Culture

Privacy: 3 libri per ricordarci quanto è importante tutelarla

Un testo che spiega l’importanza di proteggere quella delle persone più vulnerabili, un viaggio alla scoperta delle trappole del web e una riflessione sul diritto all’oblio

Sono estremamente preziosi, eppure spesso li regaliamo senza renderci conto del loro valore. Sono i nostri dati personali, diventati la moneta più potente degli ultimi anni. Cookies, lunghe privacy policy che scrolliamo e approviamo senza leggere, app, software e piattaforme “gratuite” che si nutrono di ogni informazione che regaliamo, trasformandoci in merce per i loro partner commerciali.

Spesso non ce ne rendiamo conto quando clicchiamo “accetta” (magari spinti da apposite scelte di design), ma è come se gran parte della nostra vita diventasse trasparente agli occhi di perfetti sconosciuti. Di quelli che vogliono “solo” sfruttare i nostri dati per fini economici ma anche di chi potrebbe usarli per farci del male. Se la situazione era già molto delicata, l’intelligenza artificiale (che, a esempio, permette di analizzare rapidissimamente centinaia di migliaia di dati) complica ulteriormente le cose.

Comprendere l’importanza di tutelare la nostra privacy e conoscere gli strumenti per farlo è fondamentale. Per questo, approfittando della Giornata Europea per la Protezione dei Dati Personali, vogliamo suggerirti 3 libri che mostrano che “privacy” non è solo un termine astratto o una noiosa lista di regole che non leggeremo mai, ma qualcosa che può influenzare profondamente la nostra vita, reale e digitale. Perché, ormai, non c’è differenza.

La privacy degli ultimi, di Eduardo Meligrana e Guido Scorza, Rubettino Editore, 178 p., 15€

Se alla privacy pensiamo poco, ancor meno pensiamo alla privacy degli “ultimi”. Gli invisibili, i più vulnerabili: bambini, detenuti, malati, anziani, persone Lgbtqai+, persone con disabilità, senzatetto, migranti, lavoratori sfruttati dalla gig economy.

Eppure, ci ricordano Eduardo Meligrana, giornalista ed esperto di sicurezza informatica, e il membro del Garante per la Privacy Guido Scorza, sono proprio loro che avrebbero bisogno di maggiori garanzie da questo punto di vista e i Paesi che si dicono “democratici” dovrebbero riconoscere questo diritto (parte stessa della loro dignità) per potersi ritenere tali.

Non è un manuale, ma un libro godibile anche dai non addetti ai lavori, che aiuta a comprendere davvero di cosa parliamo quando diciamo che tutelare la privacy significa tutelare le persone. Tutte, soprattutto quelle che ne hanno più bisogno. Ne abbiamo parlato qui.

La privacy vi salverà la vita!, di Alessandro Curioni, Mimesis Edizioni, 152 p., 12€

Quello a cui non pensiamo quando decidiamo di dare i nostri dati per accedere a un servizio, condividiamo le nostre immagini personali con piattaforme che ne diventano proprietarie o clicchiamo “ok” senza sapere che cosa stiamo accettando, sono gli effetti che quel semplice gesto può avere. Effetti che possono cambiare vite, e non in meglio.

Ricatti, vendette, umiliazioni pubbliche, furti di identità sono cronaca quotidiana sul web e spesso i colpevoli sono le stesse vittime, incapaci di trattenere il desiderio di trovare un posto al sole su Internet”, si legge nella sinossi del libro di Curioni, che ci porta in un viaggio alla scoperta delle trappole del web, non per spaventarci o obbligarci ad allontanarcene, ma per conoscere e acquisire la consapevolezza che serve per utilizzare questi strumenti senza esserne manipolati.

Un testo che ci ricorda che quando parliamo di cyber security non facciamo riferimento solo ad hacker e macchine ma anche a quello che ciascuno di noi deve fare (“tutelare la nostra vita privata non è un diritto, ma un dovere”, dice Curioni) per proteggere se stesso e gli altri.

Delete! Il diritto all’oblio nell’era digitale, di Viktor Mayer-Schonberger, Egea Editore, 218 p., 9,90€

Ci sono momenti della nostra vita che vorremmo dimenticare e, soprattutto, che vorremo che anche gli altri dimenticassero. Cresciamo, cambiamo, miglioriamo, siamo persone diverse da quelle che eravamo e non vogliamo essere definite da un singolo episodio della nostra vita passata. Eppure, questo sul web è praticamente impossibile.

Il tema del cosiddetto “diritto all’oblio” si è imposto con forza negli ultimi anni, ma non siamo ancora stati in grado di trovare una soluzione. La rete ha ribaltato il paradigma per cui “dimenticare era la norma, ricordare era l’eccezione”: ora, tutto è eternamente presente, consultabile, replicabile e tracciabile, potenzialmente per sempre. Errori, momenti umilianti, contenuti condivisi in maniera non consensuale, reati per cui si è pagato il proprio debito con la giustizia: tutto rimane nel cyberspazio e spesso diventa esclusivamente quello che di noi restituiscono i motori di ricerca.

Il libro di Mayer-Schonberger ci ricorda come e perché Internet non ci permette di dimenticare e perché, invece, trovare una soluzione è necessario.

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