Economia

Sostenibilità e lotta all’inquinamento: come inserirli nel bilancio aziendale?

L’Ifrs Interpretation Committee ha fatto chiarezza sull’argomento, che spesso genera alcuni dubbi
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14 febbraio 2024 Aggiornato alle 08:00

Sempre più aziende si muovono verso una revisione dei propri processi produttivi al fine di renderli più green e sostenibili. Un processo reso ancora più veloce dalla nascita del bilancio di sostenibilità che, pur essendo obbligatorio solamente per le grandi imprese, rappresenta un’opportunità interessante per moltissime realtà imprenditoriali.

In questo contesto diventa quindi di fondamentale importanza l’identificazione di ognuno dei passaggi che vengono effettuati dalle imprese verso una produzione meno inquinante. Tuttavia, non sempre è chiaro quando questi debbano essere inseriti in bilancio.

A chiederselo è stata proprio un’azienda che, durante il proprio percorso di trasformazione verde, ha incontrato alcune difficoltà nel tradurre i suoi impegni in numeri.

L’impresa ha dichiarato pubblicamente di voler modificare il proprio processo di produzione al fine di renderlo più green e ridurre l’emissione di gas serra. Una scelta che, secondo il principio internazionale Ias 37 che disciplina l’ambito accantonamenti, passività e attività potenziali, avrebbe potuto generare l’iscrizione di una passività all’interno del bilancio di esercizio. Tuttavia, al fine di compensare anche quella parte residuale di gas serra che, nonostante le modifiche di produzione, continua a emettere l’azienda ha comunicato di aver aggiunto l’acquisto di carbon credit: dei certificati negoziabili che corrispondono ciascuno a una tonnellata di Co2 non emessa oppure assorbita grazie a dei progetti sostenibili.

Come si dovrebbe interpretare tutto questo in bilancio?

Secondo l’Ifrs Interpretation Comittee pubblicato dall’Organismo Italiano di contabilità (Oic) non sarebbe corretto, di fronte a questa situazione, iscrivere una passività in bilancio. La spiegazione è, in realtà, abbastanza semplice: per poter inserire una passività deve esserci un’obbligazione generata da un evento passato. Cosa che, in questo caso, non è presente. Infatti, questa azienda acquista dei carbon credit per compensare l’inquinamento prodotto. Un inquinamento che deve ancora produrre e che appartiene, dunque, alla dimensione futura.

Per concludere, l’Ifrs Interpretation Comittee presenta una disposizione ben precisa: possono essere iscritti in bilancio gli impegni di sostenibilità delle imprese solo quando abbiamo a che fare con delle obbligazioni, ovvero quando l’impegno non è legato a eventi futuri, ma a un atto concreto ed effettivamente realizzato.

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