Economia

Alluvione Emilia-Romagna: stanziati 6 miliardi di euro per la ricostruzione

630 milioni di euro saranno destinati alle famiglie e alle imprese, ancora in attesa di essere sostenute in modo adeguato. Le stime calcolano danni per oltre 8 miliardi di euro
Credit: Ervin Shulku/ZUMA Press Wire
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26 gennaio 2024 Aggiornato alle 11:00

Nel corso del 2023 l’Italia ha dovuto fare i conti in diverse occasioni con gli effetti e le disastrose conseguenze del cambiamento climatico. Le alluvioni hanno causato danni ai centri abitati e ai campi, portando alla chiusura di molte fabbriche e costringendo alcune famiglie ad abbandonare le proprie case.

Le stime calcolano danni per oltre 8 miliardi e mezzo di euro in Emilia-Romagna, dove lo scorso maggio un’alluvione ha allagato le strade; più circa 2 miliardi per la catastrofe in Toscana, dove a novembre in 3 ore sono caduti quasi 200 mm di pioggia.

Cifre che rendono solo in parte l’idea dell’entità di questi eventi, dato che al loro interno non conteggiano il reddito perso in seguito allo stop delle attività produttive, una quota che potrebbe invece far aumentare notevolmente le stime.

Fin da subito, Governo e Regioni hanno sottolineato la necessità di rispondere in maniera tempestiva e adeguata alle difficoltà della popolazione.

Sono stati già erogati più di 170 milioni di euro, utilizzati per rispondere alle esigenze primarie legate alla sistemazione, seppur provvisoria, degli sfollati e alla ricostruzione pubblica intervenendo soprattutto sulle urgenze idriche ed elettriche.

Un lavoro indispensabile ma chiaramente non sufficiente, che sarà accompagnato, secondo i calcoli del Governo, da un fondo di circa 6,5 miliardi di euro.

Una cifra raggiunta anche grazie alla cooperazione dell’Unione europea, che da subito si è mostrata vicina all’Italia nell’appoggio ai territori colpiti dall’alluvione. Una vicinanza ribadita anche lo scorso 17 Gennaio con una nuova visita, dopo quasi 8 mesi, da parte della Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen nei comuni emiliani alluvionati.

Dall’Europa arrivano 375 milioni di euro appartenenti al Fondo di solidarietà, di cui 95 milioni già anticipati, mentre 1,2 miliardi di euro arrivano dal Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr).

Il Governo ha più volte ribadito la necessità di riadattare il Piano alla situazione attuale in virtù di enormi cambiamenti del contesto economico e sociale. Una decisione condivisa da von der Leyen che definisce indispensabile lo stanziamento di finanze a favore dell’Emilia-Romagna e di alcuni comuni della Toscana e delle Marche per permettere ai cittadini di «rimettersi in piedi ed essere più resilienti». Un’operazione su cui, assicura von der Leyen, lavora a stretto contatto con il Governo stringendo così sempre di più la partnership tra Italia e Unione europea.

Mentre Meloni festeggia, però, è necessario evidenziare come questi 1,2 miliardi di euro non rappresentano, di certo, una cifra aggiuntiva conquistata dal Governo. Si tratta, difatti, di una somma già destinata all’Italia, seppur inizialmente con una finalità differente, cioè quella di realizzare progetti sull’intero territorio nazionale.

Lo scorso luglio, invece, Meloni ha riorganizzato il Piano travasando i soldi all’interno del fondo a favore delle regioni alluvionate con l’obiettivo di ridurre il rischio idrogeologico di queste zone.

A completare gli oltre 6 miliardi di euro totali previsti ci sono 4,5 miliardi stanziati dal Governo (di cui 1,6 miliardi riguardano le ordinanze della struttura commissariale), 2,5 miliardi di euro per la pubblica ricostruzione, 630 milioni sui privati per sostenere famiglie e imprese, 492 milioni previsti a favore dei privati da parte del Decreto Legge 61 e 250 milioni per l’agricoltura. Inoltre, altri 700 milioni dovrebbero essere recuperati dalla Legge di Bilancio tramite il credito d’imposta.

I fondi, quindi, sono stati previsti, ma la popolazione è ancora in attesa di essere sostenuta in maniera adeguata.

Pochi giorni fa il Presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, ospite del programma televisivo Agorà, ha dichiarato l’intenzione del Governo e della Regione di rimborsare il 100% dei danni ai propri cittadini, alle proprie imprese e ai comuni interessati dal cambiamento climatico.

La piattaforma per inviare le richieste di rimborso è attiva e sono state presentate già 900 domande, di cui 635 provenienti da famiglie e 202 da imprese. Tuttavia, per il momento non sono ancora previste le erogazioni che dovranno attendere i controlli opportuni da parte di Invitalia e dei comuni.

Un situazione che scalda gli animi della popolazione emiliana che, durante la visita della Presidente della Commissione europea, ha intercettato la sua presenza tramite l’accoglienza di comitati e associazioni, ma anche con alcune proteste.

In particolare, davanti alla sede del comune di Forlì i cittadini hanno mostrato il loro disappunto per quella che è stata in alcuni casi definita come una “passerella elettorale”.

Si tratta di un malcontento crescente dovuto a una ripresa che procede a rallentatore e ai risarcimenti che oltre a essere parziali, in quanto non considerano i beni mobili distrutti dalla potenza dell’acqua, tardano anche ad arrivare.

Una condizione su cui preme, invece, il Presidente della Regione sottolineando l’importanza di garantire ai cittadini un rimborso completo.

Secondo Bonaccini, indispensabile è anche muoversi con chiarezza e organizzazione al fine di rispettare le scadenze stringenti del Pnrr: entro il prossimo settembre dovranno essere selezionati gli interventi, entro giugno 2025 aggiudicati tutti gli appalti ed entro la fine del primo semestre del 2026

completati il 90% dei lavori.

In merito alle operazioni del Pnrr, la Presidente della Commissione europea ha dichiarato: «L’Italia sia assolutamente in linea con la tabella di marcia, in quanto metà dei fondi è stata già erogata e questa è una bellissima notizia».

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