Futuro

I dipendenti di OpenAI hanno rivoluto il capo. Indovina perché

Se non è ancora chiaro perché 6 giorni fa è stato licenziato il Ceo Sam Altman (per poi essere reintegrato), è invece lampante che Microsoft, che detiene il 49% delle quote, avrà un ruolo più importante per l’azienda
Sam Altman, Ceo di OpenAI
Sam Altman, Ceo di OpenAI Credit: ANSA/ALESSANDRO DI MARCO  

Tempo di lettura 4 min lettura
24 novembre 2023 Aggiornato alle 06:30

Il 22 novembre, dopo un duro tira e molla, è stato trovato un accordo per il ritorno di Sam Altman come Ceo di OpenAI.

Secondo Financial Times, l’ultimatum della lettera dai toni fortissimi firmata da più di 700 dipendenti che minacciavano di dimettersi e unirsi alla filiale di Microsoft sarebbe stato decisivo. In queste settimane era in ballo la vendita di azioni di proprietà dei dipendenti di OpenAI per il valore di 1 miliardo di dollari, che interessavano al fondo di investimenti Thrive Capital.

“Adoro OpenAI e tutto ciò che ho fatto negli ultimi giorni era al fine di tenere unita questa squadra e la sua missione. Quando ho deciso di unirmi a Microsoft domenica sera, era chiaro che fosse la strada migliore per me e per la squadra. Con il nuovo consiglio e il supporto di Satya (Satya Nadella, Ceo di Microsoft), non vedo l’ora di tornare a OpenAI e di consolidare la nostra forte partnership con Microsoft”, ha twittato Oltman la mattina del 22 novembre.

Tornerà anche l’ex presidente Greg Brockman, anche lui dimessosi per protesta.

Come riporta l’Ansa, “oltre al ritorno di Altman, la società ha accettato in linea di principio di ricostituire parzialmente il cda che lo aveva accompagnato alla porta: l’ex co-Ceo di Salesforce Bret Taylor e l’ex segretario al Tesoro Usa Larry Summers si uniranno al Ceo di Quora e attuale direttore Adam D’Angelo, ha scritto in un post la compagnia. Il suo ritorno corona un fine settimana tumultuoso che ha visto Altman accettare di passare a Microsoft, finanziatore di OpenAI, per dirigere un nuovo gruppo di ricerca del colosso di Redmond. Ciò ha fatto seguito al rifiuto da parte del cda di OpenAI del suo primo tentativo di tornare alla startup, domenica, nominando l’ex capo di Twitch Emmett Shear come Ceo a interim”.

Ciò che non è ancora chiaro è il motivo per cui 6 giorni fa è stato licenziato Sam Altman, quello che appare lampante è che adesso Microsoft, che detiene il 49% delle quote, avrà un ruolo più importante per l’azienda.

Come spiegato da The Verge, Microsoft, che si è impegnata a investire miliardi nella società, vuole avere un posto nel consiglio, esattamente come Altman. Durante una conferenza stampa di questa settimana, Nadella ha affermato che l’azienda non voleva più “sorprese.”

Alcune fonti riportate da Reuters dicono che dietro alle ragioni del licenziamento di Altman ci sarebbero gli straordinari progressi del progetto Q*, che essendo capace di risolvere problemi matematici sarebbe un grande passo verso la creazione di un sistema generale di intelligenza artificiale, ma queste dichiarazioni di alcuni ricercatori di OpenAI non sono ancora state verificate.

Secondo alcune indiscrezioni, questa lettera non è mai stata ricevuta dal board e non ha giocato alcun ruolo nel (breve) licenziamento improvviso di Altman.

Il mistero si infittisce e probabilmente verremo a sapere ogni retroscena solamente in una futura serie tv ispirata a Succession e The Social Network, ma questo rende per l’ennesima volta evidente una questione meramente politica: è sbagliato e controproducente lasciare che le industrie Big Tech si regolino da sole, per assicurarsi che ci sia un’assoluta trasparenza sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale e sui training data, i dati utilizzati per lo sviluppo dei modelli, per far sì che delle possibili evoluzioni nel settore non vengano utilizzate solamente a scopo di marketing, con il fine di aumentare l’hype e gli investimenti.

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