Economia

Startup taxi volanti: la Borsa non ci crede fino in fondo

Mentre Enac vorrebbe introdurre gli eVTOL a Roma e Milano dal 2026, le società Archer Aviation, Vertical Aerospace e Lilium hanno visto crollare le loro azioni (-74%, -84% e -94%)
Credit: Bryce Durbin
Tempo di lettura 4 min lettura
17 aprile 2023 Aggiornato alle 07:00

Taxi volanti? Fantascienza fino a qualche anno fa. Oggi, sempre più vicini alla realtà.

Negli ultimi anni, sta prendendo piede la produzione di aerotaxi elettrici a decollo e atterraggio verticale (eVTOL) da parte di start up di tutto il mondo. Questo tipo di veicolo è stato sviluppato per offrire un’alternativa veloce, sicura ed ecologica alle automobili e ai mezzi pubblici, capace di coprire tratte piuttosto brevi e trafficate, consumando un quinto degli elicotteri convenzionali.

Il primo volo sperimentale di un taxi volante è stato effettuato dall’azienda tedesca Volocopter nel 2021 nei pressi dell’aeroporto di Roma Fiumicino, ed è durato soli 5 minuti, a 40 metri di altezza e a una velocità di 40 km/h. Il modello Volocity, che ha effettuato il volo, è 4 volte meno rumoroso di un elicottero, ha 18 motori alimentati a batterie al litio, può trasportare fino a 200 kg alla velocità di 110 km/h e ospitare pilota e un passeggero, oppure 2 passeggeri se pilotato da remoto (oltre a una valigia da 25 chili).

Per la sostituzione delle batterie bastano 5 minuti, anche in presenza di personale non qualificato; ha un’autonomia limitata di 35 chilometri, proprio per ottenere la certificazione tecnica necessaria per il volo in tempi più veloci rispetto alle lunghe percorrenze. Certificazione che in alcune città come Amburgo, Dubai, Helsinki e Singapore è già stata ottenuta.

Ma ai notevoli vantaggi apportati da questi veicoli corrispondono altrettante criticità: gli alti investimenti richiesti (almeno 10 miliardi di dollari tra il 2023 e il 2027), la limitata capienza dei veicoli e il costo elevato per gli utenti (almeno 120 euro a persona) potrebbero ostacolare lo sviluppo di questo nuovo mezzo di trasporto.

Completano il quadro, l’incertezza riguardo i tempi necessari per ottenere la certificazione tecnica dell’Easa (Agenzia europea per la sicurezza aerea), dell’Enac (Ente nazionale per l’aviazione civile) e dell’Enav (Ente Nazionale per l’Assistenza al Volo), e per riorganizzare lo spazio aereo tra elicotteri, aerei, taxi elettrici e droni. Tutte queste difficoltà portano gli analisti a prevedere che i taxi volanti non diventeranno una realtà commerciale prima del 2030.

Ma nelle linee guida del Piano Strategico Nazionale di Enac di ottobre è già incluso l’obiettivo di introdurre i taxi volanti nelle città di Roma e Milano a partire dal 2026. Si prevede che 2 vertiporti urbani e 2 aeroportuali saranno costruiti in queste metropoli mentre, in altre 46 Province (come Torino, Venezia e Bari) 186 strutture già esistenti verranno trasformate per permettere il decollo e l’atterraggio degli aerotaxi elettrici.

La prima tratta, che collegherà l’aeroporto di Fiumicino con la stazione Termini nel centro di Roma, potrebbe aprire entro il 2024. Il costo stimato è di 100-140 euro per 10 minuti di viaggio: decisamente più veloce rispetto all’ora solitamente necessaria per spostarsi in auto.

Ma, nonostante alcuni segnali di ripresa nel 2023, le principali startup quotate produttrici di taxi volanti tra cui Joby Aviation, Archer Aviation (-74,1%), Vertical Aerospace (-84%) e Lilium (-94%) hanno visto le loro azioni scendere drasticamente rispetto agli inizi.

È ancora presto per capire l’impatto che gli eVTOL potrebbero avere sulla mobilità urbana, suburbana e sul traffico. Ed è altrettanto incerto il grado di accettazione sociale che verrà riservato a questo mezzo di trasporto innovativo. Non ci resta che attendere il 2024.

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