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Il mio augurio per quest’anno: non ricominciare!

Le pagine bianche non esistono: le storie iniziano sempre molto prima del primo capitolo. Allora, per quest’anno, non facciamo sforzi inutili: riprendiamo esattamente da dove siamo rimasti
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30 dicembre 2023 Aggiornato alle 09:00

Domani sera zompiamo nell’anno nuovo. A suon di auguri, di petardi e fischi, di bicchieri che tintinnano e di legumi secchi che schioccano nella bustina per la tombola, ci stringeremo forte. Le luci abbaglianti dei fuochi e i caldi abbracci ci daranno l’impressione di ricominciare. Lunedì sarà un’altra settimana, un altro anno, un’altra vita. Lunedì sarà tutto nuovo.

Ti ricordi dell’anno scorso? Ti avevo portato in viaggio attraverso le tradizioni del capodanno in giro per il mondo. Che a tutte le latitudini ci piace (e abbiamo tanto bisogno di) ricominciare, di ripartire da una pagina bianca, da un foglio nuovo nuovissimo tutto da scrivere - se possibile già in bella copia.

La verità, però, è che le pagine bianche esistono solo sui quaderni vuoti. Ma anche prima dei quaderni c’è stata la carta. E prima della carta c’è stato un albero. C’è sempre qualcosa prima di un nuovo inizio.

L’anno che sta per finire (ma che finisce solo sull’agenda) non è stato proprio scoppiettante. Anzi, è stato fin troppo scoppiettante. Bombe, missili, razzi ed esplosioni in Ucraina, in Palestina e in tanti altri paesi del mondo. Al giorno d’oggi, infatti, sono oltre 50 in conflitti armati nel mondo.

L’anno si chiude con 111 femminicidi, ovvero con una femmina uccisa da un maschio perché non accetta che possa volare con le proprie ali. Malgrado uno sforzo grandissimo di donne e ragazze, i diritti delle femmine del mondo non sono ancora gli stessi dei maschi.

L’anno si chiude con un Pianeta in grande affanno, tartassato da alluvioni, terremoti, incendi e cataclismi. E con troppi potenti che fanno finta di non vedere per non perdere una parte dei loro lauti guadagni.

La verità è che possiamo anche zompare nell’anno nuovo coi vestiti immacolati della festa (e fa sempre bene farlo, ché i simboli sono importanti) ma siamo già con le maniche rimboccate, sudati e annaspanti.

Allora, quest’anno, non ricominciamo. Non immaginiamo di tuffarci nell’anno nuovo ma di essere già in immersione. Non crediamo nelle pagine bianche perché le pagine bianche non hanno memoria e a noi la memoria serve più che mai.

Sarebbe bello potersi buttare tutto alle spalle ma le cose della vita sono proprio come i rifiuti: non si possono buttare via dal finestrino - hop! Come i rifiuti, le cose della vita vanno trattate, smistate, possibilmente riciclate. Buttarle è un’arte e una scienza. Separarsi dalle cose richiede saggezza, che si tratti di un oggetto che non serve più o di una persona che prende una strada diversa dalla nostra.

Le guerre non cominciano mai, in genere ricominciano e basta. Hanno radici e rami lunghi e se vogliamo darci un taglio, un taglio vero, dire “adesso basta” non serve. Serve un giardiniere, anzi, una squadra di giardinieri che sappia potare, piantare, far crescere, germogliare e sbocciare, proteggere dal sole, dal gelo e dagli insetti gli umani e le loro case. I giardinieri non cominciano quasi mai da un seme e da una terra vuota e spianata, ma da un terreno carico e confuso di vite aggrovigliate.

Chi vuole ricominciare, ricominciare davvero, quest’anno ha dovuto affrontare di tutto. Lo sanno i 2.500 migranti che sono morti nel disperato tentativo di attraversare il Mediterraneo, in fuga dalla guerra, da una vita di povertà e situazioni estreme. Come vorrei che non dovessero ricominciare, che non avessero motivi buoni per preferire un viaggio pericolosissimo a un quotidiano ancora più pericoloso. Come vorrei che le nostre spiagge li accogliessero solo con l’ombrellone e le pinne sottobraccio.

Non serve una mezzanotte tra il 31 dicembre e il 1° gennaio per cambiare rotta. I grandi cambiamenti, le rivoluzioni, si fanno anche alle 17.34 di un giovedì di aprile. Non ci sono regole. Se vorrai, potrai ricominciare in qualunque momento, perché è solo ricominciando che si impara.

Come grande famiglia di umani, però, a questo giro ci serve memoria, ci serve il quaderno pieno di appunti e scarabocchi di quanto abbiamo già vissuto, ci servono i vestiti comodi di quando si scala una montagna, non quelli belli di quando si va a una festa.

Ti prometto che faremo cose bellissime e che impareremo qualcosa, soprattutto noi grandi, che ci saranno momenti di grande allegria e panorami straordinari.

Coraggio, è ora di non ricominciare.

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