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Spazio: scoperta una gigantesca struttura ad anello. Perché è così importante?

Il Grande Anello è un intricato mosaico di galassie con un diametro di 1,3 miliardi di anni luce. È così immenso da mettere in discussione la nostra comprensione dell’universo
Credit: Stellari
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18 gennaio 2024 Aggiornato alle 10:00

“L’universo è come un grande libro che ci racconta la sua storia attraverso le stelle”, diceva Galilei, vissuto a cavallo tra il ‘500 e il ‘600. Una storia che, da allora (e dall’alba dei tempi), non ha mai smesso di essere raccontata: non ha mai smesso di sorprendere, affascinare.

Gli scienziati della University of Central Lancashire hanno scoperto una gigantesca struttura a forma di anello, chiamata dagli astronomi Grande Anello, emersa dall’oscurità dello spazio cosmico, portando con sé gli interrogativi che sfidano le fondamenta della nostra comprensione dell’universo.

Una struttura titanica dall’impressionante diametro di 1,3 miliardi di anni luce, ben 15 volte più grande della Luna osservata nel cielo notturno della Terra. Ma che cos’è questo Grande Anello?

Sebbene il nome guidi la nostra immaginazione, non si tratta di un anello singolo, ma piuttosto di un intricato mosaico di galassie e ammassi di galassie, un’imponente opera d’arte cosmica che si dispiega su una scala così vasta da mettere in discussione uno dei principi guida dell’astronomia, noto come il “principio cosmologico”.

Il principio afferma che la materia nell’universo è distribuita in modo uniforme su larga scala, ma il Grande Anello, insieme ad altre strutture simili scoperte in precedenza, presenta una possibile violazione di questa regola.

Robert Massey, vicedirettore della Royal Astronomical Society, sottolinea come questa sia la 7° struttura di questo genere scoperta, indicando una possibile necessità di rivedere le nostre teorie sull’evoluzione dell’universo nel corso del tempo: «Questa è la settima grande struttura scoperta nell’universo che contraddice l’idea che il cosmo sia liscio su scala più grande. Se queste strutture sono reali, allora sono sicuramente spunti di riflessione per cosmologi e per il pensiero accettato su come l’universo si è evoluto nel corso degli anni».

La storia del Grande Anello

Dietro questa scoperta astronomica, presentata al 243° incontro dell’American Astronomical society a New Orleans, c’è Alexia Lopez, una dottoranda alla University of Central Lancashire, già nota per aver scoperto l’Arco Gigante, un’altra monumentale struttura che si estende per 3,3 miliardi di anni luce nello spazio. «Nessuna di queste strutture ultra-grandi è facile da spiegare nella nostra comprensione dell’universo» afferma Lopez.

Il professor Don Pollacco della University of Warwick ha spiegato come entrambe queste strutture possano essere in qualche modo correlate e formare una struttura ancora più grande da prendere in esame.

Tuttavia, il meccanismo di formazione di questi colossi rimane un enigma, con l’ipotesi che potrebbero essere reliquie dell’universo primordiale, dove onde di materiale a densità diverse sono rimaste “congelate” nello spazio extragalattico. «È incredibilmente difficile concepire un meccanismo che possa produrre queste strutture», spiega.

Cos’ha di speciale questa nuova scoperta?

Secondo gli esperti, altre strutture cosmiche di dimensioni simili, come la Grande Muraglia di Sloan e il Muro del Polo Sud hanno precedentemente sorpreso gli astronomi, ma il Grande Anello si distingue per la sua forma quasi perfetta nel cielo.

«Le loro dimensioni, le forme distintive e la vicinanza cosmologica devono sicuramente dirci qualcosa di importante, ma cosa esattamente?» si chiede Lopez facendo riferimento alle sue 2 scoperte.

Dunque, mentre gli scienziati continuano a tenere il naso all’insù a caccia di nuove risposte, il Grande Anello rimane un enigma cosmico che sfida la nostra concezione della vastità e della complessità del cosmo.

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