Economia

Uk: il made in Italy è cresciuto del 32%

Il prodotto più amato è il vino; seguono pomodori, pasta, formaggi e salumi. Ma l’esportazione è aumentata anche nel resto del mondo, per un valore pari a 61 miliardi nel 2022
Credit: Carvico
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2 maggio 2023 Aggiornato alle 08:00

Il made in Italy piace sempre di più: dal cibo alla moda, i mercati esteri sono sempre più interessati ai nostri prodotti. Una delle crescite più importanti è avvenuta nel Regno Unito, e l’incontro tra il primo ministro britannico Rishi Sunak e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni rappresenta proprio la volontà di consolidare questa relazione commerciale.

Il valore di importazione ed esportazione, da gennaio a dicembre 2022, è stato di 32,6 miliardi di sterline, con un aumento del 23% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Inoltre, si è registrato un aumento del 32% delle esportazioni dei prodotti italiani: a livello di denaro, +59% rispetto al 2021.

Questi dati permettono all’Italia di diventare il 12° partner commerciale del Regno Unito, dopo gli Stati Uniti, i Paesi Bassi, la Germania, l’Irlanda, la Cina, la Svizzera, la Francia, Hong Kong, il Belgio, gli Emirati Arabi e la Spagna.

Tenendo in considerazione, invece, la sola esportazione dei prodotti, il nostro Paese raggiunge l’8° posizione. Tra i prodotti più amati dagli inglesi, ci sono quelli appartenenti al settore agroalimentare, con esportazioni in aumento del 23% rispetto all’anno precedente.

Considerando solo il settore alimentare, il Regno Unito rappresenta il 4° partner commerciale dell’Italia, dopo Germania, Stati Uniti e Francia. Soltanto nel primo bimestre del 2023, secondo l’analisi condotta da Coldiretti, è stato registrato un aumento del 10%.

Il prodotto più amato è il vino, in particolare il Prosecco, mentre al secondo posto troviamo il pomodoro e i suoi derivati; importanti anche pasta, salumi, formaggi e olio di oliva.

Non solo Regno Unito: il made in Italy, infatti, spopola anche nel resto del Mondo. Secondo l’analisi di Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare), i principali acquirenti sono Stati Uniti, Germania e Francia, ma negli ultimi tempi sono aumentate anche le esportazioni verso Ungheria, Polonia e Repubblica Ceca. Guardando, invece, le importazioni, i principali fornitori sono Francia, Spagna, Germania, Paesi Bassi e Brasile.

Negli ultimi 5 anni, la penetrazione dei prodotti italiani nei 20 principali mercati di riferimento è aumentata profondamente. L’unica eccezione è costituita dal mercato cinese.

Un quadro più che positivo, considerando gli effetti che la pandemia e l’invasione russa dell’Ucraina hanno avuto sull’economia globale. Tra tutti, comunque, il settore agroalimentare è quello che ha mostrato una maggiore resilienza.

Infatti, nel 2022 le esportazioni hanno quasi raggiunto i 61 miliardi di euro (+14,8% rispetto al 2021), con più di 27 milioni di tonnellate di prodotti sui mercati esteri. Dati veramente sorprendenti, soprattutto se si considera che nel 2019, prima della pandemia, il valore delle esportazioni era pari a 45 miliardi di euro.

Questi numeri mettono in luce un aspetto importante della nostra economia: il made in Italy piace e rappresenta un vero e proprio punto di forza su cui spingere. I nostri prodotti, infatti, sono i più controllati in Europa, e questo garantisce un’attenta sicurezza alimentare, ma anche una grande qualità: tutto ciò, attira e convince sempre di più.

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