Ambiente

Il 2024 inizia già con anomalie climatiche

Scandinavia nel gelo mentre Spagna e Balcani alle prese con temperature elevate. Ingenti alluvioni in Germania, Francia e Inghilterra con diverse aree senza elettricità
Una strada innevata a Vittangi, area urbana della Svezia situata nel comune di Kiruna, dove sono stati raggiunti i -38,9 °C
Una strada innevata a Vittangi, area urbana della Svezia situata nel comune di Kiruna, dove sono stati raggiunti i -38,9 °C Credit: EPA/Emma-Sofia Olsson SWEDEN OUT
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5 gennaio 2024 Aggiornato alle 17:00

L’anno più caldo di sempre si è appena concluso e quello appena iniziato regala già le prime anomalie. Nei primi giorni di gennaio, complici sia l’influenza di El Niño sia la crisi del clima (anche se va sempre osservata nel suo contesto generale e non per il singolo evento), l’Europa sta vivendo tra temperature e alluvioni già le prime criticità.

Tra la Scandinavia dove si sono registrati anche -42 °C, con una ondata di freddo davvero intensa, e la Spagna dove le temperature hanno sfiorato i +26 °C in pieno inverno, ci sono quasi settanta gradi di differenza.

Attualmente, mentre in Italia dopo giornate a 20 °C al Sud ci si prepara a un calo delle temperature nel week-end, sono i Paesi scandinavi e quelli del Nord Europa a essere più colpiti da fenomeni meteo intensi o freddo.

In Svezia le temperature sono scese a -38 °C e in circa 4.000 case della zona artica si è verificato un problema tale da lasciare gli inquilini senza corrente. In altre aree, come sull’autostrada tra il comune di Hörby e la città di Kristianstad, gli automobilisti sono addirittura rimasti bloccati nelle loro auto per poi essere successivamente evacuati. Anche se ancora da comprovare, nella Lapponia finlandese si è toccato un possibile record per basse temperature in questo periodo invernale, -43,1 °C. Nella vicina Danimarca le condizioni meteorologiche hanno persino oltre a bloccare decine di strade (anche per 20 ore) tra vento, neve e gelo e hanno anche costretto un traghetto con 900 persone a bordo a trascorrere la notte sulla nave per l’impossibilità di attraccare.

Se la Scandinavia deve fare i conti con il freddo, la Francia e la Germania devono invece vedersela con le alluvioni, così come i Paesi Bassi. In queste ore il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha visitato le regioni inondate della Sassonia: uno dei rischi maggiori riguarda la fragilità della diga del ponte Helmebrücke che potrebbe crollare. Diverse aree nella zona di Brema sono rimaste allagate. Discorso simile in Francia al Pas-de-Calais dove le pompe stanno deviando l’acqua dopo terribili inondazioni e in generale, nel Paese, ci sono state quasi 10.000 famiglie senza elettricità.

Tra le tante criticità europee si segnala poi un forte tornado che ha scoperchiato case e strutture in Belgio, la neve copiosa che ha bloccato le strade norvegesi, il caldo eccezionale nella zona dei Balcani e alluvioni pesanti in Inghilterra dove sono in vigore oltre 220 allerte per pioggia e possibili inondazioni.

Anche in Italia, a partire già da sabato, sono previste precipitazioni importanti sulla Toscana e sul Triveneto, così come mareggiate in Sardegna, per cui sarà fondamentale tenere sotto controllo le allerte e i bollettini della protezione civile. Tutte condizioni, quelle riscontrate nei primi giorni dell’anno, che sebbene diverse per fenomeni e importanza, potremmo rivedere a più riprese in 2024 che secondo gli esperti potrebbe essere, complice El Niño, davvero caldissimo: tanto da arrivare a superare i famosi +1,5 °C rispetto ai livelli preindustriali.

Sull’innalzamento delle temperature decisamente preoccupante, a inizio anno sono stati inoltre diffusi anche i dati della Cina: il Paese, uno dei maggiori responsabili delle emissioni climalteranti, ha visto nel 2023 l’anno più caldo di sempre, con ondate di calore ed eventi estremi che si sono susseguiti senza sosta. L’anno scorso, ha fatto sapere il National Climate Center poche ore fa, la temperatura media in Cina è stata di 10,7 °C, la più alta da quando sono iniziate le misurazioni nel 1961.

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