Economia

Record bond Esg: da gennaio in Europa emessi titoli per un valore di 44 miliardi

L’interesse nei confronti del settore è in crescita. E l’Ue conferma la sua leadership nel 2023
Credit: Jigar Panchal  

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15 febbraio 2024 Aggiornato alle 18:00

Negli ultimi anni, dopo la prima emissione nel 2007 da parte della Banca Centrale Europea, è aumentato esponenzialmente l’interesse nei confronti dei bond Esg e, di conseguenza, ne sono aumentate anche le emissioni. Ma facciamo un passo indietro: cosa sono i bond Esg?

Si tratta di obbligazioni che si possono dividere in tre tipologie differenti: green, social e sustainability. I primi servono per finanziare o rifinanziare nuovi progetti o progetti già esistenti che abbiano impatti ambientali positivi.

È il caso, per esempio, di progetti e finanziamenti relativi all’efficienza energetica, alla produzione di energia da fonti pulite, all’uso sostenibile dei terreni e simili.

I social bond hanno, invece, lo scopo di finanziare o rifinanziare progetti o attività sociali che conseguono risultati sociali positivi o che affrontano una problematica sociale. È il caso di progetti relativi alla sicurezza alimentare o all’edilizia sociale.

E, infine, i sustainability bond vengono utilizzati per finanziare o rifinanziare vari progetti o attività di tipo ecologico e sociale.

Andando nel dettaglio, possiamo capire qual è stato l’andamento dei bond Esg durante il 2023 dalle ultime rilevazioni.

Secondo i dati rilevati da Dealogic, diffusi da Il Sole 24 Ore, nell’anno passato gli Stati dell’Eurozona hanno emesso bond Esg per un valore di 43,3 miliardi di euro, per un totale di circa 173 miliardi tenendo conto dei 130 miliardi collocati dalle Ssa.

Il valore registrato è leggermente più basso rispetto a quello del 2022 ma rimane un valore positivo. Molto bene, invece, il dato relativo al mese di gennaio 2024: dall’inizio dell’anno sono stati già emessi titoli governativi Esg pari a 44,2 miliardi, registrando un record.

Facendo dei confronti tra i diversi Stati europei, notiamo che il nostro Paese non sembra essere particolarmente brillante anche se, negli ultimi due anni, risulta essere molto attivo e sicuramente in crescita. In prima posizione, comunque, si trova la Francia, seguita da Belgio, Germania, Paesi Bassi e Lussemburgo. Al di sotto dell’Italia, invece, si colloca la Spagna.

L’interesse nei confronti dell’investimento in obbligazioni sostenibili, quindi, sta aumentando e, di conseguenza, è in accrescimento il fenomeno dell’investimento responsabile. Ma cosa dobbiamo aspettarci per il 2024?

In generale, le previsioni per l’Eurozona nel 2024 sono più che positive a differenza, invece, di altre aree: «l’Europa difenderà la posizione dominante, mentre il Nord America dovrebbe rimanere indietro perché le elezioni presidenziali e i movimenti anti-Esg potrebbero tenere alcuni emittenti in disparte, in attesa di maggiore chiarezza politica», ha sostenuto Florian Späte, senior bond strategist di Generali Investments.

Commenti positivi anche dal commissario europeo Paolo Gentiloni che ha sottolineato come l’Unione europea abbia «una leadership potenziale nell’emissione di green bond sui mercati finanziari e questo è un vantaggio cui dovremmo guardare molto seriamente».

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