Ambiente

L’Andalusia dice addio ai lupi

Minacciati da caccia, bracconaggio e perdita di habitat, i canidi non sarebbero più presenti nel Sud della Spagna, secondo il dipartimento ambientale andaluso. Il Wwf: “Vergognoso, ora lavorare per farli tornare”
Credit: Marek Szturc
Tempo di lettura 3 min lettura
3 agosto 2023 Aggiornato alle 09:00

Addio al lupo in Andalusia, almeno per ora. Secondo i ricercatori del dipartimento ambiente del governo andaluso i Canis lupus signatus tra le montagne e i territori del Sud della Spagna non sono più presenti, risulterebbero di fatto estinti.

Notizia che porta gli ambientalisti, come quelli del Wwf, a gridare a una “vergognosa perdita”: l’assenza di reali politiche di protezione e conservazione avrebbe infatti spinto i lupi, in questa zona della penisola iberica, a scomparire gradualmente, già minacciati tra caccia, bracconaggio, perdita di habitat e di biodiversità.

Il lupo è stato presente per secoli nelle catene montuose dell’Andalusia: un tempo, per esempio nel diciannovesimo secolo, si stima che in tutta la Spagna fossero quasi 10.000 i lupi presenti ma dagli anni Settanta in poi, come accaduto anche in Italia a esempio, la caccia e la demonizzazione del “lupo cattivo” hanno portato a una vera e propria strage della specie.

Se in Italia rispetto alle poche centinaia di esemplari rimasti cinquant’anni fa ora, grazie al Piano Lupo e alle politiche di conservazione si è tornati su livelli importanti in termini di presenze (oltre 3.000), la Spagna in zone come l’Andalusia non è ugualmente riuscita nel recupero della specie.

Dal 2003 il governo regionale ha effettuato un censimento della popolazione dei lupi, animali che entrano spesso in conflitto con allevatori e contadini.

Dal 2020 però secondo il dipartimento “non c’è stato alcun segno della presenza del lupo in Andalusia”, nonostante sia considerata una specie protetta.

Solo dieci anni prima, nel 2010, si stimavano nella zona della Sierra Morena quasi 60 lupi. Già dal 2013 però non c’erano prove certe della presenza dei predatori così come, da quasi vent’anni, si ipotizza che non ci siano gruppi riproduttivi.

«Questa è una cattiva notizia e conferma la tendenza negativa per i pochi branchi di lupi esistenti nel sud della Spagna, che sono minacciati dall’isolamento fisico e genetico dai lupi nel resto della Spagna, dalla perdita di habitat, dal bracconaggio e dalla caccia illegale », ha detto Luis Suárez del Wwf Spagna. «La vergognosa perdita di lupi in Andalusia è direttamente correlata alla mancanza di volontà politica da parte del governo regionale di adottare misure di conservazione», aggiunge l’ambientalista sottolineando come se si fossero adottate le giuste misure, per esempio classificando il lupo andaluso come in pericolo di estinzione, i governi locali avrebbero avuto l’obbligo di avviare politiche efficaci per proteggerlo. Ma questo non è avvenuto perché, secondo il Wwf, la politica locale è rimasta paralizzata dal timore di scontri con lobby di cacciatori o allevatori.

Attualmente, dal censimento 2021, in Spagna si conta la presenza di circa 2.000-2.500 lupi, il 90% nella zona del nord ovest principalmente tra Castilla y León, Galizia e Asturie, dove è vietato cacciarli.

Stime che secondo alcuni ricercatori potrebbero essere “ottimistiche” e che dovranno tener conto anche della scomparsa di molti esemplari dall’Andalusia ad altre aree del Paese. Per il Wwf, non tutto è comunque perduto nel Sud della penisola iberica: “Ora il governo andaluso ha la responsabilità di mettersi al lavoro per garantire il ritorno di questa specie sulle montagne meridionali il prima possibile. Non c’è tempo per le scuse”.

Leggi anche
Animali
di Alexandra Suraj 4 min lettura