Ambiente

E se a maggio non tagliassimo i giardini?

Partecipare a “No Mow May”, la campagna per aiutare gli impollinatori, è facile: basta lasciare forbici e tosaerba in garage
Credit: Lukasz Niescioruk/Unsplash
Tempo di lettura 3 min lettura
3 maggio 2022 Aggiornato alle 15:00

Se volete aiutare la natura c’è una campagna a cui potete prendere parte senza fare il minimo sforzo: per aderirvi non dovete fare assolutamente nulla.

Basta soltanto che lasciate le vostre forbici nei cassetti o i tosaerba nel garage. Si chiama “No Mow May” ed è l’iniziativa promossa da Plantlife in Gran Bretagna ma che può essere applicata ovunque, anche qui in Italia: lo scopo, con l’arrivo di maggio, è non tagliare prati e giardini di casa in modo da aiutare gli impollinatori.

Come sappiamo, gli insetti, dalle api sino alle farfalle passando per le varie specie volanti, sono in forte declino: sono scomparsi ormai tre quarti di popolazione. L’uso di pesticidi e fitosanitari, la perdita di habitat e biodiversità, ma anche la mancanza di fiori da impollinare mette a dura prova la loro sopravvivenza.

Ecco perché per un mese, a maggio, Plantlife chiede a chiunque abbia un giardino, un prato o un angolino verde, di lasciare che i fiori selvatici sboccino in modo da fornire “una festa di nettare ai nostri affamati impollinatori”.

La campagna ha preso ufficialmente il via il 29 aprile e, con tanto di hashtag #NoMowMay punta a coinvolgere i partecipanti con sondaggi, ma anche giochi e punteggi come quello “nettare”, per comprendere meglio quali fiori del proprio prato sono stati risparmiati per dare una mano agli impollinatori.

Già lo scorso anno, l’invito a “non tagliare” ha portato alla conversione in prati più selvaggi con maggiore presenza di piante importanti per gli insetti, come l’eufrasia, il tarassaco o il testa di serpente. Inoltre, l’iniziativa sta coinvolgendo sempre più persone ad appassionarsi alla botanica e secondo Plantlife “è in corso un cambiamento radicale negli atteggiamenti nei confronti della gestione del prato”.

Non tagliando, ecco il premio: più di 250 specie di piante selvatiche sono state registrate dai giardinieri l’anno scorso tra cui a esempio fragoline selvatiche, l’aglio selvatico, la sassifraga e tante altre, così come diverse orchidee.

Da soli, 8 fiori di tarassaco per esempio sono abbastanza per produrre nettare in grado di soddisfare il fabbisogno energetico di un calabrone adulto e un’area di prato di 100 metri non falciata potrebbe favorire tantissime api e bombi.

Dunque, se per quest’anno avete deciso per un maggio con il tosaerba immobile, al netto di quella che potrebbe apparire come un po’ di incuria ben presto potreste veder crescere nei vostri spazi verdi fiori selvatici di importanza vitale per gli insetti. Dopo maggio poi, con l’arrivo dell’estate, l’invito è quello di tagliare laddove è necessario ma, se possibile, lasciare comunque una parte intatta del giardino per aiutare impollinatori e non solo.

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