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Rivera Sylvia: chi è?

Il 1° giugno si apre il Mese del Pride. 30 giorni per imparare e condividere storia, cultura, lessico e personaggi Lgbtqai+ e formare “Le parole dell’orgoglio”, un vero e proprio vocabolario, dalla A di Arcigay alla Z di Zedsexual
Costanza Giannelli
Costanza Giannelli giornalista
Tempo di lettura 2 min lettura
1 gennaio 2023 Aggiornato alle 14:14

Sylvia Lee Rivera (New York, 2 luglio 1951 – New York, 19 febbraio 2002) è stata un’attivista statunitense e un’icona transgender del movimento Lgbtqai+ in seguito ai moti di Stonewall del 1969.

Nata in un taxi nel 1951, nel 1963 incontrò Marsha P. Johnson e questo le cambiò la vita: di lei disse che “era come una madre”.

Già militante nel movimento per la pace e nel Black liveration movement, partecipo ai riot del 28 giugno 1969 quando i clienti dello Stonewall Inn, un bar gay nel Greenwich Village a Lower Manhattan, respinsero un raid della polizia, il momento-simbolo dell’inizio del movimento per i diritti dei gay. Rivera ha dichiarato in un’intervista nel 2001 che, nonostante un mito di lunga durata, non ha lanciato la prima molotov alla polizia, ma ha lanciato la seconda.

Per sei notti, la diciassettenne Rivera si è rifiutata di tornare a casa o di dormire, dicendo: “Non mi perdo un minuto di questo, è la rivoluzione!”.

Durante gli anni ‘70, si è spesso scontrata con i leader dei diritti dei gay che erano riluttanti a includere le persone transgender nel loro lavoro di difesa. La Gay Activist Alliance (Gaa), formata in risposta a Stonewall e in opposizione al Gay Liberation Front, si batteva esclusivamente per il riconoscimento dei diritti delle persone gay e lesbiche e ha spesso rifiutato il ruolo che le persone transgender, la maggior parte delle quali erano persone di colore, avevano svolto nella rivolta.

Nel 1973, Rivera partecipò alla Gay Pride Parade ma quando non le fu permesso di parlare afferrò il microfono per direi: “Se non fosse per la drag queen, non ci sarebbe nessun movimento di liberazione gay. Siamo in prima linea”.

Rivera ha fondato insieme a Marsha P. Johnson la Street Transvestite Action Revolutionaries (Star) e ha combattuto contro l’esclusione delle persone transgender dal Sexual Orientation Non-Discrimination Act di New York.

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