Ambiente

Emilia-Romagna: il primo pacchetto di aiuti è di 100 milioni

Alle vite spezzate dall’alluvione si sommano i danni economici, che ammontano a svariati miliardi. La regione chiede l’immediata sospensione delle imposte, e il Governo investe nella messa in sicurezza del territorio
Il presidente dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini durante una conferenza stampa in Prefettura a Bologna, 20 maggio 2023
Il presidente dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini durante una conferenza stampa in Prefettura a Bologna, 20 maggio 2023 Credit: ANSA/MAX CAVALLARI
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23 maggio 2023 Aggiornato alle 08:00

I danni provocati dall’alluvione in Emilia-Romagna raffigurano una regione profondamente lacerata in una vasta percentuale di settori.

Si va dalle case private e infrastrutture varie completamente immerse nel fango, che dovranno necessariamente essere oggetto di verifica per capire l’entità del danno nelle loro fondamenta, decidendone eventualmente l’abbattimento. Ma le frane colpiscono anche le strade per danni che ammontano a circa 600 milioni.

Lo scenario più crudo però è quello del settore agricolo, che vede le sue principali colture in fortissima sofferenza.

Coldiretti ha stimato la perdita di 400 milioni di chili di grano, frutteti e vigne distrutte con milioni di alberi compromessi - quindi da estirpare - e prodotti persi per 1,5 miliardi di euro.

In un contesto così drammatico per i cittadini colpiti, oltre che per l’Italia intera, diventa fondamentale una risposta pronta e decisa del Governo per tamponare le emergenze. Di ritorno dal G7 di Hiroshima, la Premier Giorgia Meloni in visita nei luoghi più colpiti della regione promette le prime risposte immediate per un totale di 100 milioni di euro.

Oltre ai primi dieci milioni messi in campo per le esondazioni e i movimenti franosi che avevano colpito varie province emiliane il 4 maggio, è previsto lo stanziamento immediato di altri 20 milioni per la messa in sicurezza delle persone e del territorio. Le risorse ulteriori seguiranno in una seconda fase ancora in studio che prevede lo stop dei versamenti delle imposte per tutti i cittadini e le imprese colpite, ma si pensa anche a una sospensione delle rate dei mutui in accordo con l’Associazione bancaria italiana.

Più in particolare la moratoria fiscale e contributiva - con cui si intende il congelamento delle varie scadenze previste per le obbligazioni da pagare, dovute a eventi eccezionali e straordinari - sospenderebbe i termini per tutti i versamenti erariali e tributari fino al 31 dicembre.

L’obiettivo principale è garantire maggiore respiro per coloro i quali in poche ore hanno vissuto sulla propria pelle il dramma delle esondazioni, capaci con la loro irruenza di lacerare in poco tempo la vita personale e lavorativa di una intera comunità.

Le risorse immediate, tuttavia, non bastano. Per la regione, infatti, servirà come minimo oltre 1 miliardo di euro per risanare tutti i danni. Motivo per cui il Governo sta puntando al Fondo di solidarietà dell’Unione europea (FSUE), istituito nel 2002 per permettere agli Stati membri di affrontare i danni causati da gravi catastrofi naturali o emergenze di sanità pubblica - utilizzato anche nel primo anno della crisi da Covid 19 - che garantirebbe almeno altri 100 milioni anticipati sull’importo totale degli aiuti.

Ogni Ministero sta fornendo il proprio contributo rispetto alla materia di competenza. Sul lato Giustizia Carlo Nordio ha annunciato una sospensione delle udienze civili e penali, oltre allo stop per i termini degli adempimenti contrattuali, cambiali e gli atti esecutivi.

Il Ministero delle imprese e del Made in Italy invece ipotizza la produzione di francobolli «con sovrapprezzo destinato alla ricostruzione» mentre invece sul versante delle infrastrutture e trasporti, il Ministero guidato da Matteo Salvini è pronto a versare 1,5 milioni per interventi di rapida realizzazione come pulizia, ripristino e messa in sicurezza delle strade più colpite.

Ulteriori richieste saranno presentate di qui a breve direttamente da Stefano Bonaccini, Governatore dell’Emilia-Romagna, dove figura la nomina di un Commissario alla ricostruzione e nuove misure di incentivo e ammortizzazione sociale per i settori maggiormente danneggiati. Ma il presupposto fondamentale per la divisione dei fondi presenti e futuri rimane una adeguata mappatura dei comuni colpiti, corredata della stima dei danni in modo da individuare in maniera precisa i punti di intervento più critici e i beneficiari degli aiuti e delle garanzie pubbliche per i finanziamenti alle imprese e privati.

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