Diritti

Oggi è la giornata internazionale delle vittime di terrorismo

Istituita dall’Assemblea Generale Onu, rappresenta un’occasione per ricordare le persone uccise da atti terroristici: ben 416.000 dal 1970 al 2018
Memoriale dell'11 settembre a New York
Memoriale dell'11 settembre a New York Credit: ANSA/ E. RICCARDI

Il terrorismo non ha tempo; non esiste un momento in cui finisce o inizia: è un fenomeno che purtroppo cambia nome ma è latente e si verifica in tutto il mondo. Per questo l’Onu ha voluto istituire il 21 agosto la giornata internazionale del ricordo e tributo alle vittime del terrorismo, per onorare e sostenere le vittime e i sopravvissuti.

Vittime di terrorismo: le norme a tutela

Nel nostro Paese sono considerati vittime del terrorismo quei cittadini italiani, stranieri o apolidi, deceduti o feriti a causa di atti terroristici verificatisi nel territorio nazionale e i cittadini italiani deceduti o feriti a causa di atti terroristici e di stragi verificatisi nel territorio extranazionale.

La prima legge in materia in Italia è la n. 466/1980, Speciali elargizioni a favore di categorie di dipendenti pubblici e di cittadini vittime del dovere o di azioni terroristiche. Questa normativa fu emanata dopo la strage della stazione di Bologna il 2 agosto 1980.

10 anni dopo è arriva la legge n. 302/1990, Norme a favore delle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata, con la quale le vittime di violenza di terroristica sono state accostate, per la prima volta, a quelle della criminalità organizzata di tipo mafioso.

In Italia esiste un’altra data importante: il 9 maggio, giorno della memoria dedicato alle vittime del terrorismo, istituito per ricordare tutte le persone morte a causa di atti terroristici.

L’istituzione della giornata internazionale di commemorazione e omaggio alle vittime del terrorismo

A livello mondiale è stata l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, con la risoluzione del 19 dicembre 2017 (A/RES/72/165-2017) a istituire questa giornata, per onorare e sostenere le vittime e i sopravvissuti al terrorismo. L’Onu inoltre supporta gli Stati membri nell’attuazione delle misure previste dalla Strategia Globale contro il terrorismo (8 settembre 2006).

La Strategia si costituisce di 4 “pilastri”: contrastare le condizioni che contribuiscono all’espansione del terrorismo; prevenire e combattere il terrorismo; rendere gli Stati capaci di prevenire e combattere il terrorismo e di rafforzare il ruolo del sistema delle Nazioni Unite in questo ambito; assicurare la tutela dei diritti umani a tutti e il rispetto della legge come base fondamentale per la lotta contro il terrorismo.

Gli Stati in questo modo detengono la responsabilità nel fornire sostegno e assistenza alle vittime di terrorismo; in realtà sono ancora pochi quelli che dispongono degli strumenti e delle risorse necessarie per favorire il recupero e il reinserimento nella società di queste persone, che hanno subìto un trauma e necessitano di un supporto a lungo termine che ne favorisca il recupero fisico, psichico, sociale e finanziario.

Terrorismo nel mondo: i dati

La storia racconta, purtroppo, molte azioni terroristiche di diversa matrice che hanno provocato diverse vittime.

Il Global Terrorism Database fa un bilancio di tutte le azioni terroristiche dal 1970 a oggi; nello specifico, dal 1970 al 2018 sono 416.000 le persone rimaste uccise in attacchi terroristici, con un picco per gli anni ’80, con una media annuale costante intorno alle 6.000 - 7.000 vittime fino al 2009 incluso. Il numero di soggetti colpiti cresce dai 116.000 nel decennio 1980 - 1989, fino al periodo 2010 - 2018 con 460.000 vittime.

Il database riporta anche i 10 maggiori attacchi terroristici per numero di vittime: il triste primato è del disastro delle Torri Gemelle a New York nel 2001 per mano di Al-Qaeda con 2.765 vittime; il massacro di Camp Speicher, conosciuto anche come massacro di Tikrit, del 2014 da parte dello Stato Islamico che provocò 1.700 vittime; infine, nel 1994, il genocidio del Ruanda da parte degli estremisti Hutu con 1.180 vittime.

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