Diritti

I vaporizzatori non sono così innocui come sembrano

I test condotti dall’azienda Inter Scientific su 52 dispositivi, venduti in Inghilterra e Galles, mostrano come i prodotti “privi di nicotina” contengano lo stesso livello delle sigarette elettroniche a piena potenza
Credit: Yoann Boyer
Chiara Manetti
Chiara Manetti giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
18 aprile 2023 Aggiornato alle 14:00

Il cartello “vietato fumare” all’interno dei locali non li tange. Chi ne fa uso è avvolto da una coltre di nebbia che rilascia (se sei fortunato) un buon odore. Eppure, sembra che i livelli di nicotina dichiarati non siano così diversi da quelli delle sigarette elettroniche. Parliamo dei vaporizzatori, nello specifico di alcuni marchi venduti nei negozi di Inghilterra e Galles: il regolamento stabilisce che abbiano una capacità non superiore a 2 ml e una concentrazione di nicotina non superiore a 20 mg/ml. Ma non sempre questo accade.

Prima di tutto, di cosa si tratta? Al contrario delle tradizionali sigarette, in cui il tabacco brucia in un processo di combustione, le elettroniche riscaldano un liquido e lo convertono in vapore, spesso aromatizzato, contenente quantità variabili di nicotina, “in una miscela composta da acqua, glicole propilenico, glicerolo e altre sostanze, tra cui gli aromatizzanti”, spiega il Ministero della Salute italiano. Spesso vengono abbreviate in e-cig.

Secondo i risultati diffusi da Inter Scientific, azienda che fornisce servizi di consulenza scientifica, normativa e analitica per garantire che i prodotti siano sicuri, legali ed efficienti, alcune di quelle vendute in Uk come “prive di nicotina” avrebbero lo stesso livello di sostanza delle sigarette elettroniche a piena potenza.

I dati condivisi con il Guardian mostrano che alcuni marchi vendono illegalmente dei vapes sovradimensionati e troppo forti: tra i 52 prodotti acquistati in Inghilterra e analizzati in laboratorio, il 73% superava la capacità legale di 2 ml. Più del 40% era stato riempito con 5 ml o più di liquido. Inoltre, ben 8 dispositivi che dichiaravano di non contenere sostanze che creano dipendenza ne contenevano in realtà alcune, e molti contenevano quasi 20 mg/ml di nicotina, che nel Regno Unito è il limite imposto dalla legge. Uno svapo aveva livelli che lo superavano di più del 50%.

Una decina di giorni fa il Governo britannico ha lanciato una “squadra per il controllo dei vaporizzatori illeciti” guidata da Trading Standards, una delle organizzazioni più longeve al mondo dedicata ai settori degli standard commerciali e della protezione dei consumatori, sostenuta da un finanziamento di 3 milioni di sterline e volta a rimuovere i prodotti vietati dai negozi e alle frontiere. Fa parte di un giro di vite sulla vendita di sigarette elettroniche ai minori di 18 anni. Il numero di vapers adolescenti, infatti, è in aumento: secondo l’ultimo sondaggio condotto da Action on Smoking and Health, nel 2022 il 7% degli intervistati tra gli 11 e i 17 anni ha dichiarato di farne uso, rispetto al 3,3% del 2021.

Nonostante queste preoccupazioni, nell’ambito del nuovo programma Swap to stop, una campagna anti-fumo promossa dal Governo britannico, che ambisce a eliminare il fumo entro il 2030, è appena stata annunciata l’intenzione di far passare 1 milione di consumatori di tabacco dalle sigarette ai vaporizzatori: i kit di avviamento al fumo delle sigarette elettroniche saranno offerti a quasi 1 fumatore su 5.

Alle donne incinte saranno offerti incentivi fino a 400 sterline per smettere di fumare e il Governo si consulterà anche sull’introduzione di inserti obbligatori per i pacchetti di sigarette con messaggi positivi e informazioni per aiutare le persone a smettere di fumare. Nel Regno Unito, nel 2016, è stato vietato ai produttori di tabacco l’uso di imballaggi attraenti, mentre ai rivenditori è stato concesso un anno per conformarsi alla legge; sono state anche aumentate le dimensioni delle avvertenze sanitarie fotografiche dal 53% sul retro del pacchetto al 65% da entrambi i lati.

Per quanto riguarda le norme sulle sigarette elettroniche, i serbatoi dei vaporizzatori devono contenere non più di 2 ml di prodotto e un’intensità di nicotina non superiore a 20 mg/ml. Tutti quelli con quantità maggiori sono illegali e non dovrebbero essere venduti al pubblico.

Negli ultimi 6 mesi del 2022, solo nel nord-est dell’Inghilterra, sono state sequestrate più di 1,4 tonnellate di vaporizzatori illegali. Gli ultimi test condotti da Inter Scientific mostrano che il gusto “granita uva e ribes” del dispositivo monouso della Dr Gorilla King, avrebbe 19,7 mg/ml di nicotina, nonostante se ne dichiari privo. Quello al gusto di “tabacco di Havana” di Vape With a Bang avrebbe rilevato il più alto contenuto di nicotina: 29,35 mg/ml.

Inoltre nessuna delle sigarette elettroniche analizzate era elencata nella Medicines and Healthcare products Regulatory Agency, e non riportava né i dati del produttore, né l’elenco degli ingredienti e le relative avvertenze sanitarie, come vorrebbe la legge. I dati mostrano che l’Mhra ha ricevuto 40 segnalazioni di reazioni dannose associate alle sigarette elettroniche nel 2022. L’anno scorso erano state 24.

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