Ambiente

Life conceptu maris: tutti a bordo del progetto Ue

Grazie a una campagna di citizen science, cittadini e studenti potranno salire sui traghetti del progetto dell’Ispra e navigare nel Mediterraneo per monitorare balene, delfini e tartarughe
Credit: Dmitry Osipenko
Tempo di lettura 4 min lettura
19 maggio 2023 Aggiornato alle 07:00

È partito da circa un anno e ha già fornito i primi straordinari dati sulle balene, sui delfini e sulle tartarughe che popolano il bacino del Mediterraneo: stiamo parlando del progetto europeo Life Conceptu Maris (Conservation of Cetaceans and pelagic sea turtles in Med: managing actions for their recovery in sustainability), guidato dall’Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione Ambientale (Ispra) e cofinanziato dall’Unione europea che mira a contribuire alla conservazione e alla protezione delle specie e che, in un periodo di indagine compreso tra 2022 e 2025, permetterà di raccogliere nuove informazioni sulla loro distribuzione, sulle loro preferenze ecologiche e sulle principali pressioni antropiche come il traffico marittimo e i rifiuti marini.

Solo nel 2022, nel corso di 40 giornate di monitoraggio, con più di 10.000 km percorsi e 288 ore di osservazione, i ricercatori dell’ Ispra hanno registrato 556 avvistamenti: in particolare, si tratta di 465 avvistamenti di stenella striata, 67 di tursiope e di 13 incontri con giganti del mare quali balenottera comune e capodoglio, oltre a qualche avvistamento isolato di delfino comune e di grampo.

In poco più di un mese di ricerca, poi, sono stati registrati 256 avvistamenti di tartaruga comune (per lo più individui giovani osservati in riposo sulla superficie) e 250 avvistamenti di diverse specie di meduse, pesci e uccelli marini.

Oltre ai numerosi incontri con le specie, nel corso della prima fase di attività di monitoraggio sono stati raccolti diversi campioni di acqua per l’estrazione del Dna ambientale in 28 stazioni di campionamento fisse e 2 in contemporanea agli avvistamenti di balenottera comune e capodoglio.

I campioni raccolti sono ora affidati agli esperti dell’Università Milano Bicocca per un’analisi genetica e al team di ricerca dell’Università di Palermo per un’analisi che permetta di ricostruire le catene alimentari marine dell’area monitorata: in questo modo sarà possibile indagare come la relazione preda-predatore possa influire sugli spostamenti di cetacei e tartarughe marine.

Life Conceptu Maris procederà con la sua attività ancora fino al 2025 e le stesse procedure di monitoraggio utilizzate nel 2022, messe a punto in un’area compresa tra il Tirreno meridionale e i Canali di Sardegna e Sicilia, verranno replicate, a partire da giugno 2023, nel Santuario dei cetacei Pelagos, nel Corridoio di migrazione dei cetacei spagnolo e nella regione Adriatico-Ionio orientale per fornire ulteriori importanti dati sugli esemplari di cetacei e tartarughe che vivono nel Mediterraneo.

Dopo una prima fase di rodaggio, l’attività di ricerca, quindi, è pronta ora a entrare nel vivo, portando con sé anche una straordinaria novità: infatti, se finora tutti gli obiettivi di ricerca prefissati per il primo anno di attività sono stati raggiunti soprattutto grazie al coinvolgimento di una comunità internazionale composta da oltre 70 ricercatori, 42 esperti di 27 Enti (che comprendono autorità nazionali, locali, sovranazionali, enti di ricerca e compagnie di navigazione) e di stakeholders impegnati nella conservazione delle specie e la mitigazione degli impatti, a partire da marzo di quest’anno, nell’ambito di una campagna di citizen science, anche per cittadini, professionisti e studenti sarà possibile salire a bordo dei traghetti e monitorare, insieme ai ricercatori, una delle 16 rotte disponibili nel bacino del Mediterraneo.

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