Bambini

TikTok: i guru dei nomi aiutano a decidere come chiamare i figli

Sulla piattaforma cinese esistono profili che raccontano ai futuri genitori i nuovi trend e le scelte da evitare, perché troppo comuni. Offrendo anche consulenze a pagamento
Caterina Tarquini
Caterina Tarquini giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
11 maggio 2023 Aggiornato alle 11:20

La nuova ossessione dei genitori sembra essere la fatidica scelta del nome da dare al bebè. La decisione non è in effetti da prendere alla leggera, ma intorno all’argomento si sta sviluppando un vero e proprio business. A partire dai social, in particolare TikTok, dove migliaia di future mamme e futuri papà cercano, visualizzano e commentano contenuti riguardo il tema.

Come racconta il quotidiano online Vox, nella classifica (redatta dalla Social Security Administration) dei nomi più popolari di quest’anno negli Stati Uniti ci sono sui gradini più alti del podio, per quelli maschili, Liam, Noah, e Oliver; per quelli femminili, Olivia, Emma e Charlotte.

La parola d’ordine è: originalità. Ecco proliferare quindi profili e account che monitorano le nuove tendenze in fatto di nomi. Il nemico numero 1 delle coppie in procinto di compiere la scelta sono proprio loro: i nomi troppo comuni o destinati a diventare di moda.

Il rischio, però, è che le scelte più ricercate si rivelino, in fin dei conti, meno convincenti delle più comuni (ma oggettivamente gradevoli) o, peggio ancora, che finiscano di lì a poco nel vortice di un nuovo trend.

In America è il caso del nome Emily. Dagli anni ‘90 in poi si è diffuso incredibilmente, come spiega Laura Wattenberg, autrice di The Baby Name Wizard e fondatrice di Namerology, sito web che racconta le origini dei nomi. «I genitori decidono come chiamare i loro bambini un po’ come le aziende scelgono di nominare i propri prodotti. Una sorta di mercato competitivo in cui bisogna attirare l’attenzione per avere successo», ha spiegato alla rivista Wattenberg.

In Italia, secondo gli ultimi dati Istat tra i nomi maschili più diffusi spiccano Leonardo, Alessandro, Tommaso, mentre scivola più giù Francesco, seguito da Lorenzo, Edoardo. Invece, per le femmine, Sofia, Aurora, Giulia, Ginevra, Beatrice e Alice.

È interessante notare che alcuni nomi, come per esempio il femminile Giovanna, siano divenuti nel tempo sempre più rari: nel 1999 le bambine appena nate a cui era stato dato questo nome erano oltre 800, mentre nel 2021 appena 170. La variante maschile invece mantiene un certo successo, nonostante il dimezzamento dei numeri (4.094 nel 1999 e 2.221 nel 2021). Lo stesso per i nomi Claudio/Claudia, maggiormente diffusi negli anni ‘90 e ora decisamente in crisi. Nel 2021 appena 278 bambine sono state chiamate così contro le 2.094 nel 1999.

I nomi dei bebè hanno sempre acceso un certo dibattito sul web. Esistono ben 2 gruppi Facebook con oltre 100.000 membri, entrambi chiamati That Name Is a Tragedeigh, riferendosi alla predilezione tutta americana per l’uso di strane ortografie sui nomi tradizionali per farli suonare diversi, esotici, “unici”.

Su TikTok, decine di creators hanno costruito community di migliaia di utenti discutendo delle tendenze dei nomi dei bambini, con una particolare attenzione a quelli da evitare perché troppo alla moda: rivelano nomi di proprio gusto e nomi che, invece, non tollerano ma cercano anche di prevedere (spesso indovinando) quelli che verranno dati ai figli di influencer e celebrità.

Ci sono video divenuti virali che suggeriscono nomi classici, nomi più insoliti, nomi da vincenti e così via. Negli Usa, tra i content creator più in voga sul tema @WhatsInABabyNameDoula, @NamingBebe, @DreamBabyNames e @NamesWithSteph. Moti di loro offrono pacchetti di consulenza dietro compenso per aiutare i futuri genitori a compiere una delle scelte più importanti della loro vita.

Effettivamente, però, se si guarda al passato, avere un nome estremamente diffuso era quasi la norma; anzi, fino a non molti decenni fa le famiglie in genere chiamavano i propri figli come i nonni, il che significava che ogni 2 generazioni tendevano a ricorrere sempre gli stessi nomi.

L’idea che il nome debba rispecchiare l’individualità della persona che lo porta è un concetto assolutamente contemporaneo, frutto di un cambiamento culturale radicale che ha spostato pian piano l’ago della bilancia dall’identità e dal senso di appartenenza familiare all’espressione del singolo.

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