Economia

Crisi clima: come cambia il mercato immobiliare?

Secondo Banca d’Italia, per colpa delle ondate di calore si cercano meno case; ma anche l’aumento dei tassi di interesse influisce negativamente
Credit: Ljubomir Žarković
Tempo di lettura 4 min lettura
25 settembre 2023 Aggiornato alle 09:00

Tra cambiamento climatico, riscaldamento globale, pandemia e inflazione, il mercato immobiliare è in continuo mutamento. In particolare, sembra essere influenzato fortemente dall’aumento delle temperature degli ultimi anni, e non solo nel nostro Paese.

La prima conseguenza è, senza dubbio, la volontà di fuggire dai grandi centri urbani: è il caso di Parigi. Le altissime temperature dell’ultima estate hanno provocato una fuga generalizzata dalla capitale francese (che già aveva preso il via durante la pandemia), contribuendo fortemente al crollo del mercato immobiliare. Nel secondo trimestre del 2023, infatti, si è registrato un calo dei nuovi acquisti di case di un quarto rispetto allo stesso periodo del 2022.

Al caos, alle temperature elevate e all’inquinamento di Parigi, i francesi preferiscono altre zone del Paese. Fra tutte, le regioni della Normandia e Bretagna sembrano essere le predilette. Ma non è solo una questione legata alla temperatura: le persone più giovani, in particolare, sembrano avere una visione più ampia del cambiamento climatico e tendono a preferire abitazioni non troppo vicine alla costa a causa del futuro innalzamento del livello del mare.

E in Italia? Anche qui, il mercato immobiliare è in continuo cambiamento. A dirlo è lo studio realizzato da Banca d’Italia in collaborazione con Immobiliare.it e Tecnocasa, che ha come obiettivo dimostrare quanto il cambiamento climatico influenzi il settore.

Sono stati raccolti circa 2 milioni di annunci, sia online che offline sul territorio italiano tra il 2016 e il 2019, mettendoli in rapporto con le dinamiche delle temperature e il meteo. Si è notato che le alte temperature facevano calare le domande di abitazioni, spostando la preferenza verso strutture con migliori standard termici. La ricerca, inoltre, diventava prevalentemente digitale invece che fisica nei periodi di eccessivo caldo o freddo.

“Nel campione preso in esame, la media del numero di giorni con temperature superiori a 25°C è 3,3: se questo parametro aumenta di un solo giorno, gli appuntamenti presi con acquirenti e venditori in quel mese e città sono entrambi ridotti di circa il 2%. Alla luce della crescente volatilità in temperature dovute ai cambiamenti climatici, questi effetti possono diventare sempre più gravi nel tempo”, si legge nel report.

Quindi, un aumento continuo delle temperature influisce in modo significativo sulla ricerca di alloggi, sia in forma online che fisica, aumentando il tempo sul mercato degli annunci immobiliari. Questo, a sua volta, riduce transazioni immobiliari e prezzi.

Inoltre, secondo le analisi condotte dal Consiglio nazionale delle ricerche relative, però, alla sola città di Firenze, l’aumento delle temperature diventa fondamentale quando si ricercano immobili che si allontanano dal centro storico. Al contrario, la temperatura superficiale non è determinante per il valore immobiliare nella fascia centrale, dove altri elementi come la vicinanza a luoghi storici, paesaggistici e architettonici risultano prioritari.

Il mercato immobiliare italiano in questa congiuntura è “caldo” anche a causa del continuo aumento dei tassi di interesse. Infatti, secondo il Consiglio nazionale del notariato, nei primi 2 mesi del 2023 si è registrato un crollo dei mutui, con una diminuzione pari al 23,56% rispetto allo stesso periodo del 2022 e si prevede un calo complessivo delle compravendite immobiliari per l’anno in corso del 10,7% rispetto all’anno precedente.

Leggi anche
Povertà
di Costanza Giannelli 5 min lettura
Mercato immobiliare
di Claudia Gioacchini 3 min lettura