Green Bond: che cosa sono?

L’attenzione all’ambiente si rafforza anche nel mondo finanziario. I green bond, o climate bond, infatti, seppur presenti da più di dieci anni, negli ultimi mesi stanno vivendo un momento di giusta popolarità.
Queste obbligazioni verdi sono degli strumenti finanziari a reddito fisso utilizzati per finanziare progetti con benefici ambientali o climatici. Ma capiamo bene di cosa si tratta.
Green bond cosa sono e come si sono sviluppati
I green bond sono titoli di debito legati a iniziative e progetti che hanno come protagonista il verde e quindi puntano a generare un impatto positivo sull’ambiente. Questi si differenziano dai Sustainability Bond, strumenti finanziari a reddito fisso i cui proventi sono utilizzati esclusivamente per finanziare o rifinanziare una combinazione di progetti verdi e sociali, e che quindi devono avere anche un esito sociale positivo.
Le obbligazioni climatiche e verdi sono state emesse negli anni da migliaia di soggetti in tutto il mondo, compresi sovrani, banche, governi locali e società. Non si tratta quindi di una novità ma sono tornati alla ribalta recentemente dopo essere stati emessi a ottobre dello scorso anno dall’Unione europea per il finanziamento del Next Generation Eu, il pacchetto di misure da 800 miliardi di euro destinato ai Paesi membri per stimolare la ripresa economica e un futuro sostenibile.
Andando indietro nel tempo i primi green bond sono stati emessi da organismi sovranazionali e solo successivamente sono arrivate le emissioni corporate in tutto il mondo. La Banca europea per gli investimenti (Bei) è stata la prima a emettere un’obbligazione indicizzata azionaria nel 2007, diventando il primo prodotto a reddito fisso tra gli investimenti socialmente responsabili, di energia rinnovabile ed efficienza energetica e nel 2008 la prima al mondo a emettere un bond verde etichettato, che seguiva una struttura obbligazionaria convenzionale plain vanilla, contrariamente all’obbligazione del 2007 legata ad azioni della Bei. Da quel momento il mercato delle obbligazioni verdi è aumentato rapidamente nelle emissioni.
Quali sono i principi dei green bond
Per certificare come verde un determinato bond esistono delle linee guida, come quelle elaborate dall’International Capital Market Association (Icma).
Le princìpi sono queste: i bond devono essere legati a uno specifico progetto da finanziare o rifinanziare; i finanziamenti sono vincolati al progetto selezionato; il deposito del denaro deve essere su un conto vincolato o il suo trasferimento in un portafoglio specifico tracciato dall’emittente; deve essere realizzata, almeno una volta all’anno, una rendicontazione sull’utilizzo dei proventi con l’indicazione dei progetti per cui vengono utilizzati; e infine deve esserci sempre la cosiddetta “second opinion”, un revisore esterno che deve certificare documenti e obiettivi del green bond.
Le obbligazioni di questo tipo come detto sono emesse al fine di raccogliere finanziamenti per soluzioni ai cambiamenti climatici come a esempio progetti di riduzione delle emissioni di gas serra che vanno dall’energia pulita all’efficienza energetica, o di adattamento ai cambiamenti, come quello di difesa contro le inondazioni del delta del Nilo o di aiuto alla Grande Barriera Corallina ad adattarsi al riscaldamento delle acque.
I green bond stanno diventando negli ultimi mesi una forma ormai diffusa di finanza verde, in particolare per lo sviluppo di infrastrutture pulite e sostenibili. La crescita dei mercati obbligazionari offre poi l’opportunità per finanziare l’attuazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile, dei contributi determinati a livello nazionale e di altri progetti di crescita verde.
Come si emette un green bond e quanto rende
Per l’emissione dei green bond sono previste due aste al mese, alle quali si aggiunge un’asta e un’emissione sindacata al mese per le obbligazioni.
Gli Stati membri devono riferire alla Commissione l’esito delle spese da loro effettuate e la riuscita dei progetti per giustificare l’utilizzo dei proventi dei bond con gli investitori. Al momento l’obbligazione ha una durata di 15 anni e il suo valore complessivo ha superato di gran lunga le aspettative, assestandosi su un rendimento dello 0.45% annuo.
Il mercato dei green bond, secondo un rapporto del Climate and Development Knowledge Network e PricewaterhouseCoopers, ha diversi vantaggi chiave per gli obiettivi ambientali di un Paese.
Al momento infatti i green bond finanziano progetti nell’ambito delle energie rinnovabili, dell’efficienza energetica, dei trasporti a basse emissioni di carbonio, dell’acqua sostenibile, dei rifiuti e dell’inquinamento. Questo mercato rappresenta un veicolo praticabile per consentire agli investitori sostenibili di accedere a progetti ambientali, essendo le obbligazioni uno strumento e un approccio con cui hanno familiarità.
Inoltre può essere un catalizzatore per lo sviluppo del mercato dei capitali e del sistema finanziario nazionale più in generale, oltre ai progetti legati all’ambiente.
I green bond in Italia
Per vedere la prima obbligazione verde emessa da un ente in Italia, bisogna attendere il 2014, quando la multiutility emiliana Hera ha emesso il primo green bond, di durata decennale del valore di 500 milioni di euro.
C’è però qualcosa di italiano nei green bond, fin dalla loro origine. L’inventore infatti è l’italianissimo Aldo Romani che a oggi ricopre la posizione di capo del Funding sostenibilità della stessa Banca Europea degli investimenti. Nel nostro Paese dopo Hera, tra i più importanti emittenti vi sono stati Enel, Intesa Sanpaolo, Ferrovie dello Stato e Cdp.
A marzo 2021, lo Stato italiano ha emesso invece il suo primo BTP Green e le richieste di sottoscrizione hanno superato di dieci volte l’offerta.
Questo è solo l’inizio però, i green bond secondo gli addetti ai lavori avranno un mercato ancora in crescita. Nel 2021, il mercato delle obbligazioni green, social e sustainability (GSS) nel mondo è cresciuto fino a oltre 1,8 trilioni di euro, con il comparto dei green bond che a settembre scorso ha superato il simbolico traguardo di 1 trilione di euro. Questa salita continuerà probabilmente anche per un po’, con una crescita delle emissioni di green bond del 35% a circa 600 miliardi di euro.