Ambiente

Guuud Niuuuz: l’AI salverà le specie a rischio (e altre cose belle)

Ogni settimana, 4 buone notizie green dal mondo che forse non conoscevi: per essere più “eco” e meno “ego”

Oggi la crisi climatica-ambientale è una delle più gravi minacce e da tempo le istituzioni scientifiche e le organizzazioni ambientaliste lanciano allarmi sulle condizioni degli ecosistemi globali.

L‘aumento delle temperature, lo scioglimento dei ghiacciai, l’inquinamento chimico e la perdita di biodiversità presentano dati e trend in peggioramento.

Esistono, tuttavia, anche progetti, piani di mitigazione e notizie positive che spesso passano in secondo piano. Se vuoi scoprire le belle notizie d’ambiente (dall’Italia e dal mondo), questa è la rubrica che fa per te.

Come l’AI salverà le specie a rischio

Nel mondo stanno aumentando i team di ricerca che adoperano l’intelligenza artificiale, usata per analizzare, valutare e monitorare la biodiversità del Pianeta, consentendo la tutela delle specie a rischio su ampia scala.

«Senza l’intelligenza artificiale, non raggiungeremo mai gli obiettivi delle Nazioni Unite per la protezione delle specie in via di estinzione», ha sottolineato Carl Chalmers, esponente della Conservation AI, Ong con sede nel Regno Unito che utilizza l’AI per diversi progetti ecologici.

Allo stato attuale 1 milione di specie animali stanno rischiando l’estinzione a causa della distruzione dell’ecosistema.

Per contrastare questo fenomeno l’Onu ha fissato l’obiettivo di salvaguardare almeno il 30% degli habitat terrestri/marini entro il 2030. Le innovazioni portate dalle AI permetteranno di analizzare i dati e le fotografie più velocemente, consentendo di modellare dei piani di tutela più efficaci.

Le batterie elettriche stanno migliorando

Le batterie elettriche sono uno degli elementi fondamentali per accelerare la transizione energetica e i costi di produzione stanno calando più rapidamente, con ricariche più veloci, prestazioni migliori e un riciclaggio più efficiente.

«Le batterie diventeranno migliori, saranno più economiche e alimenteranno anche la tua casa o la rete elettrica. Disponiamo di nuove tecnologie che vedranno il mercato non prima della fine del decennio. E disponiamo anche di tecnologie sperimentali promettenti», ha affermato Matthias Preindl, che dirige il Motor Drives and Power Electronics Laboratory della Columbia University.

Gli investimenti pubblici dei Paesi avanzati hanno accelerato il progresso tecnologico del settore e la Corea del Sud quest’anno ha annunciato fondi per 15 miliardi di dollari. L’obiettivo è di arrivare ad avere batterie economiche, ricaricabili in 10 minuti e facilmente riciclabili entro la fine del decennio.

I benefici dell’agrivoltaico

Il futuro della sostenibilità sarà determinato dalla sinergia e dalla fusione fra energie rinnovabili, campi agricoli e pascoli.

Questo è il trend indicato dall’espansione del settore agrivoltaico, che negli ultimi anni sta crescendo a livello esponenziale.

Lo Stato del Texas, negli Usa, è una delle zone che presenta lo sviluppo più rapido, con l’installazione di numerosi parchi solari costruiti su ex terreni agricoli.

Grazie al riutilizzo ottimale della terra è stato possibile combinare gli impianti fotovoltaici con i pascoli, dove le pecore arrecano benefici ai terreni e comportano costi minori di gestione. «Se fatto bene, l’energia solare può contribuire a sostenere la redditività delle aziende agricole», ha affermato Samantha Levy, responsabile della conservazione e delle politiche climatiche per l’American Farmland Trust.

La raccolta dei funghi favorisce gli alberi del Mozambico

Un progetto ambientale in corso da 3 anni nello Stato africano del Mozambico, finanziato dalla François Sommer Foundation–International Foundation for Wildlife Management (Ffs-Igf) con l’aiuto della Mozambique’s National Administration of Conservation Areas (Anac), sta salvando gli alberi del Gilé National Park grazie alla raccolta di una precisa specie di funghi selvatici: gli eyukuli arancioni (cantharellus platyphyllus).

I team di ricerca hanno incentivato le comunità locali a raccogliere questi particolari tipi funghi che crescono vicini agli alberi, creando un nuovo mercato e proteggendo gli stessi alberi dall’abbattimento. «

Lentamente, la comunità, soprattutto le donne, stanno imparando che mantenere gli alberi in piedi significa avere una maggiore produzione di funghi. Da quando si iniziano a vedere risultati commerciali, sempre più persone evitano di tagliare gli alberi», ha dichiarato il project manager Alessandro Fusari della Ffs-Igf.

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di Alessandro Leonardi 4 min lettura