Ambiente

Red, la società che calcola i rischi dei disastri ambientali

Formata da ingegneri, idrologi, meteorologi, la Risk Engineering & Design di Pavia è specializzata nell’analisi dei livelli di pericolo delle calamità provocate dal climate change, come siccità, inondazioni, terremoti
Credit: Dave Goudreau 
Tempo di lettura 4 min lettura
22 giugno 2023 Aggiornato alle 13:00

Red Risk è una società di Pavia che si occupa di sviluppare modelli di rischio, non solo nel mondo del banking e assicurativo ma «anche per le aziende che hanno bisogno di sapere i pericoli derivanti da calamità naturali, compreso il rischio di default, nei luoghi in cui hanno delle sedi», spiega Gabriele Coccia, ingegnere ambientale e weather risk senior manager di Red.

La società era presente alla We Make Future - Wmf, la Fiera internazionale e Festival sull’Innovazione Tecnologica e Digitale che si è svolto a Rimini dal 15 al 17 giugno 2023. Un appuntamento unico con più di 85 Paesi rappresentati e fino a 1.300 startup e investitori: un concentrato di menti creative, innovatori, imprenditori e appassionati di tecnologia.

Cosmano Lombardo, Founder e Ceo di Search On Media Group e ideatore del Wmf, durante la cerimonia di apertura ha dichiarato: «Noi esseri umani dovremmo fare un passo indietro e mettere al centro la società. Se approcciamo così la tecnologia e le challenge che ci si prospettano, allora riusciremo insieme a costruire un futuro migliore. In questi 3 giorni, anche grazie a tutti voi che siete qui, l’Italia è la capitale dell’innovazione e anche dell’inclusione».

Red, il cui acronimo sta per Risk Engineering & Design, è una società specializzata nell’analisi accurata dei livelli di rischio associati a pericoli causati da disastri naturali, tra cui siccità, inondazioni, terremoti, uragani, tempeste invernali, tornado e grandine.

Mario Martina, Scientific Advisor a Red, ha dichiarato: “La grande disponibilità di informazioni e dati riguardo ai fenomeni climatici rappresenta un’opportunità (…) Per poter tradurre questi dati in una quantificazione delle loro conseguenze in termini economici concreti è necessario utilizzare modelli matematici avanzati (…) Quest’opportunità è resa ancor più tangibile dagli impatti dei cambiamenti climatici, ormai visibili a tutti e dalla normativa comunitaria e internazionale”.

Il gruppo di Red è oggi composto da dipendenti in tutto il mondo, ingegneri, idrologi, meteorologi ed esperti nella valutazione e nella gestione del rischio; nel 2021 ha anche vinto la Climate risk Analystics Suite - Cras, il G20 Tech Sprint 2021 Award nella categoria Analysis and Assessment of Transition and Physical Climate-related Risks: la suite è nata proprio per analizzare gli impatti legati al rischio fisico e al cambiamento climatico.

Oggi Red è una realtà affermata in tutti i continenti e tra i suoi clienti anche le compagnie assicurative dei Governi e la Banca mondiale. Un progetto infatti è realizzato con il Caribbean catastrophe risk insurance facility, la compagnia che assicura i Governi dell’area caraibica contro le conseguenze economiche determinate dagli effetti di calamità naturali.

Per quanto riguarda la valutazione del rischio, la società prevede anche l’analisi del disastro tecnologico. Molte strutture tecnologiche, come gli impianti di stoccaggio del carburante, gli impianti chimici, gli impianti di generazione di energia, ecc. si trovano in aree soggette a pericoli naturali.

Un evento capace di innescare un disastro tecnologico è di solito chiamato NaTech e può comportare enormi rischi per le regioni che non sono preparate per questo tipo di eventi. La nuova tecnica di modellazione dei pericoli è accoppiata a metodologie ibride di sviluppo della curva di vulnerabilità per ottenere così un elenco completo delle conseguenze pericolose e della loro probabilità corrispondente.

Basti pensare a quanto sta accadendo in Ucraina, dove l’impatto della guerra sull’ambiente è sempre più evidente, e dove sicuramente i rischi causati dall’essere umano non sono stati correttamente valutati.

L’ambizione di Red è infatti quella di «diventare un hub di conoscenza per una migliore comprensione dei rischi naturali e causati dall’uomo e la gestione delle emergenze, al fine di creare modelli di rischio e soluzioni ingegneristiche per valutare, prevenire e gestire tali rischi». Un altro gioiello made in Italy motore di una svolta mondiale.

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