Culture

Quando i Raee diventano “Materia Viva”

La tecnologia può essere alleata dell’ambiente? Dove si gettano i Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche? In nostro soccorso, arriva il docufilm prodotto da Libero Produzioni in collaborazione con Erion WEEE
Tamara Donà nei panni della Tecnologia nel docufilm "Materia Viva"
Tamara Donà nei panni della Tecnologia nel docufilm "Materia Viva"
Valeria Pantani
Valeria Pantani giornalista
Tempo di lettura 5 min lettura
15 maggio 2023 Aggiornato alle 13:00

Il 15 maggio è l’Overshoot Day italiano: vuol dire che abbiamo già esaurito le risorse che l’Italia può generare ogni anno. Siamo ufficialmente in debito con la Terra. E così, oggi più che mai, vien da chiedersi: come possiamo fare la differenza? Agendo, anche nel nostro piccolo, e sempre consapevolmente: sia quando facciamo del bene all’ambiente che (e soprattutto) quando scegliamo di non farlo.

Il riciclo è una delle tante strade percorribili. Carta, vetro, plastica: abbiamo più o meno tutti capito dove buttare quel contenitore o quella bottiglia. Ma che fare quando il rifiuto è elettronico? Se apri i vari cassetti, gli armadietti o gli scatoloni messi in un angolo di casa, quante vecchie apparecchiature elettriche ed elettroniche (Aee), che ormai non usi più, trovi? Dai computer ai vecchi telefoni a rotella, dalle tv agli elettrodomestici della cucina. E perché non li hai mai gettati via, trasformandoli così in rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee)?

Secondo il Global E-Waste Monitor, i Raee sono i rifiuti che crescono più velocemente nel mondo: nel 2030 arriveremo a generarne oltre 74 milioni di tonnellate. Il problema è che nella maggior parte dei casi (un po’ per ignoranza, un po’ per disinteresse), i rifiuti elettronici finiscono fuori dalla filiera regolamentata e questo perché esiste ancora poca conoscenza e consapevolezza riguardo il loro riciclo. Quindi, nel dubbio, noi accumuliamo tutto in un angolo di casa, in attesa di capire cosa fare con tutti quei vecchi oggetti che non usiamo più; apparecchi che, se riciclati correttamente, diventano vere e proprie materie prime riutilizzabili. Diventano Materia Viva.

È questo il nome del docufilm prodotto da Libero Produzioni in collaborazione con Erion WEEE e presentato a Roma il 10 maggio. L’opera pone ai suoi spettatori una domanda: la tecnologia è alleata o nemica dell’ambiente? Provano a rispondere le attrici Susan Sarandon, Shailene Woodley, il conduttore Carlo Conti, atleti come Federica Pellegrini e Alessandro Del Piero, l’attore Francesco Arca, lo scultore Jago, il sottosegretario di Stato al Ministero della cultura Vittorio Sgarbi, la conduttrice e giornalista Francesca Fialdini, la cantante Irene Grandi, lo Youtuber Marcello Ascani, il rapper Tormento, la cuoca e imprenditrice Sonia Peronaci, il giornalista Emilio Cozzi, il divulgatore scientifico Luca Perri, la fisica climatologa Serena Giacomin. A osservarli tutti da lontano, la tecnologia fatta persona, interpretata da Tamara Donà.

Il film (realizzato con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e del Ministero della Cultura, e tra le iniziative del programma DireFareRAEE di Erion WEEE) è dedicato ai temi della sostenibilità, dell’economia circolare, dei rifiuti elettronici e parte da un dato di fatto: la tecnologia ha migliorato la vita degli esseri umani ma è diventata anche una fonte di inquinamento. Oggi quasi tutto si può fare con uno smartphone ma dopo 1 anno, 2 o massimo 3, lo dimentichiamo dentro un cassetto e passiamo al modello successivo. Chi pensa mai a dove smaltire il proprio telefono?

Secondo la ricerca condotta da Erion WEEE e Ipsos, 2 italiani su 3 non sanno come gettar via correttamente i propri rifiuti elettrici ed elettronici. «Con questo docufilm, vogliamo cercare di spiegare ai cittadini (e in particolare ai più giovani) l’importanza di cambiare i comportamenti quotidiani per rendere concreta quella transizione ecologica di cui il nostro Pianeta ha urgentemente bisogno», ha dichiarato il direttore generale di Erion WEEE Giorgio Arienti.

L’obiettivo, infatti, è raccontare in maniera pop (alternando ricordi nostalgici di personalità del mondo della cultura e dello sport a pillole di sapere scientifiche fornite da esperti) il rapporto che esiste tra persone, tutela ambientale e dispositivi elettronici, mettendo in luce le potenzialità che, in ottica di economia circolare, possono nascere dal corretto riciclo dei Raee. Come spiega Serena Giacomin, «In uno smartphone, per esempio, ci sono ben 69 elementi della tavola periodica» recuperabili.

È l’utilizzo che si fa della tecnologia a fare la differenza: «Credo che ciò che le persone possono fare in piccolo sia essere consapevoli», spiega nel docufilm Shailene Woodley. Il lascito di Materia Viva, infatti, è proprio questo: agire in modo consapevole, educare i giovani e i bambini nelle scuole al corretto riutilizzo delle risorse, al riciclo, alla sostenibilità. Perché, come sostiene Susan Sarandon, «Il cambiamento non verrà dall’alto verso il basso, verrà solo dal basso verso l’alto e dalle nuove generazioni». In caso contrario, a soffrire non sarà solo la salute della Terra, ma anche la nostra e soprattutto quella dei Paesi più poveri.

Certo, «Non bisogna essere catastrofisti - dice Luca Perri - però bisogna sapere che siamo in debito con il nostro Pianeta». E l’Italia, da oggi più che mai.

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