Ambiente

Ecomondo: la moda etica è una rivoluzione che si indossa

L’industria fashion si sta evolvendo verso un modello produttivo circolare. Alla fiera di Rimini, i vertici del settore si incontrano per accelerare questa trasformazione
Credit: Instagram.com/@beste_spa  

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7 novembre 2023 Aggiornato alle 16:00

La sostenibilità non è più una semplice tendenza di stagione, ma il futuro della moda.

L’industria fashion si sta infatti evolvendo verso un modello produttivo circolare, e l’evento Ecomondo è il luogo dove i vertici del settore si incontrano per accelerare questa trasformazione.

Nel padiglione B3, nel cuore del “Texile District”, non solo si possono ammirare le ultime creazioni della moda, ma anche partecipare a un ricco palinsesto di eventi che raccontano una rivoluzione che si indossa: una moda sempre più consapevole dell’ambiente e del futuro del nostro pianeta.

Se il settore della moda, dal punto di vista economico, raggiunge risultati notevoli (nel 2022 l’incremento complessivo del fatturato è stato del 32,4%, arrivando a superare – secondo i dati del Centro Studi di Confindustria – gli 8 miliardi di euro), è vero anche che rimane uno dei più inquinanti.

I dati forniti dalla Comunità europea mettono in luce come soltanto nel Vecchio Continente il settore fashion genera ben 12,6 milioni di tonnellate di rifiuti tessili all’anno, con abbigliamento e calzature che da soli contribuiscono con 5,2 milioni di tonnellate di rifiuti. E, allo stato attuale, soltanto il 22% dei rifiuti tessili post-consumo viene raccolto separatamente per essere riutilizzato o riciclato: il restante 78% finisce spesso incenerito o in discarica.

A livello globale, poi, il settore della moda è responsabile del 10% delle emissioni mondiali di carbonio, del consumo di circa 93 miliardi di metri cubi di acqua solo nella produzione, e del rilascio di circa 500.000 tonnellate di microfibre nei mari.

Dati, questi, che diventano ancora più allarmanti secondo le stime elaborate dalle istituzioni di Bruxelles, per le quali la produzione di prodotti tessili dovrebbe crescere del 63% entro il 2030.

Nuove tendenze etiche

Per fronteggiare queste sfide diventa dunque imperativo promuovere le tendenze della moda etica.

Ed Ecomondo offre un palcoscenico ideale per discutere e approfondire argomenti come la raccolta differenziata, il riutilizzo, il riciclo, l’ecodesign e il fashion renting: iniziative che mirano a favorire una transizione sostenibile all’interno del settore della moda.

L’evento, infatti, mette in risalto best pratice e case history, sia di brand iconici come Lvmh Group, Valentino e Fendi, sia di organizzazioni come la Camera Nazionale della Moda Italiana e Sistema Moda Italia, insieme ad aziende start-up italiane con una forte impronta ecologica.

In quest’ottica, un esempio tangibile è rappresentato da Beste, specializzata nel dare nuova vita a materiali, o da Reshoes, che contribuisce a rendere pronte per il riciclo le parti e i materiali delle scarpe. Ma anche Osservatorio Tessile sarà una presenza costante in questa edizione del 2023, concentrando l’attenzione sul progresso nella gestione dei rifiuti tessili da parte dei comuni italiani e non solo.

In questi giorni Rimini diventa la capitale della moda etica, dimostrando che essa non è solo un’opzione di stile o una dichiarazione di intenti, ma una necessità per preservare il nostro Pianeta per le generazioni future.

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