapponese sulla cultura occidentale di fine Ottocento e inizio Novecento emerge dalle opere di due artisti italiani, lo scultore Vincenzo Ragusa e l’incisore Edoardo Chiossone, che furono invitati dal governo giapponese Meiji di fine Ottocento come insegnanti nei primi istituti di grafica e arte. La permanenza in Giappone, durata anni, permise loro di diventare anche collezionisti, formando due tra i più importanti nuclei di arte orientale in Italia, oggi conservati, per l’appunto, presso il Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone di Genova e il Museo delle Civiltà di Roma.

La mostra offre un’importante testimonianza dello scambio artistico tra Italia e Giappone, la cui influenza sopravvive ancora oggi attraverso manga, anime e un’estetica che ha trasformato i nostri gusti e il nostro modo di vivere.

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