Storie

Guido Romeo: «L’inchiesta che mi ha cambiato la vita»

Alla disparità di genere nella società, l’esperto di comunicazione ha dedicato un libro nel 2021. Ma la sua #storiadisvolta risale all’incontro con il giornalista Brian Deer: «Il suo approccio all’investigazione mi ha aperto scenari dell’informazione che non conoscevo»
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19 febbraio 2022 Aggiornato alle 21:00

Il data journalism non ha solo aperto la strada a inchieste giornalistiche innovative utilizzando parole e numeri, ma è riuscito a conquistare anche Guido Romeo.

«La mia svolta è arrivata nel 2008 quando ho incontrato Brian Deer, il giornalista che ha scoperto le false dichiarazioni e pubblicazioni di Andrew Wakefield, il medico inglese che aveva inventato il caso della correlazione tra vaccini e autismo» racconta Guido, esperto di innovazione, economia digitale, comunicazione d’impresa.

«Il lavoro di Deer, nonostante fosse di diversi anni prima, mi ha affascinato perché, spiegandomi il suo approccio all’investigazione, mi ha aperto a un mondo dell’informazione che non conoscevo». Grazie all’inchiesta di Deer, per Guido uno dei primi esempi di data journalism, è iniziata una trasformazione del modo di fare giornalismo, a livello personale e non.

«Dopo quell’incontro, è nata la prima scuola di data journalism in Italia, e una campagna politica che ha permesso di fare pressione per l’approvazione della normativa FOIA (Freedom of Information Act)» spiega il giornalista, negli anni anche docente alla IULM, alla Business School del Sole24Ore e alla SISSA di Trieste.

Con la normativa FOIA, l’accesso civico generalizzato garantisce a chiunque il diritto di raggiungere dati e documenti posseduti dalle pubbliche amministrazioni, un diritto fondamentale arrivato in Italia in ritardo rispetto ad altri Paesi.

Per soli uomini. Il maschilismo dei dati, dalla ricerca scientifica al design, libro pubblicato nel 2021per Codice Edizioni e scritto da Guido a quattro mani con Emanuela Griglè, «in qualche modo è figlio di quella svolta» precisa l’autore. Un testo che affronta la questione della disparità di genere che nuoce alla scienza, dalla medicina all’astronomia, al design, all’industria e alla società tutta, donne e uomini compresi.

Prima di svoltare a bordo di una barca a vela, nel futuro di Guido c’è un altro libro in cui sviluppare i temi del cambiamento, continuando a «lottare per le cose a cui tengo, ma insieme agli altri».