Città

I taxi volanti sono una realtà. Elettrica

Raggiungere il centro città a bordo di un eVTOL potrebbe non essere più utopia. Il mercato sta crescendo a dismisura, così come le start-up del settore
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31 gennaio 2022 Aggiornato alle 14:18

A fine ottobre del 2021, uno strano taxi si aggirava per l’Aeroporto Internazionale di Roma Fiumicino: VoloCity, un taxi aereo elettrico che in futuro collegherà l’hub aeroportuale romano con la Capitale abbattendo le emissioni di CO2. La Volocopter, l’azienda tedesca pioniera nella mobilità aerea urbana, insieme alla holding Atlantia e ad Aeroporti di Roma, presentando il prototipo, aveva promesso l’operatività dei velivoli sostenibili entro i prossimi 2 o 3 anni al costo di 140 euro per ogni singolo viaggio.

Non l’opzione più economica rispetto ai taxi su 4 ruote, ma sicuramente l’unica a basse emissioni tanto da attrarre sempre più investitori per farne una realtà quotidiana. Un mercato che secondo la banca d’affari americana Morgan Stanley arriverà a valere 1,5 trilioni di dollari all’anno entro il 2040. Boeing, l’industria aeronautica statunitense produttrice di velivoli per uso sia civile che militare, ha appena annunciato di aver investito altri 450 milioni di dollari su Wisk, una joint venture statunitense che costruisce taxi automatici ed elettrici. L’azienda ha fatto sapere che l’obiettivo è l’avanzamento dell’aeromobile eVTOL (che utilizza l’energia elettrica per librarsi, decollare e atterrare verticalmente) targato Wisk, primo candidato per la certificazione di un veivolo autonomo e completamente green per il trasporto di passeggeri negli Stati Uniti.

Tra le start-up del settore che sono nate in questi anni, Joby Aviation, Archer Aviation, Lilium e la britannica Vertical Aerospace; tutte puntano a un dispiegamento su larga scala dei taxi volanti tra il 2023 e il 2025. Non proprio un gioco da ragazzi, soprattutto per le certificazioni necessarie per sorvolare i cieli delle città che le autorità di regolamentazione dell’aviazione dovranno rilasciare, senza tralasciare lo sviluppo delle infrastrutture di terra e l’opinione pubblica.

La nascente industria potrà offrire un vero cambiamento non solo nell’aviazione ma anche nel settore dei trasporti, che potrebbe aiutare ad affrontare problemi come la congestione urbana. La società di consulenza gestionale britannica LEK Consulting stima che l’industria potrebbe rappresentare il 50% dei viaggi in taxi o in condivisione di corse superiori a 15 km entro il 2040. «Sarà un modo per risolvere i problemi per le città, per le autorità, per i governi e per l’ambiente», ha previsto Lukasz Gadowski, a capo dell’investitore tecnologico Team Global, che ha sostenuto 5 start-up, tra cui Volocopter e la cinese AutoFlight. «Se il modo più efficiente di prendersi cura delle persone è all’interno delle città e il loro sviluppo è limitato dalle infrastrutture del settore pubblico, allora non abbiamo trovato solo una cura ma uno strumento per alleviarlo».

Secondo l‘analisi di McKinsey, gli investitori hanno versato più di 7 miliardi di dollari in società che si occupano di trovare soluzioni per la mobilità aerea, cifra più che raddoppiata rispetto a 10 anni fa. Il finanziamento complessivo ha raggiunto i 12,7 miliardi di dollari dal 2010 a oggi. Dovremmo aspettare ancora per capire quale modello di eVTOL conquisterà il mercato, soprattutto per le diverse tecnologie utilizzate in fase di sperimentazione, le diverse regolamentazioni delle autorità e la domanda dei clienti. Pagare di più e inquinare di meno sarà davvero il futuro?

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