Ambiente

Riciclo Raee: così non gira!

Solo il 5-10% dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche viene smaltito correttamente. I restanti? Diventano “flussi sconosciuti”
Credit: Ruben arizta-unsplash
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5 ottobre 2022 Aggiornato alle 13:00

Ne riusciamo a smaltire e recuperare troppo pochi. Nel difficile contesto del riciclo dei materiali, in ottica di economia circolare, solo il 5-10% dei materiali Raee (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) professionali risulta smaltito e riciclato correttamente, tutto il resto invece finisce in “flussi sconosciuti”.

Un problema che - sottolinea una ricerca Erion Professional insieme al Politecnico di Milano - riguarda per esempio anche le stampanti professionali. Eppure, tra metalli, elementi e componentistica, i rifiuti Raee potrebbero trasformarsi in un piccolo tesoretto, ma sul mercato vengono poco raccolti e riciclati dai sistemi ufficiali dei produttori: “La gestione di questa tipologia di rifiuti, infatti, è troppo spesso svolta da operatori del libero mercato, ovvero soggetti informali i cui metodi di raccolta, trattamento e recupero degli stessi non sono né tracciati né rendicontati. La naturale conseguenza è l’insorgere di un’organizzazione frammentata con entità di piccole e medie dimensioni dove si nascondono pratiche ai limiti della normativa ed export non controllato” si legge nella nota di presentazione del report.

Da quanto stimato dallo studio, su 500.000 pezzi di stampanti e altre componenti immessi sul mercato ogni anno (25.000 tonnellate), complessivamente ne vengono “gestiti in Italia solo il 44% (circa 220.000 pezzi), pari a 11.000 tonnellate. Di queste però, solo il 5-10% entra nel canale formale, l’unico in grado di operare secondo i principi dell’economia circolare garantendo gli obiettivi di recupero e riciclo e favorendo il re-inserimento delle materie prime seconde in nuovi cicli produttivi”.

Più o meno un altro 44% viene esportato o come Raee (solo il 7%) o come bene ancora funzionante da destinare al mercato dell’usato (37%) solitamente in Paesi meno abbienti, sfuggendo così completamente alla tracciatura dei flussi. Circa un altro 10% (50.000), e soprattutto in uffici e contesti di pubbliche amministrazioni, viene lasciato in magazzino, mentre il restante 2% viene donato a Onlus o associazioni.

Nel tentativo di riciclare più stampanti e materiali provenienti da Raee professionali, nel 2020 Erion Professional ha implementato Exceed, un primo programma di raccolta e riciclo che mette a disposizione dei produttori e del loro network diversi servizi personalizzati (dalla formazione ambientale a un’app per gestire il ritiro gratuito dei Raee): un sistema che prova a semplificare e agevolare la raccolta dei rifiuti.

“L’Unione europea (D. Lgs. 49/2014) ci chiede un obiettivo di raccolta del 65% tra Raee domestici e Raee professionali, rispetto all’immesso sul mercato nei tre anni precedenti. Registriamo a oggi un gap superiore al 50%. Un divario sul quale il settore dei Raee professionali deve intervenire, soprattutto perché il tasso di raccolta è tutt’oggi irrilevante rispetto a quello dei rifiuti domestici” ha spiegato Daniela Valterio, presidente di Erion Professional.

Per riuscire a recuperare e rimettere sul mercato più Raee possibili è necessario, infine, superare una serie di aspetti critici legati al fine vita: tra questi secondo la ricerca emergono la “difficoltà di gestione degli aspetti burocratici, gli elevati costi legati alla gestione dello smaltimento e la complessità di recupero dei componenti dovuto al design del prodotto, ma anche la progettazione da rivedere, l’estrazione dei toner è considerata spesso una pratica onerosa (a causa dei processi di macinazione del rifiuto e della successiva selezione delle materie) e questo potrebbe spingere alcuni a smaltire le macchine in maniera più sommaria ed economica, un aspetto che andrebbe migliorato.

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