Economia

Terna: nel 2023 le rinnovabili hanno coperto il 36,8% dei consumi

Rispetto al 2022, lo scorso anno si è registrato un aumento di circa il 5% della richiesta di energia pulita: la domanda per l’eolico è cresciuta del 15%, mentre per il fotovoltaico del 10,6%
Credit: Julian Stratenschulte/dpa 
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31 gennaio 2024 Aggiornato alle 07:00

Secondo l’ultimo rapporto di Terna, il più grande operatore indipendente di reti per la trasmissione di energia elettrica in Europa, nel 2023 in Italia sono stati prodotti 306,1 miliardi di Kwh, quasi il 3% in meno rispetto al 2022. Una contrazione che ha visto coinvolte tutte le Regioni, seppure con alcune differenze: -4% nelle città del Nord Italia, -2% al Centro e -0,9% al Sud e nelle Isole.

In realtà questi dati sono in linea con lo scenario economico internazionale che, dalla seconda metà del 2022 fino a oggi, ha visto il mercato in forte difficoltà a causa della crisi energetica che ha inevitabilmente impattato sulla domanda dell’energia elettrica stessa.

Un miglioramento, comunque, è stato registrato nell’ultimo trimestre del 2023, come confermano i rapporti mensili Terna, che tra settembre e dicembre ha registrato segnali di ripresa.

Sul totale dell’energia prodotta, oltre l’83% è nazionale, mentre il 16,7% arriva dall’estero. Positivo il saldo netto con i Paesi internazionali, che si attesta a +19,2%, con le esportazioni che, rispetto al 2022, diminuiscono del 24,2%, mentre l’import, invece, sale del 15,2%.

Particolarmente rilevanti sono i dati sull’utilizzo delle fonti rinnovabili, che hanno coperto nel corso del 2023 il 36,8% della domanda totale di energia, in crescita rispetto al 2022, quando il dato era al 31%. A livello nazionale, si sono rilevate strategiche in primis le fonti idriche, che sono cresciute del 36% rispetto al 2022; a seguire, l’eolico (+15%) e il fotovoltaico (+10,6%).

Lo scorso anno in Italia sono stati attivati nuovi impianti solari ed eolici per circa 5,8 gigawatt, ovvero 2,7 gigawatt in più del 2022. Un aumento notevole se si considera che, secondo Terna, nel 2021 le nuove attivazioni di questa tipologia di energia pulita erano pari a circa 1 gigawatt. Al contrario, a segnare un calo è l’energia termica, con -17,4%. Decisamene significativo il ruolo svolto dal carbone, che ha visto diminuire il suo contribuito alla domanda nazionale di oltre il 41%.

Dati fondamentali, che chiudono un anno estremamente positivo sul fronte rinnovabili: a novembre 2023 la domanda era oltre il 40% rispetto al 29% calcolato nello stesso periodo dell’anno precedente. Una scia che si allinea con il resto del mondo, dove l’energia green assume un ruolo sempre più centrale per il contrasto al cambiamento climatico.

Il mercato energetico rappresenta, infatti, uno dei motivi principali dell’inquinamento ed è sicuramente tra le cause responsabili del clima sempre più instabile, con alte temperature e fenomeni meteorologici estremi, sempre più distruttivi. Il World Energy Outlook 2023 dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (Aie) ha rilevato un aumento dell’utilizzo di energia rinnovabile del 40% rispetto al 2020. Secondo l’Agenzia, è essenziale il fotovoltaico, che si posiziona a livello mondiale come una delle fonti con i più elevati livelli di investimento.

A confermarlo sarebbe anche la società di consulenza americana McKinsey, che identifica nell’energia solare ed eolica le principali fonti rinnovabili per la transizione verso un’energia più pulita. Secondo l’ultima indagine, Global Energy Perspective 2023, gli investimenti nelle rinnovabili potrebbero raggiungere i 3.200 miliardi entro il 2040, diventando la principale fonte energetica mondiale.

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