Bambini

Nel 2024 arriva l’assistente materna

La nuova figura professionale annunciata dal Governo supporterà le donne nei primi, spesso complicati, mesi di vita dei figli. Perplessità però da parte di altre professioniste del settore
Credit: Anna Shvets 
Tempo di lettura 2 min lettura
7 ottobre 2023 Aggiornato alle 17:00

Nei giorni scorsi il Governo ha annunciato l’introduzione di una nuova figura professionale, quella dell’assistente materna, che a partire dal 2024 supporterà le neomamme durante i primi sei mesi di vita del proprio figlio.

Il progetto, per il quale sarebbe previsto un finanziamento compreso tra i 100.000.000 e i 150.000.000 di euro, dovrebbe garantire almeno tre assistenti materne ogni 20.000 abitanti, anche se le cifre precise verranno definite in un secondo momento in base alle Regioni.

Il fine dell’iniziative è di affiancare le neomamme in un momento molto delicato e spesso complesso, durante il quale i dubbi e le difficoltà sono tante e non sempre si riesce a far fronte a ogni situazione senza un aiuto extra.

L’assistente materna sarà reperibile telefonicamente o tramite videocall, ma potrà anche recarsi direttamente a casa delle donne assistite.

Questa figura è pensata anche per far fronte alla depressione post partum, una problematica che in Italia e non solo interessa un numero importante di persone, come sottolineato dall’analisi pubblicata dalla rivista Pacini Medicina, che parla di quasi il 20% delle donne in gravidanza in tutto il mondo.

Da non sottovalutare nemmeno il baby blues, una fragilità emotiva che coinvolge fra il 70% e l’80% delle puerpere subito dopo il parto e nei giorni seguenti.

Attorno alla figura dell’assistente materna aleggiano però anche dubbi e polemiche, soprattutto da parte di movimenti a sostegno di alcune professioni sanitarie come ostetriche e infermieri già da tempo a sostegno delle donne e famiglie con bambini, che temono di venire progressivamente sostituite dalla nuova figura professionale. La Federazione Fnopo, Federazione Nazionale degli Ordini della Professione di Ostetrica, parla, infatti, di una “sovrapposizione di competenze”.

Un dubbio legittimo per la cui risposta non resta tuttavia che attendere ulteriori informazioni in merito alla novità introdotta dal Governo.

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