Diritti

TIM scende in campo contro gli stereotipi

Il nuovo spot istituzionale, parte della campagna La forza delle connessioni, mette in scena le Azzurre della nazionale di calcio femminile e la potenza della passione e dei sogni contro i pregiudizi
Credit: TIM
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15 luglio 2023 Aggiornato alle 15:00

Sulle note di The Loneliest dei Måneskin, scorre la storia di una passione: il calcio. A essere di eccezione è il protagonista o, meglio, la protagonista: non i piccoli calciatori a cui centinaia di spot ci hanno abituato, ma una bambina.

Una tifosa di quella Nazionale tutta composta da donne, che come loro sogna di diventare calciatrice professionista e che per realizzare quel desiderio è pronta a sfidare stereotipi e pregiudizi, che le cronache ci ricordano essere, nel mondo dello “sport più bello de mondo” forse più forti che fuori.

È il nuovo spot istituzionale del Gruppo TIM diretto dalla regista Cinzia Pedrizzetti e on air da ieri sulle principali emittenti tv - in due diversi formati, 30” e 45” - e sulle reti Publitalia con una versione speciale da 50”, oltre che sul web grazie a una video strategy dedicata e sui social.

Il video è un nuovo capitolo della campagna La Forza delle Connessioni che, spiega un comunicato “pone l’accento sull’importanza delle relazioni per superare le distanze e trovare forza e motivazione per realizzare progetti sempre più ambiziosi. TIM è impegnata a superare gli stereotipi di genere, come hanno fatto le ragazze della Nazionale di calcio”.

Secondo la ricerca Le donne, il lavoro e lo sport commissionata da eBay, partner della Divisione Calcio Femminile Figc, all’istituto di ricerca Human Highway, anche se il calcio femminile è sempre più popolare (nella stagione sportiva 2021-22 i nuovi tesseramenti sono stati 11.278, mentre il numero complessivo di tesserate è aumentato del 94% tra il 2008 e il 2022, secondo idati del Centro Studi Fgci) e sempre più donne si dichiarano appassionate - sono 1 su 3 - questo sport è ancora ritenuto decisamente più maschile da quasi il 40% degli italiani.

Addirittura, 1 persona su 4 tra i 18-35 anni, la fascia d’età che si dimostra più colpita da questi pregiudizi, cercherebbe di far cambiare idea a una bambina che mostra passione per il calcio, per paura che possa subire qualche forma di discriminazione.

E il peso di differenze e stereotipi si sente anche a livello economico: secondo la ricerca condotta dall’Osservatorio Betway, Lavorare nel mondo del calcio: ecco quanto si guadagna, le giocatrici di Serie A ricevono uno stipendio medio pari a 1.250 euro, più basso di quello di un magazziniere (1.670 euro). “Lo stipendio minimo in Serie A per un giocatore di almeno 24 anni e con almeno un’esperienza pregressa nel massimo campionato” invece, “è di 42.477 euro lordi”. Questo significa che le calciatrici di Serie A guadagnano 34 volte meno dei colleghi uomini. Senza dimenticare che è solo dal 1 luglio 2022 che sono considerate e tutti gli effetti delle professioniste.

Al centro dello spot ci sono proprio loro, le calciatrici: le Azzurre, che quegli stereotipi hanno combattuto sul campo e fuori, e che rappresenteranno l’Italia ai Mondiali di Calcio Femminile al via il 20 luglio in Australia e Nuova Zelanda.

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