Culture

Film, Oppenheimer: scoprire l’uomo dietro lo scienziato

L’obiettivo di Nolan «è stato condurre il pubblico nella mente» del padre della bomba atomica: «Ha modellato il mondo in cui viviamo. La sua storia deve essere vista per essere compresa». Missione compiuta
Scena tratta dal film
Scena tratta dal film
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23 agosto 2023 Aggiornato alle 18:00

Forse, specialmente in questo periodo con la guerra tra Russia e Ucraina (ne esistono tante altre, ma spesso vengono ignorate: o perché non ne arrivano notizie o perché “mediaticamente meno importanti”), Oppenheimer di Christopher Nolan ha ragione di esistere ed essere visto (nei cinema italiani è uscito oggi).

«Il mio obiettivo è stato condurre il pubblico nella mente e nelle vicende della persona che ha assistito con i propri occhi a uno dei più grandi stravolgimenti della storia - ha spiegato il regista di Dunkirk (film di guerra ispirato all’Operazione Dynamo, 1940, che contribuì a spostare le sorti della Seconda Guerra Mondiale in favore degli Alleati) - Che vi piaccia o meno, J. Robert Oppenheimer è la persona più importante che sia mai vissuta. Ha modellato il mondo in cui viviamo, nel bene o nel male. E la sua storia deve essere vista per essere compresa».

Ispirato dal libro vincitore del Premio Pulitzer Robert Oppenheimer – Il Padre della Bomba Atomica di Kai Bird e Martin J. Sherwin, il lungometraggio riesce a coinvolgere così tanto lo spettatore da far toccare con mano ogni passaggio del viaggio morale dello scienziato con un’intelligenza sovrumana nel campo della fisica.

Con il linguaggio cinematografico del thriller e mantenendo alta l’attenzione, la pellicola indaga in profondità la sua psiche, intrecciando i piani temporali, invitando il pubblico ad attivarsi per interrogarsi sull’accaduto e per mettere insieme i tasselli della storia.

Oppenheimer è stato girato combinando IMAX® 65mm, un grande formato 65mm di pellicola e includendo, per la prima volta nella storia, sezioni in IMAX® realizzate in bianco e nero. Innegabilmente, chi vedrà il film con queste caratteristiche, avrà l’occasione di vivere ancora più intensamente la storia e quel mondo che il film racconta (il riferimento è anche ai piani dell’immagine e del sonoro in cui ci si ritrova immersi).

Le scene raccontate attraverso la prospettiva di Oppenheimer (incarnato con una verosimiglianza fisica dall’attore irlandese Cillian Murphy) sono a colori e scritte in prima persona, con alcune occasionali incursioni evocative e surreali volte a esprimere il suo mondo interiore. Le scene focalizzate su Strauss, altro protagonista della scena politica nucleare degli Stati Uniti dopo la Seconda Guerra Mondiale (nel ‘59, il presidente Eisenhower ha assegnato a Strauss il ruolo di Segretario di Commercio) invece, sono in bianco e nero. Questa scelta permette così al pubblico di affiancarsi e immergersi nella storia personale di Oppenheimer, nei suoi pensieri: sia quelli “dell’uomo” che “dello scienziato”

«Questa è la vera sfida del film: raccontare la storia di una persona coinvolta in pieno in una potenziale e straordinaria sequenza di eventi distruttivi, ma fatta per le giuste motivazioni e raccontata dal suo personale punto di vista», ha spiegato Nolan. Essenziali nell’economia narrativa si rivelano gli “innamoramenti” politici e amorosi che hanno influenzato non solo J. Robert Oppenheimer, ma anche le persone che l’hanno giudicato.

Post visione ci sentiamo di dare atto a Nolan di aver vinto la sfida: il regista, infatti, è riuscito a mettere in scena la paura che ha pervaso gli scienziati del Progetto Manhattan una volta compresi i segreti della fissione per realizzare una bomba a fusione; una paura che Oppenheimer stesso aveva soprannominato la terribile possibilità”.

Questo aspetto viene narrato molto bene anche nel documentario To End All War: Oppenheimer & The Atomic Bomb (andato in onda ieri in esclusiva su Sky Documentaries e in streaming su NOW, disponibile anche on demand), che ripercorre la storia dell’uomo (raccontandoci le sue origini familiari) e si sofferma sulla figura dello scienziato, attraverso ricostruzioni storiche e scientifiche e commenti dello stesso Nolan, del nipote Charles Oppenheimer, di una persona sopravvissuta a Hiroshima ( testimonianza lucida e toccante) e di molti altri.

«Non cera alcuna certezza matematica o teorica che potesse annullare completamente quella possibilità, per quanto minima. E nonostante questo elemento, hanno comunque deciso di premere quel tasto. Si tratta di un momento straordinario nella storia dellumanità. Ho voluto portare gli spettatori in quella stanza per assistere alla conversazione e provare le emozioni una volta che il bottone è stato premuto. È un momento incredibile, se ci pensate. Il rischio è incalcolabile. Il rapporto fra scienza, teoria, intelletto (ciò che possiamo immaginare) contro la difficoltà pratica di trasformare idee astratte nel mondo reale, fare i conti con la loro esistenza e le loro conseguenze», ha dichiarato Nolan.

Il film raggiunge un incredibile livello di qualità attraverso un cast corale validissimo, composto da Emily Blunt, Robert Downey Jr., Matt Damon, Rami Malek, Josh Hartnett, Kenneth Branagh, Dane DeHaan, Matthew Modine, Dylan Arnold, Olli Haaskivi e Jason Clarke.

E così, una volta usciti dalle sale, aleggia una percezione di onnipotenza, di esser riusciti a superare “il limite delle colonne d’Ercole” sulla spinta della sperimentazione. Ma una volta scoperti certi meccanismi, si possono davvero controllare a livello mondiale e individuale?

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