Ambiente

Qual è l’impatto ambientale dei bonus edilizi?

La commissione Ambiente di Montecitorio ha avviato un’indagine conoscitiva per valutare l’efficacia delle agevolazioni in “relazione al raggiungimento degli obiettivi climatici”
Credit: Krzysztof Kowalik
Tempo di lettura 4 min lettura
11 aprile 2023 Aggiornato alle 10:00

Qual è l’impatto ambientale degli incentivi in materia edilizia, Superbonus incluso? La domanda è alla base dell’indagine conoscitiva della commissione Ambiente di Montecitorio.

I deputati intendono valutare l’efficacia dei bonus edilizi anche in “relazione al raggiungimento degli obiettivi climatici, al risparmio energetico, alla promozione dell’autonomia energetica da fonti rinnovabili, nonché alla messa in sicurezza sismica del patrimonio edilizio”, si legge nel programma dell’attività parlamentare iniziata da poche settimane, con le prime audizioni.

L’elenco dei soggetti che verranno sentiti è lungo: si va dai rappresentanti dell’Agenzia delle Entrate a quelli dell’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera), nonché del Gestore dei servizi energetici (Gse), di Terna e Istat; previsti anche gli interventi dei rappresentanti del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica (Mase), degli enti territoriali, nonché di quelli dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea) e del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr).

Secondo la “tabella di marcia” adottata dalla commissione Ambiente di Montecitorio, l’indagine conoscitiva dovrebbe concludersi prima del 30 giugno. I lavori dei deputati toccheranno quindi uno dei temi “più caldi” della politica italiana: gli interventi sul Superbonus. Introdotto nel 2020, l’incentivo del 110% è stato modificato anche dal Governo Meloni con un decreto-legge, rivisto in più parti durante l’esame in Parlamento.

L’indagine punta a valutare gli effetti degli incentivi “sull’efficienza energetica e sulla sostenibilità ambientale, in termini di riduzione del consumo di energia da fonti fossili e delle emissioni di CO2, nonché di promozione dell’autonomia energetica da fonti rinnovabili”. Ciò anche alla luce della “distribuzione territoriale degli incentivi e della distinzione tra le abitazioni principali e le altre per quanto concerne l’edilizia residenziale”.

I deputati inoltre intendono effettuare una “prima verifica dello stato di attuazione delle misure in materia di riqualificazione energetica degli edifici previste dal Pnrr”, anche in riferimento al loro impatto sulla ”riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di gas serra”.

L’attenzione della commissione Ambiente sarà poi rivolta all’effetto dei bonus edilizi “sull’aumento dei prezzi dei materiali e delle materie prime, anche tenuto conto delle esperienze degli altri Paesi europei” e “sulla messa in sicurezza sismica del patrimonio edilizio”, con l’obiettivo di “stimare eventuali risparmi che potrebbero derivare per la realizzazione degli interventi di ricostruzione a fronte di eventi calamitosi”.

L’indagine conoscitiva punta a valutare anche “l’efficacia degli strumenti regolatori degli incentivi edilizi”, con riferimento agli “adempimenti burocratici richiesti, ai fini di una migliore fruibilità delle agevolazioni e del bilanciamento tra esigenze di controllo e necessità di semplificazione”.

Nel programma adottato dalla commissione Ambiente viene ricordato come nel 2020 gli “interventi agevolati detenevano una quota di oltre la metà degli investimenti nel rinnovo residenziale”. Dalla loro introduzione, “nel 1998 fino al dicembre 2020, essi hanno veicolato una spesa per investimenti di quasi 348 miliardi di euro”.

Leggi anche
Edilizia
di Elena Esposto 4 min lettura
Politica italiana
di Claudia Gioacchini 3 min lettura