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Splash! Bombolette, polistirolo, rami secchi: dove si buttano?

Ci sono materiali e prodotti davanti ai quali la raccolta differenziata a volte sembra una lotteria. Ecco la rubrica per non sbagliare bidone
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2 maggio 2023 Aggiornato alle 17:00

L’insegnamento della raccolta differenziata nelle scuole dovrebbe essere una materia obbligatoria. “A cosa serve, il suo significato e i suoi simboli” potrebbe essere il titolo della prima lezione, a cui tutti gli studenti italiani dovrebbero assistere. Gli allievi dovrebbero imparare come dividere i rifiuti nei contenitori e le regole per farlo in modo corretto, oltre al funzionamento di riciclo e smaltimento. D’altra parte, i Comuni potrebbero tenere corsi ad hoc, visto che le indicazioni variano in base alla località.

In fondo siamo tutti studenti e apprendisti della vita, pieni di dubbi, confusi e sempre di fretta. Soprattutto quando si parla di differenziare. Dove si butta questo? E quello? Si tramandano leggende di persone sopraffatte dall’incertezza davanti ai cassonetti tra plastica, vetro, carta, umido e indifferenziata. E i rifiuti ingombranti? Ah, già.

Scherzi a parte, qui si fa sul serio. Se ti è capitato di restare di fronte a un bidone insicuro ed esitante sul da farsi con un oggetto in mano, per qualche istante o per ore, sei nel posto giusto. Questa rubrica cerca di dissipare la nebbia della raccolta differenziata che avvolge alcuni oggetti e materiali, per evitare errori e fare “Splash” nel contenitore giusto.

Bombolette

Spray, elio, vernice. Per i colori, per carnevale, per tessuti, legno e capelli. L’universo possibile delle bombolette è vastissimo e riguarda tanti diversi utilizzi.

Fanno da contenitori a una gamma di prodotti infinita: lacche, panna montata, insetticidi, prodotti per le pulizie sono solo alcuni esempi. Visto che sono così diffuse, è ancora più importanti sapere dove gettarle.

Innanzitutto occorre capire se si ha a che fare con una bomboletta infiammabile, inquinante e tossica oppure con una di tipo non pericoloso (RUP - Rifiuti Urbani Pericolosi), come il deodorante. Nel primo caso, di solito, sull’etichetta è riportato un simbolo come una fiamma o un teschio: questa tipologia va portata all’eco-centro più vicino per un corretto smaltimento.

Ma le bombolette richiedono un certo grado di attenzione anche quando non sono pericolose. Bisogna separare infatti le varie parti che le compongono e buttarle di conseguenza: il corpo svuotato della bomboletta va tra i metalli, nel vetro o nella plastica a seconda del materiale di cui è composto. Di solito il tappo è di plastica e lo stesso vale per il roll-on e il nebulizzatore, restando sull’esempio del deodorante.

Polistirolo

Anche l’utilizzo del polistirolo è notevolmente presente in parecchi ambiti della vita di tutti i giorni. Può capitare di incontrarlo facilmente aprendo un qualsiasi imballaggio, per proteggere per esempio i lati degli oggetti e magari dei dispositivi elettronici. La sua destinazione nella raccolta differenziata è abbastanza semplice, ma è bene imparare a conoscere un pochino questo materiale.

Detto anche polistirene espanso sinterizzato (Eps) è formato da carbonio, idrogeno e per il 98% di aria. Che si tratti di confezioni alimentari o altri imballaggi, tendenzialmente il polistirolo va nella plastica. In generale, conviene sempre informarsi sulle regole del proprio Comune di residenza.

A proposito, è nata una nuova alleanza anti-plastica: SodaStream e Plastic Free Onlus collaboreranno per recuperare oltre 10 tonnellate di rifiuti plastici abbandonati. Il progetto è suddiviso in 3 appuntamenti, dedicati alla pulizia. Si parte il 4 giugno, dalla Liguria.

Erba, rami e potature

Nonostante il cambiamento climatico, la primavera e le fioriture sono arrivate anche quest’anno. Chi soffre di allergie probabilmente non ne sarà troppo entusiasta. Comunque, per farsi trovare pronti all’appuntamento con questo periodo, i giardini e i fazzoletti verdi sono stati potati fino a poche settimane fa.

Così si sono accumulati rami, erba, sfalci e le cosiddette potature in generale. Se si tratta di quantità limitate, possono essere buttate nella raccolta dell’organico. Altrimenti bisogna portare tutto all’isola ecologica più vicina.

Intanto a maggio, anche nel 2023, torna No Mow May, la campagna annuale per aiutare gli insetti impollinatori: per partecipare, basta semplicemente evitare di potare i giardini, lasciando forbici e tosaerba a riposo.

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