Diritti

Estonia e Finlandia accusano la Russia di aumentare l’afflusso di migranti

A partire da questa notte, Helsinki chiuderà i varchi al confine russo (tranne uno) per scongiurare una crisi migratoria. Intanto le guardie di frontiera estoni avrebbero rimpatriato i richiedenti asilo senza documenti
Il primo ministro finlandese Petteri Orpo durante una conferenza stampa sulle nuove misure alle frontiere a Helsinki, il 16 novembre 2023.
Il primo ministro finlandese Petteri Orpo durante una conferenza stampa sulle nuove misure alle frontiere a Helsinki, il 16 novembre 2023. Credit: EPA/KIMMO BRAND
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24 novembre 2023 Aggiornato alle 18:00

La Finlandia ha da poco chiuso le frontiere con la Russia fino a febbraio 2024 per contrastare l’arrivo dei migranti, sempre più numerosi a partire dall’estate. Adesso però tocca all’Estonia gestire l’afflusso.

Secondo il presidente estone e quello finlandese, l’aumento degli arrivi dalla Russia è frutto di una provocazione del Governo di Mosca, che starebbe strumentalizzando i migranti in transito inviandoli senza documenti verso le frontiere dei due Paesi per minacciare il loro equilibrio interno.

Da settembre, 280 richiedenti asilo sono entrati in Finlandia dal confine orientale con la Russia. Per il Primo ministro Petteri Orpo, leader del partito conservatore della Coalizione Nazionale, l’arrivo dei migranti non è un caso: «È chiaro che vengono aiutati. Sono stati scortati e trasportati», ha detto durante una conferenza stampa.

In particolare, il Governo di Helsinki ha accusato il Cremlino di aver favorito gli arrivi con l’obiettivo di creare una crisi migratoria all’interno dei suoi confini: il Paese chiuderà completamente i valichi di frontiera, eccetto il più settentrionale al confine con la Russia, a partire dalla mezzanotte di oggi. La ministra dell’Interno finlandese Mari Rantanen ha fatto sapere che «il rischio che la situazione peggiori rappresenta una seria minaccia per l’ordine pubblico e la sicurezza nazionale».

All’annuncio è seguita la risposta della portavoce del Ministero degli Esteri del Cremlino, Maria Zakharova, secondo la quale la decisione della Finlandia di chiudere i valichi di frontiera «crea nuove linee di divisione in Europa».

Intanto, in un comunicato inviato al giornale finlandese Helsingin Sanomat, l’Agenzia europea Frontex si è detta pronta a aiutare la Finlandia a proteggere i suoi confini. Il nuovo direttore Hans Leijtens, in visita alla frontiera orientale del Paese alla fine di agosto, ha dichiarato che l’Unione europea deve fare i conti con la possibilità che la Russia utilizzi in futuro l’immigrazione per promuovere i propri interessi geopolitici.

Una settimana dopo la decisione del Governo finlandese di sospendere il passaggio transfrontaliero, anche l’Estonia ha puntato il dito contro Mosca. Il ministro dell’Interno Lauri Läänemets; ha detto che «la Russia ha esteso anche all’Estonia l’azione originariamente rivolta alla Finlandia», consentendo «deliberatamente» ai richiedenti asilo senza visto o permesso di soggiorno di raggiungere un punto di passaggio per entrare nel Paese.

Come riporta la testata estone Delfi, i richiedenti asilo che tentano di aggirare i posti di blocco (provenienti soprattutto da Siria e Somalia) sono aumentati, ma la situazione è sotto controllo. Läänemets ha anche affermato che i controlli sono stati rafforzati e che finora la polizia ha rimpatriato ogni persona che abbia tentato di attraversare il confine senza documenti o permesso. La misura rischia però di colpire negativamente anche gli oltre 4.000 richiedenti asilo che ogni giorno si presentano ai valichi della frontiera orientale per entrare in Estonia.

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