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Interiorizzazione: cosa significa?

Il 1° giugno si apre il Mese del Pride. 30 giorni per imparare e condividere storia, cultura, lessico e personaggi Lgbtqai+ ma anche per formare “Le parole dell’orgoglio”, un vero e proprio vocabolario, dalla A di Arcigay alla Z di Zedsexual
Costanza Giannelli
Costanza Giannelli giornalista
Tempo di lettura 2 min lettura
1 gennaio 2023 Aggiornato alle 09:00

Le persone cresciute in una società omofobica, eterosessista e discriminatoria, possono apprendere idee negative sull’omosessualità e sulle identità di genere non binarie.

Questo accade non solo alle persone eterocisgender ma anche alle persone Lgbtqai+, in particolare quelle cresciute in ambienti fortemente religiosi o conservatori, che attraverso un processo di interiorizzazione possono essere portati a pensare che l’eterosessualità sia la norma e il “modo corretto di essere”, sviluppando quelle che vengono chiamate “omofobia interiorizzata” o “oppressione interiorizzata”.

Queste possono manifestarsi in vari modi, tra cui:

· negazione dell’orientamento sessuale o dell’identità di genere;

· tentativi di alterare o cambiare l’orientamento sessuale, a volte sposando qualcuno dell’altro sesso per ottenere l’approvazione sociale o nella speranza di “essere curato”;

· bassa autostima, immagine corporea negativa;

· disprezzo per i membri più aperti o evidenti della comunità Lgbtqai+;

· disprezzo per coloro che si trovano nelle prime fasi del processo di coming out;

· negazione del fatto che l’omofobia, l’eterosessismo, la bifobia o il sessismo siano gravi problemi sociali;

· disprezzo per coloro che non sono come noi o disprezzo per coloro che sembrano come noi;

· proiezione del pregiudizio su un altro gruppo target;

· vergogna o depressione; difesa; rabbia o amarezza;

· assenza di scuola o abbandono scolastico. Inoltre, assenteismo sul posto di lavoro o riduzione della produttività;

· automonitoraggio continuo dei propri comportamenti, manierismi, convinzioni e idee;

· pratiche sessuali non sicure e altri comportamenti distruttivi di assunzione di rischi, incluso il rischio di Hiv e altre malattie sessualmente trasmissibili.