Ambiente

L’Australia vuole tagliare del 43% le emissioni di CO2 entro il 2030

Il Primo Ministro, Anthony Albanese, e il ministro per i Cambiamenti climatici e l’Energia, Chris Bowen, hanno annunciato il National Vehicle Efficiency Standard (NVES). Un protocollo per incentivare la mobilità elettrica
Chris Bowen, ministro australiano Cambiamenti climatici e Energia
Chris Bowen, ministro australiano Cambiamenti climatici e Energia Credit: EPA/SAM MOOY AUSTRALIA AND NEW ZEALAND OUT  

Tempo di lettura 5 min lettura
15 febbraio 2024 Aggiornato alle 08:00

Il nuovo Primo Ministro laburista, Anthony Albanese, e il Ministro per i Cambiamenti climatici e l’Energia, Chris Bowen, hanno annunciato che il Governo di Canberra sta stilando un profilo ben preciso per quanto riguarda il parco auto in termini di emissioni di CO2 nell’aria.

Attualmente in Australia i mezzi di trasporto, e in particolare le automobili, costituiscono la terza maggiore causa di tali emissioni.

Per questo, Canberra introdurrà un innovativo sistema di valutazione delle auto per quanto riguarda due fattori determinanti, sia sotto il profilo economico sia per la tutela dell’ambiente: i consumi e le emissioni.

Questo provvedimento entrerà in vigore a partire dal 1° gennaio 2025.

Si chiama National Vehicle Efficiency Standard (Nves) e consiste in un protocollo per valutare emissioni di CO2 da parte di auto per trasporto passeggeri e anche dei furgoni. Lo scopo è favorire l’adozione di mezzi ad alimentazione elettrica per ridurre le emissioni di gas serra.

Innanzitutto, veniamo all’obiettivo numero 1: si intende premere sull’acceleratore del cambiamento in materia di alimentazione motori per ridurre di 3 milioni di tonnellate le emissioni di CO2 entro il 2030 e per riuscire a raggiungere la soglia dei 10 milioni di tonnellate in meno per il 2035.

Il Governo australiano ha stimato che questo cambio di rotta apporterà anche un notevole risparmio per i suoi cittadini alla voce di spesa carburante.

Si è calcolato, infatti, che gli automobilisti godranno di un contenimento di questa spesa per 100 miliardi di dollari australiani (pari a 58 miliardi di euro) a partire dal prossimo anno fino al 2050, che rimane la master deadline per il raggiungimento del risultato zero emissioni

Come dimostrato durante la Cop28 tenutasi a Dubai dal 30 novembre al 12 dicembre 2023, l’Australia si sta attivando per mettere in atto la transazione energetica sia entro i confini nazionali sia in ambito dei rapporti economici internazionali in relazione ai quali ha preso l’impegno di supportare gli altri Paesi nelle loro fasi di passaggio all’energia green.

Per quanto concerne il settore dei trasporti, la parola d’ordine è veicoli elettrici. Al momento alla quota di immatricolazioni di veicoli elettrici è riservata una fetta minima del mercato nazionale, che non raggiunge il 10%.

Ciò che si vuole concretizzare è la diffusione della consapevolezza da parte dei cittadini australiani che scegliere un’auto con alimentazione a batteria elettrica significa ridurre notevolmente l’impatto ambientale, senza fare rinunce in termini di prestazioni e, soprattutto, tagliando sensibilmente l’attuale livello di emissioni di CO2 che impatta direttamente sulla salute di tutti.

Consapevolezza che riguarda anche le modalità di utilizzo dell’automobile, a prescindere che si tratti di un mezzo a benzina, a diesel, ibrido o 100% elettrico.

Ciò che rientra nell’attuale planning del Governo è agire sul mercato delle auto 100% elettriche in modo tale da fornire un impulso concreto alla loro vendita, affinché esercitino appeal sugli australiani.

I cittadini hanno bisogno di proposte concrete, di alternative che devono presentare motivazioni convincenti per lasciare la vecchia strada dei combustibili fossili e mettersi sul binario dell’alimentazione elettrica.

L’Australia ha aderito al Global Methane Pledge che costituisce di fatto il primo impegno politico a livello globale che ha puntato il dito contro il metano e riconosciuto i pericoli che questo gas rappresenta per il clima del nostro pianeta.

Con a capo l’Unione europea e gli Stati Uniti, si è giunti all’accordo tra i vari Paesi aderenti di realizzare la riduzione delle emissioni di CO2 del 30% entro il 2030.

Questo, in sintesi, è il punto di partenza e la molla che ha innescato questo percorso dell’Australia verso politiche economiche differenti rispetto al passato.

L’altra motivazione va ricercata nei disagi e negli ingenti danni subiti a causa del cambiamento climatico, in quanto il Paese negli ultimi anni è stato colpito da ondate di calore record e da diverse inondazioni. Basti citare l’evento più recente, il ciclone Kirrily che ha devastato il Queensland lo scorso gennaio.

Ora si vuole mettere al primo posto la salvaguardia dell’ambiente e della salute.

L’Australia ha compreso che le scelte pro riduzione emissioni, una volta che il cerchio si chiude, restituiscono migliori condizioni climatiche e ambientali che, a loro volta, si traducono nell’innalzamento del livello di qualità di vita e nel preservare la buona salute di tutti i cittadini.

Tornando nel merito, cioè sulla massiva sostituzione delle auto a benzina o diesel con quelle elettriche, il programma green del Ministro Bowen prevede l’applicazione di incentivi per l’acquisto di detti automezzi.

Lo scopo è far percepire immediatamente agli australiani che questa scelta ecologica ha un importante peso nel quadro climatico nazionale e mondiale ma non nel loro portafoglio.

Infatti, il primo grande ostacolo al successo delle vetture elettriche può essere costituito dal loro prezzo di listino.

L’altro aspetto importante è cambiare il modo di pensare dell’opinione pubblica eliminando la diffidenza verso l’alimentazione elettrica (d’altro canto ci troviamo in un Paese storicamente ancorato ai combustibili fossili).

Come agisce il National Vehicle Efficiency Standard

Il National Vehicle Efficiency Standard si basa su un meticoloso test del carburante dei veicoli che ha anche lo scopo di informare i cittadini e aiutarli a orientarsi nella scelta della prossima auto da acquistare mettendo sul tavolo emissioni, consumi, costi.

Inoltre, prevede multe salate in caso di superamento dei limiti delle emissioni consentite.

Per quanto riguarda i produttori di automobili, dovranno rispettare precisi limiti di emissioni medie per chilometro per poter procedere alla vendita di nuovi veicoli.

Alle aziende che rimarranno al di sotto del limite indicato nel Nves verranno attribuiti dei crediti, mentre quelle che lo supereranno dovranno acquistare crediti o versare la somma corrispondente sotto forma di sanzioni.

I limiti previsti sono i seguenti:

· auto passeggeri: puntano a un’emissione media di 141g/km per il 2025 e di 58g/km entro il 2030;

· veicoli commerciali leggeri: il traguardo è un’emissione media di 81g/km entro il 2030.