Diritti

Ucraina: chi dice no all’invio di armi?

Una “staffetta” per la pace da Nord a Sud Italia, a cui hanno aderito Alessandro Barbero, Ginevra Bompiani, Ascanio Celestini, Fiorella Mannoia e altri. Appuntamento al 7 maggio per una fiaccolata itinerante
Credit: Jon Tyson
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27 aprile 2023 Aggiornato alle 08:00

“Una staffetta dell’umanità da Aosta a Lampedusa per unire l’Italia contro la guerra, per riaccendere la speranza”. Recita così il manifesto lanciato dal giornalista, conduttore e autore televisivo italiano Michele Santoro per dire no all’invio di armi in Ucraina.

“Noi pensiamo che l’Italia debba manifestare in ogni modo la sua solidarietà al popolo ucraino abbandonando, però, qualunque partecipazione alle operazioni belliche. Vogliamo tornare a essere il più grande Paese pacifista del mondo, motore di una azione per la Pace e non ruota di scorta in una guerra”, recita l’appello rivolto “ai cittadini, alla società civile e ai leader politici”.

I Governi, spiega il manifesto, “continuano a ignorare il desiderio di pace dei popoli e proseguono nella folle corsa a armi di distruzione sempre più potenti”. E così, se da una parte “Putin è il responsabile dell’invasione”, dall’altra la Nato “con in testa il Presidente degli Stati Uniti Biden, non sta operando soltanto per aiutare gli aggrediti a difendersi, contribuisce all’escalation e trasforma un conflitto locale in una guerra mondiale strisciante”.

Al fianco di Santoro anche la docente di filosofia teoretica all’Università La Sapienza di Roma Donatella Di Cesare e l’ex onorevole, psicologo e giornalista Cristian Romaniello. Ma i firmatari, che arrivano dal mondo della cultura, politica, musica e del cinema, non fanno che crescere: nella lista ci sono lo storico Alessandro Barbero, la scrittrice Ginevra Bompiani, il drammaturgo e attore teatrale Ascanio Celestini, la cantante Fiorella Mannoia, l’avvocata e attivista politica Anna Falcone, gli attori Elio Germano e Riccardo Scamarcio, e molti altri, visibili sul sito di Michele Santoro.

Oltre all’appello indirizzato a chiunque senta “il bisogno di fare qualcosa contro l’orrore della violenza delle armi e ha voglia di gridare basta”, anche un invito a fare qualcosa di più concreto: usare “il cammino come strumento di Pace” e “costruire insieme una staffetta dell’umanità che parta da Aosta, Bolzano e Trieste fino a Lampedusa”. Un percorso che disegna una linea di 4.000 km passando per tutte le Regioni, una manifestazione itinerante che si terrà domenica 7 maggio «in diverse basi distribuite su tutto il territorio nazionale, da nord a sud, isole comprese - ha spiegato Romaniello - da cui le persone potranno partire contemporaneamente e arrivare alla base successiva, portando una fiaccola». Il percorso della staffetta è stato realizzato dalla Compagnia dei Cammini, un’associazione con l’obiettivo di diffondere la cultura del camminare in Italia.

Per quanto l’appello parli di “senza partito, disorganizzati”, che sembra “impossibile” possano riuscire “in un’impresa così difficile”, si tratta di un appello «politico», ha specificato Di Cesare, «per mettere all’ordine del giorno la guerra». Perché, spiega il manifesto, “se ciascuno di voi offrirà il suo contributo e se i leader e le organizzazioni che si sono pronunciati contro l’invio di armi daranno una mano, tutti insieme potremo farcela”.

Per questo motivo sono stati coinvolti anche alcuni leader politici, affinché «ci aiutino in questa azione di pace», ha sottolineato Santoro: tra loro ci sono il leader del Movimento 5Stelle Giuseppe Conte, il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, Angelo Bonelli, deputato di Sinistra Italiana e Verdi. Per quanto convivano realtà politiche e posizioni diverse, all’appello manca qualcuno: il Partito Democratico. Perché?

«Non per una forma di ostilità, ma per una forma di rispetto delle loro posizioni, che però noi riteniamo completamente sbagliate - sottolinea Santoro - Dal Pd, da Elly Schlein, ci saremmo aspettati una posizione critica, e questo non c’è stato. Io credo che sbaglino l’analisi sulla guerra, non hanno compreso la portata epocale di questo scontro che si svolge in Ucraina e che per noi ridisegna completamente gli equilibri in Europa», riporta l’agenzia Adnkronos.

A dare il proprio supporto, anche il segretario della Cgil Maurizio Landini, le “6.000 Sardine” e la Comunità di Sant’Egidio.

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