Diritti

Uk: le vittime di violenza non si fidano della polizia

Lo ha detto al Guardian un alto ufficiale della Met Police di Londra. I motivi? Scandali che coinvolgono poliziotti assassini e stupratori, oltre 1.100 agenti indagati per abusi sessuali o domestici e misoginia
Credit: King's Church International 
Costanza Giannelli
Costanza Giannelli giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
29 dicembre 2023 Aggiornato alle 12:00

Le vittime di violenza domestica non si fidano più delle forze di polizia britanniche. A rivelarlo al Guardian è Andrew Wadey, responsabile della polizia metropolitana per gli abusi domestici e lo stalking.

I corpi di polizia, ha detto, hanno “deluso gravemente donne e ragazze in passato”. Non solo per gli enormi scandali che hanno coinvolto alcuni dei suoi membri, come Wayne Couzens, che nel 2021 ha violentato e ucciso la 33enne Sarah Everard, o David Carrick, “uno dei peggiori autori di reati sessuali dei tempi moderni”, condannato a gennaio per 85 stupri e aggressioni.

Oggi, infatti, oltre 1.100 agenti sono indagati per abusi sessuali o domestici in Inghilterra e Galles; tra loro, 1 accusato su 7 continua a lavorare normalmente, nonostante la gravità dei reati. Il maggior numero di agenti indagati appartiene alla polizia metropolitana: tra loro, gli accusati sono 657. All’inizio del 2023, le forze dell’ordine avevano affermato che stavano indagando su circa 1.000 denunce di abusi sessuali e domestici che coinvolgevano circa 800 agenti.

Qualche mese dopo, in marzo, il “rapporto Casey” aveva dichiarato la Met police colpevole di razzismo istituzionale, misoginia e omofobia. Il rapporto di 363 pagine descriveva aggressioni sessuali, solitamente nascoste o minimizzate, e rivelava che il 12% delle donne appartenenti alla polizia metropolitana era stato molestato o aggredito sul lavoro, mentre un terzo aveva subito sessismo. Non sorprende, quindi, che solo il 50% del pubblico esprimesse fiducia, “anche prima delle rivelazioni sui peggiori scandali recenti della polizia”.

A questo si è aggiunta, poco più di un mese fa, il rapporto della Commissaria per la violenza domestica Nicole Jacobs, che ha rivelato che tutte le forze di polizia di Inghilterra e Galles hanno condiviso i dati delle donne migranti che denunciano abusi domestici con l’Immigration Enforcement, lasciando le survivor senza un posto sicuro a cui rivolgersi.

«Dobbiamo attraversare un periodo adesso in cui affrontiamo pubblicamente un processo in cui sradichiamo quegli ufficiali e facciamo tutto il lavoro che io e i miei colleghi stiamo facendo per cercare di ripristinare la fede di donne e ragazze, migliorando la nostra risposta agli abusi domestici, al comportamento controllante e coercitivo, verso tutti questi comportamenti davvero dannosi e spaventosi che vediamo nella società - ha detto Wadey parlando degli scandali che hanno visto coinvolti membri della polizia e che hanno avuto un impatto sulla fiducia delle donne nel denunciare gli abusi domestici - Dobbiamo migliorare il nostro servizio e comportarci con rispetto e compassione per riconquistare la fiducia».

Gli abusi domestici rappresentano circa il 12% dei crimini denunciati nella sola Londra. Nel 2023 nella Capitale sono stati registrati 13 omicidi legati agli abusi domestici, 11 dei quali contro donne. A questi devono essere aggiunti i suicidi di 6 donne che avevano una storia di abusi domestici: il numero di questi casi, però, è probabilmente più alto, ha aggiunto Wadey.

Ogni anno a Londra vengono ricevute poco meno di 100.000 denunce di abusi domestici e il volume dei reati è aumentato di anno in anno dal 2018, da circa 6.000 a 8.000 al mese. Il numero, però, è sottostimato: «è un numero incredibilmente alto e sappiamo che è anche sottostimato, quindi c’è del lavoro da fare per aumentare la fiducia delle vittime-sopravvissute nel denunciare. Quindi, quando il volume aumenta, non è necessariamente una cosa negativa dal punto di vista della polizia, perché si spera che ciò significhi che le persone accedono alla polizia e ad altri servizi meglio di quanto non potessero prima».

Wadey ha detto che altri 550 agenti saranno collocati in ruoli di protezione pubblica in tutte le forze dell’ordine nel corso del prossimo anno, inclusi 180 investigatori dedicati alle indagini sugli abusi domestici.

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