Ambiente

Deragliamento treno Ohio: avviati studi per l’inquinamento

Uk e Usa monitorano gli effetti nocivi per la salute umana e ambientale causati dall’incidente ferroviario a East Palestine. Si stima che quasi 45.000 animali siano morti per intossicamento
Credit: Matthew Hatcher/Bloomberg.
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20 aprile 2023 Aggiornato alle 12:45

Continua a preoccupare il disastro ferroviario avvenuto lo scorso febbraio nel villaggio di East Palestine (Ohio, Usa), dove un treno merci carico di sostanze chimiche pericolose, fra cui cloruro di vinile, ha provocato un enorme disastro ambientale.

Il successivo incendio, con rilascio nell’aria di fosgene e acido cloridrico, ha costretto le autorità a intervenire d’urgenza evacuando per diversi giorni l’area circostante. Nonostante la revoca dell’evacuazione e le rassicurazioni dei vertici politici, molti abitanti hanno lamentato condizioni di malessere e intossicazioni.

Secondo Mary Mertz, responsabile dell’Ohio Department of Natural Resources (Odnr), quasi 45.000 animali sono morti a causa del rilascio delle sostanze tossiche, mentre la ricercatrice senior Julie Weatherington-Rice (della Bennett & Williams Environmental Consultants Inc.) ha lanciato l’allarme per l’impatto dell’inquinamento chimico: «Abbiamo nella regione clienti dell’approvvigionamento idrico pubblico. E quello che stiamo testando per loro riguarda tutte le sostanze chimiche che sono state rilasciate. Stiamo anche testando tutti i Cov, i composti organici volatili e i composti organici semi-volatili. I terreni si comportano come spugne e tutto ciò che è salito torna scendere».

La gravità della situazione ha spinto la direttrice dello Uk Center for Environment, Erin Haynes, a lanciare uno studio relativo agli effetti nocivi per la salute umana a lungo termine.

Il deragliamento del treno ha alimentato forti polemiche riguardo l’industria chimica collegata alla produzione del cloruro di vinile, ingrediente chiave per il polivinilcloruro (Pvc), materiale plastico fra i più diffusi al mondo. Grazie all’espansione dello shale gas e ai suoi costi contenuti, l’industria della plastica ha avuto un boom negli ultimi anni, con investimenti per oltre 100 miliardi di dollari in diversi impianti chimici e filiera collegata a partire dal 2010.

L’incremento industriale ha coinvolto anche le infrastrutture ferroviarie, che hanno visto una proliferazione dei trasporti dei componenti chimici, compresi quelli più pericolosi, con una crescita di un terzo negli ultimi 10 anni secondo i dati dell’Association for American Railroads.

Il trasporto di queste sostanze ha rivitalizzato il comparto, ma ha anche incrementato anche il rischio di disastri ambientali estremamente pericolosi: dal 2012 il numero di incidenti e morti legate al trasporto di materiale tossico è aumentato di oltre il 50% secondo il Bureau of Transportation statistics.

Oltre al rischio di catastrofi ferroviarie, numerose preoccupazioni sono sorte per l’inquinamento generato dagli impianti industriali, che hanno rilasciato negli ultimi decenni consistenti quantità di sostanze cancerogene. Fin dal 1970 numerosi studi scientifici hanno denunciato gli effetti nocivi del cloruro di vinile, responsabile dell’insorgenza di tumori maligni. L’inquinamento ha colpito particolarmente le comunità afro-americane residenti intorno agli impianti petrolchimici.

Di fronte a questa emergenza, alcune città americane (come New York, Boston, Seattle e San Francisco) hanno lanciato una serie di misure ambientali per eliminare gradualmente il Pvc, mentre alcuni membri del Congresso americano hanno chiesto nuove misure di prevenzione per evitare i deragliamenti nel settore ferroviario, contestando le liberalizzazioni legislative effettuate negli ultimi anni.

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