Ambiente

Virus del Nilo occidentale: i contagi maggiori sono in Italia

Secondo il Centro europeo prevenzione e controllo delle malattie, a causa della crisi climatica si stanno diffondendo le zanzare vettori del virus. Nel 2022, nella Penisola 723 i casi di infezione, di cui 34 mortali
Credit: Егор Камелев
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26 giugno 2023 Aggiornato alle 21:00

Il 22 giugno, l’European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc) ha pubblicato una nota in cui, nero su bianco, si legge che è in aumento il rischio di malattie trasmesse da zanzare.

Le due specie di zanzare incriminate sono Aedes albopictus, vettore di virus dengue e chikungunya e Aedes aegypti, nota per trasmettere dengue, febbre gialla, chikungunya, zika e virus del Nilo occidentale. La diffusione non è casuale ma è strettamente correlata alle ondate di calore che stanno diventando sempre più frequenti e gravi.

Andrea Ammon, direttore dell’Ecdc ha dichiarato: «Negli ultimi anni abbiamo visto una diffusione geografica della specie di zanzare invasive in aree precedentemente non interessate (…) se questo continua, possiamo aspettarci di vedere più casi, e probabilmente morti, per malattie come la dengue, la chikungunya e la febbre del Nilo occidentale. Gli sforzi devono concentrarsi sui modi per controllare le popolazioni di zanzare, rafforzare la sorveglianza e applicare le misure di protezione individuale».

Dieci anni fa la zanzara Aedes albopictus era insediata in 8 Paesi Ue e 114 regioni colpite mentre oggi, nel 2023, si registra la presenza della zanzara in 13 Paesi e 337 regioni. Nel 2022 sono stati segnalati in Unione europea 1.133 casi di contagi e 92 decessi da virus del Nilo Occidentale: il primato delle infezioni è in Italia con ben 723 casi registrati, di cui 34 mortali.

Per quanto riguarda i casi di dengue acquisita localmente, nel solo 2022, sono stati segnalati nel nostro continente 71 casi, l’equivalente dei casi segnalati tra il 2010 e il 2021, di cui solo 65 segnalati in Francia e 6 in Spagna.

La dengue si trasmette dal morso delle zanzare che si riproducono principalmente all’interno o intorno agli habitat umani; similmente il virus del Nilo occidentale che, è sempre trasmesso attraverso il morso delle zanzare infette, non si trasmette da uomo a uomo. Circa l’80% delle infezioni negli esseri umani sono asintomatiche, in un 19% provoca febbre, e un caso su cento genera encefaliti con esiti anche mortali.

La febbre del Nilo occidentale è la presentazione clinica più comune ed è caratterizzata da sintomi come mal di testa, malessere, febbre, mialgia, vomito, eruzione cutanea, affaticamento e dolore agli occhi.

Perché le zanzare pungono alcuni di noi lo sappiamo già, quello che a oggi invece non sappiamo è come proteggerci da alcune malattie, trasmesse da questi animali, per cui non esiste ancora un vaccino e la cui prevenzione, come consigliato dall’Istituto Superiore di Sanità, consiste nel ridurre l’esposizione alle punture.

I modi per controllare la popolazione di zanzare includono principalmente l’eliminazione delle fonti di acqua stagnanti in cui le zanzare si riproducono e, per quanto riguarda la protezione individuale, la migliore difesa prevede l’uso di zanzariere e l’utilizzo di abiti che coprano la maggior parte del corpo.

Come sottolinea l’Ecdc resta essenziale sensibilizzare il pubblico in generale, gli operatori sanitari e, soprattutto, i viaggiatori, sulle malattie trasmesse dalle zanzare. Un altro terribile effetto del riscaldamento globale e di una Europa che, dal 1980, si è surriscaldata il doppio della media globale.

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