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Perché l’elezione di Miss Giappone continua a far discutere?

Carolina Shiino, di origini ucraine, era appena stata eletta reginetta del concorso di bellezza nipponico, tra i malumori per i suoi lineamenti europei. Ora ha rinunciato alla corona per uno scandalo sentimentale
Credit: Carolina Shiino
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7 febbraio 2024 Aggiornato alle 14:00

C’è un piccolo scandalo che sta facendo discutere da due settimane il Giappone: Carolina Shiino, neo eletta reginetta di bellezza del Paese nonostante i tratti somatici europei (è nata in Ucraina), ha rinunciato al titolo a pochi giorni dalla sua incoronazione. Non sono state le polemiche sulla sua presunta poca “giapponesità” a farla desistere, però. Dopo uno scoop della rivista di gossip Shukan Bunshun su una sua relazione con un uomo sposato, Shiino ha ammesso su Instagram: “Mi dispiace profondamente per l’enorme problema causato e per aver tradito la fiducia di coloro che mi hanno sostenuta”. E ha detto addio al podio.

L’elezione della modella di origini ucraine, ma con nazionalità giapponese, aveva creato molti malumori in patria: Shiino non ha gli occhi allungati a mandorla, è alta più della media e «parla e scrive la nostra lingua in modo piacevole ed elegante» aveva dichiarato Ai Wada, organizzatrice dell’ultimo concorso di Miss Giappone. La 26enne, modella di professione, nelle foto di rito con tanto di scettro e corona sorrideva raggiante in mezzo alle altre concorrenti.

Scelta da una platea di 30 giurati, Carolina aveva comunque avuto la meglio sulle altre 12 finaliste, tutte giudicate in base a doti “umane, fisiche e comportamentali”. Per sua stessa ammissione, aveva dovuto vincere molte barriere razziali: «Ho spesso dovuto combattere contro gli ostacoli che mi hanno impedito di essere accettata».

Lo scandalo era stato ripreso anche dalla Bbc, che aveva sottolineato i commenti sdegnati di molti cittadini nipponici sui social: “Quando una persona dall’aspetto europeo è chiamata la più bella giapponese, il messaggio è sbagliato”. Altri hanno puntato il dito sulla questione politica: “Se fosse nata russa, non avrebbe vinto” ha scritto un utente di X.

Eppure, le regole del concorso sono chiare: il Miss Japan Contest consente a qualsiasi donna single tra i 17 e i 26 anni che abbia la nazionalità giapponese di partecipare. Carolina Shiino è nata da genitori ucraini nel 1998: dopo il divorzio, sua madre ha sposato in seconde nozze un uomo con il cognome Shiino, e si è trasferita in Asia con la famiglia.

Una storia come tante, che però non è stata gradita molto nel Paese dove già nel 2015 la vittoria di un’altra reginetta aveva fatto discutere: quella di Ariana Miyamoto, di madre giapponese e padre afroamericano, che non era piaciuta ai gruppi nazionalisti. Un “trattamento” diverso a quello accordato alla tennista Naomi Osaka (di madre nipponica e padre haitiano), percepita in modo diverso perché dai tratti somatici più orientali, nonostante parli male la lingua e non abbia ricevuto il passaporto del suo Paese fino all’età di 22 anni.

Vista dall’Europa la polemica appare quasi anacronistica e non coglie lo spirito delle battaglie portate avanti da tante associazioni femministe per cambiare le regole di questi concorsi, se non di abolirli del tutto. Pensiamo al caso dellassociazione femminista Osez le feminisme! che nel 2021 aveva presentato ricorso a un tribunale del lavoro contro le società che organizzano Miss Francia, denunciandone i criteri per essere ammesse (170 cm di altezza e il nubilato) perché sarebbero sessisti e discriminatori.

Oppure basta guardare all’ultima competizione per Miss Olanda e per Miss Portogallo: a vincere sono state due donne transgender, Rikkie Valerie Kolle e Marina Machete, che hanno partecipato poi anche a Miss Universo, concorso patrocinato dallimprenditrice thailandese Anne Jakrajutatip, anche lei persona transgender.

Una conquista che nel nostro Paese sembra ancora lontanissima, considerando le dichiarazioni della madrina di Miss Italia Patrizia Mirigliani lo scorso settembre: «Nel regolamento c’è scritto che devi essere donna dalla nascita per partecipare. Non lo cambio in corsa con delle ragazze già in concorso, mi sono rotta di questo politicamente corretto per cui ti devi adeguare in due giorni. Aperta al cambiamento? Non lo vedo come una priorità. Si rispetti il mio pensiero libero e non politicizzato. Quando fanno i concorsi per le drag queen le fanno partecipare le donne?».

Peccato che, aprendo il sito della manifestazione, la prima notizia sia proprio questa: “Miss Italia compie 85 anni ma non li dimostra, perché ha saputo di volta in volta somigliare alle giovani che presentava e alla società italiana. Si è adattata alle funzioni della donna nella società: non più ‘oggetto’ da ammirare ma ‘soggetto’ attivo, consapevole, capace, la cui bellezza è solo uno dei molteplici aspetti. Così, avverrà anche nel 2024”. Staremo a vedere.

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