Diritti

Il cammino verso la parità sta perdendo il tacco

Le vendite e le ricerche online sono crollate e anche i grandi stilisti stanno affiancando sempre più spesso ai loro capi calzature flat. I motivi? C’entrano la pandemia e l’emancipazione femminile
Credit: Snack Toronto
Alessia Ferri
Alessia Ferri giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
31 agosto 2023 Aggiornato alle 10:00

La moda è considerata da molti un argomento frivolo e lezioso ma in realtà forse più di altri è in grado di fotografare i cambiamenti della società.

In attesa di capire se verrà confermata anche nel corso delle fashion week femminili autunnali, una delle tendenze balzate maggiormente all’occhio alle scorse sfilate è la forte riduzione della presenza di tacchi alti, avvistati sempre meno e sostituiti da ballerine a punta, mocassini e sandali e stivali flat.

Un tempo sinonimo di eleganza e raffinatezza e da secoli simbolo di femminilità, stanno scomparendo dalle passerelle per un motivo molto semplice: sempre meno donne le indossano nella vita di tutti i giorni.

A confermarlo, oltre alle esperienze personali e di amiche e colleghe che ci circondano, è anche l’incredibile boom fatto da Birkenstock quest’estate. Ovviamente in questo caso buona parte del merito si deve a Barbie ma non dimentichiamo che nella scena che ha fatto schizzare alle stelle le vendite delle ciabatte tedesche erano in bella mostra anche un paio di décolleté rosa con tacco a spillo, che non hanno avuto lo stesso successo.

I motivi ufficiali di questo disamore verso lo stiletto sono ovviamente indecifrabili ma qualche ipotesi si può provare a fare.

La prima variabile da tenere in considerazione è la pandemia.

Prima del suo arrivo i tacchi alti regnavano sovrani in molti uffici, così come risultavano imprescindibili per quasi tutte le uscite serali. Meraviglie del design, erano considerati da molte non solo semplici calzature ma un accessorio in grado di far sentire più sicure di sé. «I tacchi alti creano uno stile di camminata distintivo che può influenzare il modo in cui gli individui si comportano, promuovendo una postura più eretta e migliorando l’attrattiva percepita e l’ammirazione da parte degli altri», ha spiegato alla Cnn Carolyn Mair, psicologa cognitiva, consulente aziendale nel campo della moda e autrice di The psychology of fashion.

Quando però il mondo si è fermato tutto è cambiato. Tantissime persone per molti mesi, in alcuni casi anni, hanno lavorato da casa, abbandonando quindi l’uso di calzature da esterno, e anche quando è stato il momento di tornare in ufficio la maggior parte sembra aver deciso che alla comodità di un piede saldamente a terra e non in equilibrio sul tacco non volevano rinunciarci.

A dirlo sono anche i dati raccolti dalla società di ricerche di mercato Npd Group, che fotografano un crollo dell’interesse verso le scarpe con i tacchi, le cui vendite sono diminuite del 65% su base annua durante il secondo trimestre del 2020.

Un andamento negativo continuato poi fino a oggi, al quale ha fatto da contraltare l’ascesa della tendenza athleisure, un nuovo modo di concepire l’eleganza, che si sposa con l’abbigliamento casual e non rinuncia alla comodità, nemmeno in situazioni formali.

Addio trampoli, benvenute ballerine, sneakers e mocassini dunque.

La pandemia però non è l’unica responsabile di questo cambiamento che non sembra essere passeggero ma duraturo.

C’entra anche la parità di genere, la sempre più forte presa di coscienza da parte delle donne che un altro tipo di identità sia legittima e il conseguente rifiuto di una femminilità rigidamente definita da accessori come i tacchi alti. Belli sì, ma quasi sempre scomodi e nati principalmente per soddisfare lo sguardo maschile.

Un nuovo modo di vedere e di vedersi da parte soprattutto delle nuove generazioni, che molte case di moda hanno colto, cambiando radicalmente le loro proposte. Non è certo un caso infatti che nomi come Valentino, Proenza Schouler e Rick Owens abbiano rivisitato, in collaborazioni con Birkenstock, l’iconico sandalo Arizona proponendo limited edition sporty chic che sicuramente non rimarranno isolate.

Nonostante le ricerche online di scarpe con i tacchi siano al momento in ripresa rispetto al crollo del 2020, la voglia di flat shoes pare confermatissima dalla rinnovata popolarità delle Gazelle di Adidas e dalle ricerche di chunky sneakers e ballerine nere, aumentate rispettivamente del 70% e del 71% secondo l’analisi di Data, But Make It Fashion.

E anche chi resiste, come Christian Louboutin, ha dovuto adattarsi al cambiamento, affiancando alle iconiche décolleté con suola rossa e tacco a spillo, meno richieste, proposte basse o con tacchi larghi e bassi, e quindi più comodi.

Ovviamente i tacchi vertiginosi non spariranno mai del tutto, perché piacciono alla maggior parte delle donne. Con ogni probabilità però si sceglierà sempre più spesso di indossarli in occasioni speciali e sempre meno nella vita quotidiana, liberando così i piedi da una postura innaturale, a meno di non essere Barbie.

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