Ambiente

Guuud Niuuuz: il castoro europeo torna in Italia (e altre cose belle)

Ogni settimana, 4 buone notizie green dal mondo che forse non conoscevi: per essere più “eco” e meno “ego”
Credit: Renato Pontarini

Oggi la crisi climatica-ambientale è una delle più gravi minacce e da tempo le istituzioni scientifiche e le organizzazioni ambientaliste lanciano allarmi sulle condizioni degli ecosistemi globali.

L‘aumento delle temperature, lo scioglimento dei ghiacciai, l’inquinamento chimico e la perdita di biodiversità presentano dati e trend in peggioramento.

Esistono, tuttavia, anche progetti, piani di mitigazione e notizie positive che spesso passano in secondo piano. Se vuoi scoprire le belle notizie d’ambiente (dall’Italia e dal mondo), questa è la rubrica che fa per te.

Il ritorno del castoro europeo in Italia

L’Italia rivede la presenza nei propri territori del castoro europeo (Castor fiber), che era scomparso più di 500 anni fa.

La specie è stata reintrodotta grazie alle attività di rewilding, che è uno degli strumenti usati nel campo della biologia della conservazione per ripristinare gli habitat naturali.

Il castoro è tornato a diffondersi grazie alla sua espansione naturale dall’Austria verso il Trentino Alto-Adige, il Friuli Venezia-Giulia e con reintroduzioni non autorizzate nell’Italia centrale.

«Ampie zone d’Italia risultano essere idonee per la stabilizzazione del castoro e, mentre le popolazioni settentrionali sembrano essere più isolate, in centro Italia abbiamo riscontrato un maggiore potenziale di espansione della specie», ha dichiarato Mattia Falaschi, ricercatore zoologo dell’Università Statale di Milano.

Aumentano i fondi per i Paesi a rischio

Il Green Climate Fund (Gcf) delle Nazioni Unite ha visto un incremento dei propri fondi da destinare alle nazioni più povere ed esposte agli impatti della crisi climatica-ambientale. Il Giappone ha annunciato che verserà 1,11 miliardi dollari per accelerare i progetti di mitigazione e adattamento previsti per l’arco temporale 2024-2027.

Una donazione che lo colloca fra i primi Paesi al mondo per gli aiuti climatici, seguito da quelli europei come Germania, Francia, Norvegia e Gran Bretagna.

Anche nazioni come l’Australia, l’Italia e la Svezia hanno promesso di contribuire per far si che il Green Climate Fund (Gcf) superi i 10 miliardi di dollari per il prossimo triennio. «Se questi Paesi arrivassero con gli stessi contributi precedenti e alcuni di loro che hanno contribuito l’ultima volta con un leggero aumento… saremmo in zona sicura». ha affermato il facilitatore del Gfc Mahmoud Mohieldin.

La resilienza della focena vaquita

Durante l’estate del 2023 alcuni ambientalisti hanno potuto osservare nelle acque marine del nord del Messico la straordinaria presenza di una coppia di vaquita, madre e figlio, detta anche Focena del Golfo di California (Phocoena sinus). Uno dei cetacei più piccoli al mondo appartenente al gruppo delle focene, che da tempo è sull’orlo dell’estinzione con appena 11-13 esemplari stimati nel rifugio marino presente nel Golfo della California.

«Questo è un ottimo segno anche se è ancora troppo presto per festeggiare, perché sono pochi gli animali sopravvissuti e i progressi nella riduzione delle minacce sono stati lenti. Ma l’avvistamento dei vaquita ci dà una speranza molto forte», ha sottolineato Hector Licon, esperto di pesca dell’Environmental Defense Fund.

La specie è minacciata dal calo della biodiversità, dall’impatto dell’inquinamento, ma soprattutto da certi tipi di reti da pesca che hanno finito per decimare i cetacei.

Riscoperto un albero dato per estinto

Un’eccezionale scoperta è avvenuta recentemente in Brasile, dove una specie di piccolo albero agrifoglio, denominato Ilex sapiiformis, è stato rinvenuto nella città di Igarassu, nello Stato di Pernambuco, da una spedizione scientifica che ha esplorato per 6 giorni la regione nel tentativo di trovare delle forme vegetali date per estinte.

«L’agrifoglio di Pernambuco è una delle nostre 25 specie perdute più ricercate. Si tratta della nona specie perduta più ricercata a essere riscoperta, da quando è stata lanciata la nostra ricerca delle specie perdute nel 2017», ha comunicato il gruppo di conservazione naturale Re:wild che ha riscoperto l’agrifoglio scomparso da più di 200 anni.

L’elenco delle piante estinte è composto da oltre 2.200 specie scomparse in 160 Paesi ed è stato compilato dal gruppo Re:wild e dagli esperti dell’International Union for Conservation of Nature (Iucn).

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di Alessandro Leonardi 4 min lettura