Diritti

Women’s World Cup: 1 giocatrice su 5 ha subito abusi online

Secondo il report del Social Media Protection Service della Fifa, le calciatrici della Coppa del Mondo femminile hanno avuto il 29% di probabilità in più di ricevere offese rispetto ai colleghi del torneo del 2022
Credit: Mathias Bergeld/Bildbyran via ZUMA Press
Chiara Manetti
Chiara Manetti giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
13 dicembre 2023 Aggiornato alle 08:00

«Se c’è una cosa di cui le calciatrici soffrono di più, a parte le sconfitte, sono tutti i commenti offensivi - le prese in giro, gli insulti. Al di là di quello che facciamo come calciatrici professioniste, siamo persone. Alcune sono in grado di sopportare gli abusi oltraggiosi che riceviamo online, ma altre no. È una questione molto delicata quando si parla di salute mentale». Le parole della giocatrice colombiana Leicy Santos risalgono al 28 luglio 2023: la Fifpro, il sindacato dei calciatori e delle calciatrici professioniste, stava intervistando la numero 10 della Colombia in occasione della Women’s World Cup 2023 che si stava svolgendo tra Australia e Nuova Zelanda. La donna stava commentando il Social Media Protection Service, il programma implementato lo scorso anno da Fifpro e Fifa che cerca di aiutare a proteggere ə giocatorə dagli abusi online e dall’incitamento all’odio.

Le sue parole sono comparse nel nuovo rapporto pubblicato dalla Fifa, che rivela che durante la Coppa del Mondo femminile che si è svolta tra il 20 luglio e il 20 agosto 2023 1 giocatrice su 5 è stata vittima di abusi online. Delle 697 calciatrici monitorate dall’Smps più di 150 sono state prese di mira “con qualche forma di contenuto discriminatorio, abusivo o minaccioso”.

L’Smps, lanciato lo scorso anno e utilizzato in 8 tornei Fifa, utilizza l’intelligenza artificiale per cercare di prevenire gli abusi sui feed dei social media dei partecipanti al torneo. L’ente che governa il calcio mondiale ha collaborato con il sindacato dei giocatori Fifpro per attuare un piano per proteggere le squadre, compresi allenatori e funzionari, dagli insulti che circolano sui social media durante i tornei internazionali. Monitorando la Women’s World Cup tra mercoledì 19 luglio e lunedì 21 agosto 2023 e le 64 partite giocate dalle 32 squadre partecipanti, l’Smps ha prodotto un rapporto di 18 pagine che riporta i dati raccolti su tutte le principali piattaforme, tra cui X (ex Twitter), Instagram, Facebook, TikTok e YouTube.

La Fifa ha affermato che sono stati analizzati 5,1 milioni di post e commenti in 35 lingue diverse, di cui 102.511 contrassegnati dall’intelligenza artificiale per la revisione umana. Più di 400.000 sono stati segnalati e nascosti e 7.085 sono stati verificati come discriminatori, abusivi o minacciosi e segnalati alle piattaforme. L’87% dei post offensivi proveniva da X (ex Twitter).

Due squadre sono state le vittime principali: gli Stati Uniti e l’Argentina. La squadra statunitense, in particolare, era arrivata al torneo come vincitrice dei 2 tornei precedenti e questo “l’ha resa un bersaglio per gli abusi online”, spiega il report. I commenti dei politici di molte nazioni hanno scatenato gli insulti offrendo sostegno alle loro squadre e talvolta commentando negativamente le prestazioni delle avversarie. Una giocatrice dell’Argentina, in particolare, è stata oggetto di un gran numero di insulti insieme a una collega della nazionale statunitense. Si crede che le calciatrici in questione siano Megan Rapinoe e Yamila Rodriguez.

Durante la finale tra Inghilterra e Spagna sono stati registrati 637 messaggi offensivi. Tra gli insulti online si è distinta l’omofobia: insieme agli insulti sessisti ha rappresentato quasi il 50% di tutti gli abusi rilevati durante il torneo. Le minacce, poi, spesso accompagnate da commenti sessisti, sono state prevalenti durante l’intero torneo.

Le calciatrici delle finali in Australia e Nuova Zelanda hanno avuto il 28,5% di probabilità in più di essere prese di mira rispetto ai giocatori della Coppa del Mondo maschile 2022 in Qatar, nonostante sia stato un evento più grande in termini di audience e di volume complessivo di messaggi che hanno menzionato i calciatori.

«Gli abusi che persistono online hanno un impatto sui giocatori di calcio di tutto il mondo e non possono essere ignorati. Questo ambiente online tossico è un luogo rischioso in cui trovarsi per i giocatori e influisce sulla loro salute mentale e sul loro benessere», ha dichiarato il presidente della Fifpro David Aganzo, citato dall’Associated Press. «Il calcio ha la responsabilità di proteggere i giocatori attorno al loro spazio di lavoro». Il presidente della Fifa Gianni Infantino ha commentato: «Non può esserci spazio sui social media per coloro che abusano o minacciano qualcuno, sia nei tornei FIFA che altrove. La discriminazione non ha posto nel calcio e nemmeno nella società»

La Fifa ha spiegato che tutti gli insulti sono stati segnalati alle piattaforme sui quali sono stati pubblicati, mentre le informazioni sui titolare degli account autori dei contenuti sono state trasmesse alle associazioni affiliate e alle forze dell’ordine interessate.

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