Futuro

Mai più molestatori su Tinder (o quasi)

L’app di incontri più famosa al mondo ha trovato un modo per controllare la fedina penale degli utenti malintenzionati. Grazie alla no-profit Garbo, impegnata nella prevenzione della violenza di genere
Credit: jack-finnigan
Tempo di lettura 3 min lettura
10 marzo 2022 Aggiornato alle 18:55

L’appuntamento non sarà più così al buio su Tinder.

L’app di incontri attiva in 140 Paesi e con più di 50 milioni di utenti attivi, lanciata ormai 10 anni fa, ha stretto una partnership con la no profit Garbo per fornire maggiori informazioni sui possibili comportamenti dei suoi utenti negli Stati Uniti.

Garbo è un’organizzazione senza scopo di lucro che si fonda sulla consapevolezza e la prevenzione della violenza di genere. Consente alle persone di accedere facilmente alle informazioni pubbliche legate alle condotte aggressive, inclusi arresti, condanne e registri di autori di reati sessuali in tutte le contee degli Stati Uniti, ove accessibili. Il database dell’app contiene oltre 1 miliardo di registrazioni di comportamenti violenti e dannosi.

Match Group, la società che controlla Tinder, ha dunque investito nella no-profit fondata da Kathryn Kosmides, una donna sopravvissuta alla violenza di genere. Per controllare il proprio “date” bisogna cliccare sul simbolo a forma di scudo blu dell’app, che porta al Safety Center di Garbo.

Inizialmente bastano il nome e il numero di telefono della persona con cui c’è stato un match, cioè quell’affinità reciproca espressa attraverso un doppio click, che corrisponde a un like. Se i risultati sono plurimi, gli utenti possono inserire informazioni più dettagliate, come l’età dell’altro utente o il cognome. Le informazioni rese note dal servizio non includono né il possesso di droga né il vagabondaggio, “che spesso colpiscono in modo sproporzionato le comunità tradizionalmente emarginate”, dice Tinder.

Garbo esclude anche di fornire ulteriori informazioni di identificazione personale, come indirizzi di casa e numeri di telefono, ma quando trova una corrispondenza tra persona ed episodi di violenza, il servizio incoraggia l’utente a segnalarlo a Tinder. Ed esorta comunque a seguire i consigli alla voce “Dating Safety Tips”, ovvero: i suggerimenti per la sicurezza degli appuntamenti.

Non si tratta di un servizio gratuito: ogni ricerca di Garbo costa 2,50 dollari, più una commissione per la transazione. Al momento del lancio, Tinder offrirà due ricerche di controllo in background gratuite a ciascun utente, fino a un totale di 500.000 ricerche gratuite. Tutti i costi vanno direttamente a Garbo per finanziare le operazioni e le commissioni associate alla registrazione delle ricerche.

Ad agosto 2021 Tinder aveva aggiunto la verifica dell’identità degli utenti tramite i loro documenti di riconoscimento (funzione già attiva in Giappone dal 2019), mentre da 2 anni segnala la certificazione dell’identità di un utente attraverso le foto caricate con una spunta blu.

Nel 2020, però, alcune indagini svolte dall’organizzazione indipendente e vincitrice di un Premio Pulitzer ProPublica e il team investigativo dell’Università della Columbia avevano rivelato le carenze della app (e di altri servizi di incontri simili), puntando il dito sull’incapacità di reprimere i reati sessuali: un portavoce di Match Group aveva risposto che la società non raccoglieva informazioni sufficienti sugli utenti per condurre uno screening. Ora, con questa nuova funzione, l’app di dating potrebbe recuperare il terreno perso. E fornire la spinta necessaria per uscire con qualcuno al buio.

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